III

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La prossima gara è in Australia, inutile dire che Oscar cercherà di dare il meglio di sé. Si impegnerà come non mai. Inoltre entrambi i piloti McLaren non vedono l'ora di provare le modifiche apportate alla macchina.

Il minore si trovava già là quando Lando arrivò. Aveva approfittato delle due settimane di stacco per tornarsene un po’ a casa. Adorava passare del tempo a rivivere i vecchi momenti.

Quando il britannico lo raggiunse si trovarono nella stanza del simulatore da soli, così Oscar, preso dall'adrenalina di correre in casa, iniziò a parlare delle cose più maestose dell'Australia.

«Poi devo assolutamente portarti a vedere i koala!» Piastri adorava quegli esserini pelosi. Ogni volta che aveva l'occasione di parlarne era sempre così euforico. Lando lo trovava estremamente carino. «Hm d'accordo.» Il britannico continuava a cercare di sembrare distaccato, ma piano piano si stava avvicinando a lui. Detestava se stesso per questo.

L’australiano cercò di non fare caso all'atteggiamento del compagno di squadra, dando la colpa al lungo viaggio che ha dovuto fare. Era troppo felice, nessuno gli avrebbe rovinato questo weekend.

«Sai ho avuto modo di parlare con Ricciardo e ho scoperto che abbiamo tante cose in comune! Beh oltre all'essere entrambi australiani.» Ridacchiò il più giovane, non immaginando neanche che dolore abbiano provocato le sue parole al maggiore. «Adesso basta, alleniamoci.» Il numero 4 risultò brusco e sbrigativo. Quando tiravano in mezzo Daniel era sempre nervoso.

Il minore si zittì, non capiva perché Lando fosse diventato così aggressivo. Oscar semplicemente si limitò ad andarsene, aveva già provato il circuito sul simulatore, sarebbe rimasto per far compagnia al compagno di squadra, ma a quanto pare non lo voleva.

«Oscar asp-» Il maggiore capì, forse troppo tardi, di aver esagerato. Aveva provato a fermare l'altro pilota ma sembrava quasi non l'avesse sentito. “Devo smetterla di trattarlo così, non se lo merita” continuava a ripetersi il britannico; ma allo stesso tempo non riusciva ad aprirsi, perché quello avrebbe significato affezionarsi al più piccolo: l'unica cosa che voleva evitare per qualsiasi ragione al mondo.

Il minore si rifugiò nella propria cabina, sperando di avere un po'di pace per pensare. «Forse gli sto troppo appiccato? Dovrei evitare di assillarlo così? Magari dovrei provare a stare con qualcun'altro…» Continuava a rimuginare. Non riusciva a capire perché Lando quando parlavano per più di qualche minuto diventava strano.

“Basta ho deciso. Invece che portare lui con me andrò con Logan.” L'australiano optò per Sargeant, visto che si conoscevano già prima di andare in Formula Uno.

Così lo chiamò subito. «Ehi Logan, che ne dici se domani andiamo a vedere la barriera corallina?» Andò diretto al punto. Il maggiore inizialmente era un po’ titubante, soprattutto per il poco preavviso dell'amico, visto che sarebbero dovuti andare il giorno seguente. Alla fine però accettò volentieri, adora passare del tempo con Oscar.

Il giorno dopo si ritrovarono al porto, per poi incamminarsi verso il motoscafo che li avrebbe portati vicino alla barriera. «L'hai mai vista?» Chiese l'americano, ricevendo una risposta negativa dall'altro. «Purtroppo non ne ho mai avuto la possibilità.»

Il maggiore gli sorrise. «Sono felice che faremo questa esperienza insieme, era da tanto che non parlavamo un po’.» Oscar semplicemente gli annuì. «Come sta andando?» Continuò Logan, mentre i due si imbarcarono. «Per ora non stiamo andando molto bene in realtà… E credo di non stare troppo simpatico a Lando.» Finalmente il minore aveva trovato qualcuno con la quale sfogarsi.

«Oh mi dispiace, deve essere dura allora rimanere lì. Io fortunatamente mi trovo abbastanza bene con Alex.» Gli sorrise l'altro, cercando di consolarlo. «Però sono sicuro che sia una cosa passeggera, dubito che Lando pensi qualcosa di negativo su di te.» Lo rassicurò.

L'australiano mentre si metteva la muta da sub lo ringraziò, per lui era veramente importante avere qualcuno al proprio fianco.

Vedendo Logan in difficoltà con la tuta l'aiutò. «Sei negato per questo genere di cose.» Rise il minore. La sua risata riecheggiò nella mente dell'americano come una dolce melodia. «Per fortuna ho te.» Rispose facendo arrossire leggermente Oscar; non era abituato a questo genere di complimenti e si sentiva terribilmente in imbarazzo.

«Su andiamo!» Disse euforico il minore, cercando di non pensare troppo come suo solito. Così si immersero nelle acque gelide dell'oceano, con il minore che cercava di guidare l'altro: gli indicava pesci colorati e cristalli magnifici. Il miglior spettacolo di sempre.

Una volta riemersi iniziarono a parlare delle cose appena osservate, e Logan non poté fare a meno di pensare quanto Oscar stesse bene con la muta, scacciò immediatamente quei pensieri dalla mente. Erano migliori amici, niente di più.

L'australiano ne approfittò per fare un bel post su Instagram, visto che ormai era un po’ che non aggiornava la page. Decise di mettere una foto anche con l'americano, per far capire che si può essere amici anche se in scuderie diverse, cosa che per molti fan sembrava assurda.

Il ritorno a casa non fu affatto silenzioso, tutt'altro. I due avevano ritrovato il piacere di parlarsi; continuavano a rivivere i momenti passati insieme, sia quelli recenti che quelli passati, soprattutto quelli. Ricordi lontani ma terribilmente magnifici.

Una volta arrivati in hotel si salutarono e ognuno andò per la propria strada. Quando arrivò in stanza, Oscar si distese sul letto, distrutto dalla giornata intensa. Si ritrovò a pensare a come sarebbero cambiati gli eventi se al posto di Logan ci fosse stato Lando. Forse si era lasciato scoraggiare troppo presto, anche se il maggiore sembrava convinto delle proprie parole…

“Riuscirò a capirti” si prometteva il più piccolo. Sperando con tutto se stesso che quel desiderio disperato prima o poi diventi realtà.

Certo, passare del tempo con l'americano gli aveva fatto senz'altro bene, ma Oscar bramava di riuscire ad avere una conversazione con Lando, che non fosse inerente al lavoro ovviamente. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di stare simpatico al proprio idolo.

Per una volta si sentì ispirato e non distrutto da quello che l'avrebbe aspettato.

Cercò di dormire, soprattutto perché il giorno dopo avrebbero corso le prove libere, molto importanti per riuscire a capire i vari settaggi delle monoposto.

Si addormentò “cullato” dai propri pensieri.

Teacher's pet [Landoscar]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora