Tra le sue braccia.
Ecco dove voleva restare, l'unico posto al mondo dove il tormento e la paura svanivano.
Dove tutto veniva dimenticato.
Il passato, come era morta e poi risorta da vampira, Katherine e il suo piano malvagio, i fratelli che non facevano altro che tarparle le ali, fare i conti con la sete di sangue e il dolore di aver perduto la persona a lei più cara al mondo.
Ma tutte queste angosce ora erano come nebbia che si dissolve al sole.
Kol era lì, sembrava passata un eternità dall'ultima volta che le loro labbra si erano sfiorate, i loro corpi stretti, e gli occhi incontrati.
A Renée gli sembrava di innamorarsi per la seconda volta della stessa persona, non aveva mai smesso, non l'aveva mai dimenticato, ed era anche il motivo per cui in quei tre lunghissimi anni non aveva mai spento la sua umanità.
Si era ripromessa di lottare contro il tempo e fare i conti con le proprie emozioni, che ovviamente per un vampiro erano nove volte più profonde e laceranti, se si trattava poi sopra tutto di un sentimento forte come la tristezza.
L'avrebbe aspettato, anche per secoli se fosse stato necessario, avrebbe spento la sua umanità solo ad una condizione, se avesse scoperto che Kol si fosse scordato di lei, o peggio, fosse davvero morto.
Solo a quel punto Renée avrebbe spento la sua umanità per sempre, il pensiero di dimenticarsi di ciò che aveva un tempo provato e amato l'aveva da sempre spaventata, ma sapeva che non avrebbe saputo gestire un dolore simile.
Fortunatamente Kol, non l'aveva mai dimenticata, nemmeno nella morte.
«Come mi hai trovato?»
Erano rimasti in silenzio fino a quel momento, limitandosi a stringersi con forza tra le braccia l'uno dell'altro, troppo spaventati per parlare, o di scivolare di nuovo via.
Renée teneva la testa poggiata sul petto di Kol, senza aprire gli occhi, avrebbe voluto godersi quell'attimo ancora per un po, ricordando di come ai tempi Kol la facesse sgattaiolare nella sua stanza in assenza di tutti gli altri Mikaelson.
Era stata poche volte a New Orleans perché era difficile allontanarsi troppo a lungo da Mystic Falls senza turbare i suoi fratelli, di solito quindi era Kol ad andare a fargli visita, poiché della sua assenza non se ne era mai preoccupato nessuno.
«Non sapevo di trovarti, speravo solo accadesse»
Renée sospirò, alzando la testa per incontrare il viso del suo amato.
Era riuscita a ricordarsi la strada per arrivare alla villa, e quando ci era giunta non si aspettava di trovare tutta la famiglia di Kol, non si aspettava nemmeno di trovare Kol.
Renée era pronta ad affrontare il grande Klaus Mikaelson, il fratello di cui parlava Kol ai tempi, quando si erano appena innamorati, il fratello che tutti avrebbero dovuto temere.
Lei era disposta a tenergli testa, avrebbe fatto di tutto per riavere indietro Kol, anche solo per scoprire dove fosse nascosta la sua bara, ma quando l'aveva visto, la camera aveva iniziato a girarle vorticosamente intorno, gli sembrò di morire e poi rinascere una seconda volta, di vivere un'altra vita, di non toccare più il terreno con i piedi e che addirittura il cuore gli ritornasse a battere.
Quando Kol gli aveva spiegato in quelle ore in cui erano rimasti soli, cosa Klaus gli avesse fatto e il perché, Renée si sentì montare di rabbia.
Aveva sempre creduto che prima o poi qualcuno avrebbe scoperto della loro relazione, e che a quel punto Niklaus avrebbe punito il fratello.
Ma i due amanti erano stati divisi per un motivo che non aveva niente a che fare col loro amore, ma con un semplice capriccio di Klaus.
Nik si sentiva minacciato da Kol, questo era sempre stato chiaro a tutti.
