Le strade erano buie, la città era stranamente in silenzio, le uniche cose che si sentivano erano la musica Jezz in lontananza, e il tacchettio dei suoi stivali.
Renée si era trovata nella parte più buia e pericolosa di New Orleans, ancora col vestito della festa addosso.
Stava correndo ormai da una mezz'ora buona, tentando di nascondersi da un gruppo di vampiri incattiviti, che l'avevano presa di mira senza alcun motivo, o quanto meno era ciò che lei pensava.
Era scappata solo poche ore prima da Mistyc Falls, così com'era, col suo vestitino bianco e un piccolo zaino in spalla.
Alla fermata il tempo sembrava fosse trascorso molto più lentamente di quanto in realtà non fosse, Renée aveva troppa paura che Caroline o uno dei suoi fratelli avrebbero notato subito la sua assenza e sarebbero partititi alla ricerca, sopratutto e considerando che Elena è Caroline erano a conoscenza dell'idea di Renée di scappare a New Orleans.
Come lo sapevano ? Renée non ne aveva idea, dubitava l'avessero sentita parlarne con la sua amica Anna, la fidanzata di Jeremy, non che fratello di Elena, la quale poi era entrata in stanza insieme alla vampira bionda, e le due insieme avevano cominciato a tempestarla di domande.
Alla fermata Renée era visivamente nervosa, continuava a guardarsi intorno nella speranza di vedere il pullman arrivare, o nel terrore di vedere invece arrivare la macchina di suo fratello, pronta a trascinarla di nuovo a casa.
Era così sotto pressione che non si era nemmeno accorta della presenza di un altro uomo accanto a se, un uomo anziano, che dolcemente gli aveva rivolto la parola e in seguito chiesto dove fosse diretta.
Renée si sforzò con tutta se stessa di frenare l'impulso di bere il suo sangue e per quanto in passato se ne fosse lamentata, oggi ringraziava Stefan per averle insegnato ad avere autocontrollo.
La ragazza sorrise all'estraneo in maniera dolce, e gli rispose che stava andando verso la sua nuova vita, a riprendersi il suo amore perduto.
«Dove credi di andare!»
Sentì un urlò provenire in lontananza, dietro le sue spalle, ma non si voltò, si mise a correre più veloce.
«Puoi nasconderti! Ma tanto se non ti troveremo noi lo farà Marcel!»
"Marcel" si ripetè in mente.
"Marcel.. conosco questo nome"
Renée prese una strettoia e corse nel buio, corse a perdifiato, perdendosi e poi ritrovandosi dall'altra parte in una marea di gente, in una marea chiassosa.. di gente.. umana.
"Sangue" Ovunque si voltasse, l'odore del sangue gli riempiva le narici, le dava l'acquolina in bocca.
Provò a voltarsi per fuggire il più lontano possibile da quel posto pieno di turisti, la musica e le risate le stavano frastornando le orecchie, iniziava a sentirsi confusa, ma cercava di rimanere lucida, di contenersi perché i vampiri di Marcel la stavano raggiungendo di nuovo.
Riprese a correre in mezzo alla folla che per lei non erano nient'altro che una grossa sacca di sangue, il sangue era l'unica cosa alla quale riusciva a pensare e cominciava a vedere sfocato, si rese conto che qualcosa non andava ai suoi occhi quando notò gli sguardi della gente, una donna gli chiese persino se andava tutto bene ma Renée dovette superarla, non voleva farle del male, lei non era abituata a quel tipo di cibazione e su questo era molto più simile a Stefan che Damon.
Voleva allontanarsi da quel posto il più in fretta possibile, e mentre cercava una via di fuga, e al contempo di seminare i vampiri che le stavano alle calcagna, Renée si sforzò di non pensare alla fame che la stava logorando, spostò i suoi pensieri su l'unica cosa che sapeva essere in grado di placarla. Kol.
«Klaus, se tu ora fai del male a mia sorella..»
Iniziò Stefan, calmo e pacato, per quanto si sforzasse di darsi a vedere cosi.
