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Sento il suono forte della musica provenire dalla foresta quando finisco di parcheggiare la macchina.

Prima di uscire, mi blocco e non riesco a togliere le mani dal volante, preso dall'ansia. Penso mi stia venendo un attacco di panico, non riesco a respirare bene e vedo tutto sfuocato. La mia testa sta partendo in quarta in cerca di una spiegazione logica nella speranza di capire come sia possibile che Aria sia "qui".

Prendo la testa tra le mie braccia e sento delle emozioni miste tra disperazione e felicità. Quasi sull'orlo di una crisi di pianto ed un grido di gioia, non faccio in tempo a compormi che qualcuno sta bussando allo sportello della mia macchina. Alzo lo sguardo e vedo il sorriso dei miei amici gemelli, Marvin e Coler.

Tolgo le chiavi dalla macchina ed esco chiudendola.
<< Marvin ti ha già spoilerato la sorpresa??>>, mi chiede Coler ridendo e mettendomi una braccio sulle spalle. Questi due prendono tutto come se fosse un gioco, se sentissero quanto sono in ansia forse eviterebbero di comportarsi così.

<< Non ho spoilerato nulla, gli ho solo detto la verità perché è questo che fanno gli amici, no? Ti preparano per ogni eventuale situazione.>> risponde Marvin un po' infastidito.

Tolgo il braccio di Coler dalle mie spalle e lo scanso, in cerca di ossigeno e di ricompormi.

<< Sei sicuro che stai bene, Ryan? >>, mi chiedono i gemelli. Annuisco con la testa e mi dirigo verso la strada in sterrato nella foresta.

Cammino veloce, senza dire una parola e provando a morsicare quelle ultime pellicine che mi rimangono tra un dito e l'altro. Arriviamo sul piazzale dove abbiamo il terreno pieno di tavoli fuori ed il nostro bungalow al centro. I miei occhi partono in quarta alla ricerca di Aria, esamino ogni persona presente ma di lei non c'è traccia.

Mi giro verso Marvin agitato: << Mi stavi prendendo per il culo, vero? >>, gli dico incazzato.
Lui mi guarda confuso: << In che senso, scusa? Pensi che stessi scherzando quando ti ho detto che Aria è qui? A che scopo?>>
<< Giusto per farmi un dispetto.>> gli dico irritato. << Non ti farei mai una cosa del genere da amico!>>, grido.

Mi volto dalla parte della strada sterrata con l'intento di andarmene. Non ci posso credere che mi abbia fatto questo, come puoi ferire così una persona?

<< RYAN! >>

Sento una voce femminile chiamarmi e non mi sembra vero, rimango immobile di spalle, non riesco più a connettere corpo e mente. Conosco il suono di quella voce, conosco esattamente il suo tono.

<< Nayr! Sei tu? >>, mi dice di nuovo lei ridendo e mettendomi una mano sulla schiena.

Il suo soprannome. Lo usava sempre quando eravamo adolescenti, metteva il mio nome al contrario e creava questo nomignolo tutto suo nella speranza di farmi ridere e farsi riconoscere ovunque.

Trovo il coraggio di girarmi e finalmente la vedo: sempre così piccola di statura, i suoi occhi grandi color cioccolato ed i suoi capelli castani scuri lunghissimi che Dio santo, quanto è bella? Voi non potete capire quanto a miei occhi lei sia perfetta.

<< Aria >>, dico con la voce spezzata dalle lacrime e l'abbraccio così forte che penso quasi di spezzarla.
<< Mi sei mancato >>, dice lei abbracciandomi più forte.
<< Mi sei mancata anche tu, Aria. Non immagini neanche quanto. >>, gli rispondo io prendendola in braccio e tra le lacrime.

C'era lei con la voce rotta, e io che provavo a farla sorridere. Insieme per la prima volta cinque anni e una vita dopo. Fuori pioveva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 28 ⏰

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