Benché ogni fratello era diverso, Kol era quello che più si avvicinava a Nik, entrambi avevano un carattere forte e diffidente, ed entrambi erano predisposti a comandare, ma Niklaus voleva essere l'unico maschio Alfa in casa.
Così l'unico modo per riacquistare potere in famiglia, era farlo morire.
«Mi hai trovato»
Sussurò il ragazzo, gli occhi gli brillavano a quel punto, non avevano mai smesso dal momento in cui aveva visto Renée davanti la porta di casa sua.
«E non ho mai smesso di cercarti»
Sorrisero entrambi, si baciarono per ore, e fecero persino l'amore.
Nessuno avrebbe potuto spezzare quel momento, ma c'erano cose di cui dovevano parlare, cose che non potevano essere ignorate.
«Tuo fratello è stato qui, in casa nostra»
Ammise alla fine Kol mentre si rivestiva, tirando giù la maglietta.
Renée si guardò il viso allo specchio, ancora seduta sul letto imbambolata.
Era pallida come la luna di sera, eppure avrebbe giurato di essere arrossita nel vedere Kol mezzo svestito.
«Lo so, l'ho incontrato, ha cercato di parlarmi e di convincermi a tornare indietro, ma non ho voluto sentire ragioni..non sarei andata da nessuna parte senza prima trovarti, e sapere che stavi bene..»
Renée, da prima seria, sorrise e gli occhi azzurri gli scintillarono.
«Kol.. io e mio fratello a un certo punto siamo dovuti scappare, qualcuno ci stava seguendo»
Kol si sedette accanto a Renée sul letto, la prese tra le braccia confortandola col suo calore, e Renée si lasciò volentieri abbandonare a quella dolce sensazione, un tempo tanto amata.
Non poteva che sentirsi a casa, più di quanto si fosse mai sentita nella sua.
La città buia dalla finestra stava dando spettacolo, si sentiva la musica in lontananza, mentre lei era miele tra le sue braccia.
«Ci siamo dovuti nascondere, Stefan è stato costretto a tornare indietro, e io sono fuggita dall'altra parte. Lui sta bene, ma ho sentito nominare un certo...Marcel, ho già sentito questo nome?»
Benché tra le braccia di Kol ci avrebbe passato volentieri la vita, Renée si dovette staccare per guardarlo negli occhi.
«Non devi preoccuparti di lui»
La rassicurò Kol, facendo una carezza con le nocche sulla guancia della ragazza.
«Marcel è un amico intimo di Klaus..o almeno erano amici, finchè mio fratello non ha ucciso uno dei suoi, si è fatto tanti nemici negli anni, ma ti posso assicurare che se io provassi a parlare con Marcel, ti farebbe restare, Elijah mi darebbe una mano, in ogni caso ora ci sono io a proteggerti»
C'era qualcosa nel tono di Kol che non convinceva Renée del fatto che questo Marcel sarebbe stato così benevolo con loro, ma per quella sera decise di lasciar correre, voleva solo godersi le attenzioni del suo amato, voleva bearsi tra le sue braccia, e perdersi nei suoi baci per quella notte.
Non aveva idea di cosa avessero fatto dopo, voleva solo che con lei, ci fosse sempre stato anche lui.
Eppure benché la notte stava trascorrendo tranquilla, Renée non poteva fare a meno di sentirsi agitata nel letto.
Stretta al petto e tra le braccia del suo ragazzo, respirava quasi faticosamente.
Kol si svegliò quasi subito, sentendo l'agitazione della ragazza, alzò la testa per guardare Renée che gli dava le spalle.
«C'è qualcosa che ti turba?»
Kol la sentì sospirare e questo lo spinse a sporgersi con il corpo più vicino a lei, aspettando paziente che rispondesse.
Aveva un apprensione strana verso di lei, a Kol non era mai importato tanto dei sentimenti degli altri.
Ma con Renée era diverso, era come se i sentimenti della ragazza fossero i suoi.