«Scatenerai una guerra tra vampiri, ti troverai tutti contro, compreso me»
Concluse Stefan, senza mai interrompere il contatto visivo per chiarire che non stava scherzando.
Se Klaus avesse fatto del male a sua sorella, Stefan avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per distruggerlo.
L'ibrido ricambiò lo sguardo serio, ma più osservava Stefan, più gli veniva da ridere.
Niklaus scoppiò in una fragorosa risata, sotto lo sguardo immobile del vecchio compagno.
Cosa pensava di fare?
Niklaus Mikaelson? Un Ibrido immortale minacciato da un semplice vampiro?
«E cosa vorresti fare? Uccidermi?»
Niklaus avvicinò minaccioso il volto a quello di Stefan, che non si spostò di un millimetro.
«Io sono...immortale»
Sussurò, il fiato che sapeva di Bourbon e l'aria di sfida.
Nik socchiuse gli occhi verdi, ma non smise di guardarlo.
«Basta così Niklaus! Tu e le tue minacce avete finito»
Una voce si intromise, era quella di Elijah.
Klaus si girò a guardare il fratello, seguito dagli altri due.
«Se solo tu lasciassi parlare Kol, se lasciassi entrare nel tuo cuore le persone Nik! Ti accorgeresti che tuo fratello si è soltanto innamorato!» Sputò fuori Rebekah, con accanto Kol che avanzò a quel punto lentamente, ancora scosso all'idea che Renée fosse lì, da qualche parte a New Orleans, li proprio per lui.
Quando Rebekah gli aveva fatto chiarezza su cosa realmente stava succedendo, e soprattutto cosa avesse urtato la collera di Nik, non potè crederci.
Renée, la ragazza che per anni aveva amato, desiderato e persino sognato nella morta, era tornata.
Non per chiunque, ma proprio per lui, che non si era mai sentito parte integrante di qualcosa, nemmeno della stessa famiglia.
Il fratello indesiderato, mal visto, la pecora nera della famiglia..
Eppure al mondo c'era qualcuno che amava Kol, che aveva visto oltre quella sua corazza impenetrabile e che usava come difesa per allontanare il mondo, il mondo, tranne Renée.
«Klaus..»
Riuscì a dire solo.
Kol non era solito rimanere in silenzio tanto a lungo, e persino Klaus alle volte lo temeva, ma il pensiero di Renée la fuori, il pensiero di lui che era lì dentro a combattere col fratello maggiore, invece di essere la fuori a cercare Renée, ad assicurarsi che stesse bene, lo faceva impazzire.
«Cosi..il mio fratellino si è innamorato»
Klaus si era quasi scordato della presenza di Stefan, e quando si avvicinò al fratello quest'ultimo fuggì via, accogliendo ben volentieri l'occasione per riuscire, anzi sperare, di raggiungere sua sorella prima che potesse farlo uno dei Mikaelson.
«E glielo hai detto alla tua vampiretta? chi comanda qui? Glielo hai detto che sei.. come ti chiamo?..»
Sussurò piano Nik, avvicinandosi a Kol tanto da sfiorare con le labbra il lobo del suo orecchio.
«Ah già.. la mia puttana»
Sorrise, sorrise perfido, di una cattiveria inaudita, inconcepibile agli altri fratelli.
Klaus decise che per quella sera avrebbe lasciato andare Stefan, libero di cercare la sua sorellina quanto volesse.
Perchè era sicuro che se anche l'avesse ritrovata non avrebbe fatto in tempo a riabbracciarla.
I vampiri di Marcel a quest'ora le avevano già di sicuro strappato il cuore.
Niklaus sorrise, dondolando leggermente all'indietro per guardare in viso suo fratello.
C'era qualcosa negli occhi di Kol che però fece cambiare espressione a Nik.
Nessuno osava parlare, sapevano che per quanto Kol si stesse sforzando di mantenere la calma, se fosse esploso quella sera poteva finire solo nei peggiori dei modi.
«Rilassati fratello, gli anni in cui hai dominato su di noi sono conclusi.»
Niklaus spalancò la bocca, aveva gli occhi sgranati, e questo fece sorridere Kol.
