CAPITOLO 30
DAISYPapà ed io siamo in aeroporto. Le vacanze di Natale sono terminate e devo tornare a Kolniak per via della scuola. Solo per quello, ormai e per Rexan, Skyler e le mie nipotine..e per Thor. Papà mi ha aiutato ad imbarcare la valigia e prima che io possa effettuare altri controlli per accedere al gate, ne approfittiamo per salutarci.
<<Sirenetta, il tempo con te è volato>>piagnucola, stringendomi tra le sue braccia muscolose.
<<Hai ragione papà>>.
Il suo abbraccio è caldo e confortante. Il problema sono io. La mia testa è su un altro pianeta.
<<Sei stata assente in questi giorni. Il tuo pensiero va a chi ti ha regalato l'anello?>>
<<Come hai...?>>
<<Daisy, amore, sono tuo padre. Avevo capito ci fosse qualcuno ma addirittura un anello. Non passa di certo inosservato>>.
<<E' un simbolo, papà>>.
Doveva essere una promessa.
Io ci sono, oggi, domani e per tutto il tempo che tu vorrai.
Non ti farò mai del male.
Mi viene da ridere a pensarci adesso e non parlo di una risata di gusto, bensì di una isterica.<<Mi posso fidare? A giugno non ti ritroverò con il pancione?>>
<<Cosa? No. No. Voglio studiare>>.
E a prescindere da tutto, non credo di tornare a Roma dopo gli esami del quinto anno. A Kolniak mi trovo bene e voglio rimanere lì, per conto mio. Non resterò da mia sorella Skyler. Voglio trovare una soluzione e mantenermi da sola. Se riuscirò a convincerle Quantico e Agnese, non obietterò se mamma e papà vorranno pagarmi l'università perché di sicuro vorranno farlo, come hanno fatto per mio fratello Ron ma riguardo all'affitto di un'ipotetica sistemazione, a quello e al resto voglio provvedere io. Non sono la bambina che molti pensano sia.
<<Papà come vanno le cose con mamma? E sii sincero>>.
<<Vanno come tu sai. Credo che lei non mi ami più. E non capisco cosa aspetti a dirmelo. L'ho scongiurata. Le ho detto anche che non avrei fatto scenate ma non ho ottenuto nulla>>.
Annuisco.
Queste due settimane a Roma, mi sono servite per mettere insieme i pezzi e per capire tante cose. Quello a cui ho assistito è stato un Natale brutto, concedetemi il termine e anche strano. E' stato brutto perché mio padre e mia madre non sono mai stati tanto distanti,fisicamente. Mio fratello Ron era parecchio distratto da qualcuno ed era quasi sempre al telefono ed è stato anche strano come Natale perché è come se questa, fosse la nostra quiete prima delle tempesta. Davvero il matrimonio tra i miei genitori si sta sfasciando per colpa mia e del mio segreto?L'unica cosa bella di questi giorni è stata Linda, sul serio e anche mia nonna Ilde ovviamente. Dopo l'ictus si è ripresa alla grande, per fortuna. Zio Dimitar e il suo compagno Mathias invece, sono partiti per New York e non ho avuto modo di vederli di persona ma solo attraverso lo schermo del cellulare. Hanno fatto bene a concedersi una vacanza. Non deve essere stato facile per papà e per zio Dim negli ultimi mesi, visto lo spavento preso per via del malore che ha colpito nonnina.
Linda e le sue chiacchiere mi hanno distratto dal pensiero costante di Kolniak e soprattutto di Aaron. Non l'ho più sentito. Ho sentito Veronika per gli auguri di Natale e di buon anno e mi ha detto che il vice questore ha bisogno di tempo e che quello che è successo, non ha sconvolto solo lui ma tutto il paese. Capisco che sia sconvolto ma io non voglio disturbarlo, voglio solo stargli accanto.