Se stava male lei, stava male anche lui.
«Non possiamo rimanere nascosti in questa stanza per sempre, tuo fratello.. i miei fratelli, non perderanno tempo per venire a cercarci. Stefan sa dove mi trovo..Kol..dobbiamo trovare un altro posto dove stare»
Renée si girò finalmente verso Kol, gli occhi lucidi diedero una pugnalata al cuore di Kol, peggiore di quelle che avrebbe mai potuto infliggergli suo fratello Niklaus.
«tu sei sicuro che questo Marcel ci darà la sua benevolenza? I suoi vampiri non sono stati cosi amichevoli..»
Kol si fece serio, lo sguardo triste ma pieno di apprensione.
«Appena arriverà l'alba ti terrò nascosta qui, andrò a parlare con mio fratello, sono sicuro che Elijah mi darà la sua parola e mi aiuterà»
Sussurò, mostrando un sorriso dolce dietro la quale nascondeva la preoccupazione che in realtà attanagliava anche lui.
Kol si mise a sedere sul letto e di seguito anche Renée, il ragazzo gli prese il viso tra le mani, carezzandolo dolcemente.
«Andrà tutto bene Renée, non permetterò a nessuno di torcerti un solo capello, non ti perderò di vista neanche per un secondo e starò insieme a te sempre.»
Disse, continuando a stringerle ma con delicatezza, il viso tra le mani.
«Ma Klaus non ci permetterà..»
«Klaus, dovrà capire che ora che ti ho ritrovata.. niente e nessuno potrà dividerci di nuovo»
Reené tirò su col nasino umido, e annuì dolcemente, se bene fosse ancora preoccupata per i suoi di fratelli.
I due sospirarono poggiando la fronte l'una sull'altra e rimasero in silenzio, a stringersi nel buio della stanza.
Fuori era tarda notte e la musica era cessata da tempo.
Si godettero quel beato silenzio meritato, ma dentro erano terribilmente spaventati all'idea di essere divisi ancora.
«Sai cosa ho fatto in questi anni..rinchiuso in quella bara per non impazzire?»
Renée alzò lo sguardo nel buio e si sentì sprofondare al pensiero di lui, chiuso in una bara, condannato ad un eternità in cui non sei né vivo né morto, cosciente, ma impossibilitato alla salvezza.
«Non ho fatto altro che pensare a te»
Renée sorrise mentre una lacrima gli scese lungo il viso e che Kol prontamente si permise ad asciugare con premura.
«Ti ho amata, ti ho amata sempre Renée, darei la mia vita per te, e continuerò a proteggerti con ogni mio mezzo»
I due si strinsero, in un bacio da prima dolce, che ben presto diventò disperato.
«Ti amo anch'io Kol, ti ho sempre amato»
Renée gli sussurò parole dolci un infinità di volte quella notte e a Kol sembrò di tornare di nuovo a respirare, di essere vivo di nuovo.
Gli sembrò di tornare indietro nel tempo e rivivere il loro amore daccapo.
Voleva vivere così per sempre, ma sapeva che l'indomani, al sorgere del sole avrebbe dovuto affrontare la realtà.
Così, mentre Renée finalmente aveva trovato pace nel sonno, Kol rimase sveglio, vigile, come a volerla proteggere.
Pensò tutta la notte, con gli occhi incollati al soffitto e la testa di Renée poggiata sul petto.
Si stava preparando mentalmente al fatto che avrebbe dovuto affrontare l'unica cosa che si metteva di mezzo tra lui e Renée, tra il loro amore, e questa cosa che non gli dava pace aveva un nome ed un cognome.
Niklaus Mikaelson.
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Even in death
VampireRenée Salvatore era da sempre stata etichettata come "la sorellina di Damon e Stefan". Non era mai stata vista oltre quel nominativo e lei sapeva di avere molto di più da offrire. Occhi azzurri, capelli castani e una bellezza immortale. Renée, che e...