Nell'aria si percepiva qualcosa di diverso, tutti e 4 i fratelli sapevano che quelle parole non erano solo frutto di una semplice tensione o un gioco di sfida.
Kol non stava scherzando.
«Credi di potermi battere? Anche solo sfidarmi!?»
Klaus si riprese in fretta, alzando la voce, Elijah provò a farlo ragionare ma Nik lo zittì cacciando un urlo che echeggiò in tutta la sala.
«Sfidare me?! Me?? Io sono immortale fratello! Non osare mai più rivolgerti a me in questo modo o gli anni di vita che ti toglierò, basteranno a far scordare alla sorellina di Stefan che esisti!»
Ma Kol non si fece intimidire.
Aveva passato anni nell'oscurità, lontano dalla cosa che gli era più cara, non avrebbe più permesso a nessuno di interferire tra lui e l'amore della sua vita.
«No.. non parlarmi tu in questo modo, se le torci un solo capello, fidati Niklaus, gli anni che io toglierò a te saranno tanti e abbastanza da farti scordare come ci si sente a stare alla luce del sole. Sta lontano da lei»
Kol era così serio ed intimidatorio, da far indietreggiare l'essere sovrannaturale più forte al mondo.
Per una volta, era Nik quello spaventato.
«Kol..»
Sussurò Nik, sotto il silenzio degli altri fratelli che guardavano appagati la scena.
Klaus aveva appena capito che Kol era veramente tornato.
«Quanto tempo fratello»
Sussurò Kol, con un ghigno sul volto.
Si sentiva forte, si sentiva invincibile, ma tutto questo perdeva di significato, se accanto non aveva l'unica persona che riusciva a vedere il suo vero lato.
Nik tentò di ribattere nonostante era evidente fosse rimasto a corto di parole, e le parole finirono definitivamente quando un altra voce fece eco nella stanza.
Erano di nuovo in compagnia.
«Speravo in un accoglienza più calorosa a dirla tutta, ma tu stai minacciando il mio fidanzato..ora sono arrabbiata»
La stanza vorticò furiosamente attorno a Kol, gli sembrò di morire e poi rinascere una seconda volta, di vivere un'altra vita, di non toccare più il terreno con i piedi e che addirittura il cuore gli ritornasse a battere.
La sensazione che stava provando nel avere di fronte la ragazza che per anni, aveva solo potuto costringersi a sognare per non lasciarsi andare in quel sonno lugubre ed eterno, ora era lì, davanti ai suoi occhi.
«Ciao fratellini»
Renée sorrise, fingendosi quasi contenta nel conoscere la famiglia del suo ragazzo.
C'era un non so che in quella situazione, che lei trovava quasi divertente.
Aveva dovuto scamparsela con i suoi fratelli e le rispettive fidanzate, fuggire ad un gruppo di vampiri spietati che le avevano dato la caccia per quasi un ora senza che lei ne avesse compreso il motivo, tentare di controllarsi al forte impulso di affondare i canini nella gola dei turisti che incontrava per strada, e ora sentirsi minacciata dal più potente Ibrido di cui aveva sentito parlare per anni, nonché fratello del suo ragazzo.
Ma tutto questo passò in secondo piano, quando finalmente i suoi occhi si posarono su quelli dell'uomo che amava.
I due si andarono incontro, le gambe di entrambi sembravano fin troppo pesanti anche solo per potersi muovere, ma la loro voglia di stringersi, di toccarsi, era più forte di qualsiasi forza di gravità che gli tenesse i piedi incollati al pavimento.
Nik tentò di fermarli, cieco di rabbia, ma Elijha lo raggiunse, spezzandogli il collo in fretta.
Il corpo di Nik cadde inerme tra le braccia dei due fratelli che lo portarono via.
Ora c'erano solo Kol e Renée.
Più nessuno avrebbe potuto separarli a quel punto.
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Even in death
VampireRenée Salvatore era da sempre stata etichettata come "la sorellina di Damon e Stefan". Non era mai stata vista oltre quel nominativo e lei sapeva di avere molto di più da offrire. Occhi azzurri, capelli castani e una bellezza immortale. Renée, che e...