Dieci anni

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Manuel sorrise guardando Lilly chiudere il piccolo borsone che aveva preparato tutta da sola per il weekend da passare a casa sua.
"Grazie della disponibilità Teresa"
"E di che Manuel? Lilly muore dalla voglia di passare tempo a casa tua, soprattutto per Geronimo".
Manuel rise "Quel gatto ha stregato pure Simone".
Teresa sorrise "Come va con lui?"
"Bene, ormai so' tre anni che me sopporta, stamo praticamente sempre insieme, de fatti nun averlo a casa pe' du' giorni me fa senti' solo"
"Ti capisco, davvero. Ma almeno c'è Lilly no?"
"Almeno lei nun rompe' il cazzo se ordino la pizza tutti i sabati" affermò il ragazzo, lasciandosi andare con le parole cullato da quel rapporto di fiducia che, in otto anni, aveva costruito con la donna e suo marito.
"Okay ho fatto!" annunciò la bambina, girandosi verso i due adulti e prendendo il borsone per passarlo a Manuel.
Il ragazzo lo prese e se lo mise in spalla "Saluta Teresa dai, che poi la rivedi domani sera".
Lilly annuì e abbracciò la donna "Lunedì mi fai le lasagne per pranzo?" chiese facendo gli occhi dolci.
Teresa rise "Te e questi occhi azzurri, va bene ma la faccio con la zucca"
"Affare fatto" sorrise la piccola, poi le lasciò un bacio sulla guancia "Ora possiamo andare papà?"
"Guarda che Geronimo non scappa" le disse Manuel, riferendosi alla sua fretta
"Ma il tempo passa troppo in fretta" controbattè lei saltellando verso l'uscita.
Manuel scosse la testa "Perdonala"
"Mi chiedo quando chiederai l'affidamento sai?".
Manuel si bloccò e la guardò "Io... Nun credo me la darebbero"
"Perché? L'affido possono averlo anche le persone single con le nuove leggi, e comunque hai un compagno da tre anni e Maria ti conosce da tanto tempo, non penso ci sarebbero molti problemi".
Il ragazzo sospirò "Non voglio toglierla a voi, le avete dato tanto ed io non posso farvi un torto simile"
"Manuel tu non ci faresti un torto in nessun modo" Teresa sorrise "Lei con te è felice, sei suo padre, sei rimasto nonostante non avessi nessun obbligo nei suoi confronti. Hai adattato la tua vita a lei a soli venti anni Manuel, nemmeno sua madre l'ha fatto per lei, capisci l'importanza di questa cosa?"
"Si ma-"
"Nina ha fatto due cose giuste nella vita: avere Lilly, nonostante avesse solo sedici anni, e conoscere te. Non ha saputo trattare bene nessuno dei due, eppure è riuscita a dare a lei un padre amorevole senza neanche volerlo. Tu sei riuscito a dare a Lilly una famiglia e non puoi immaginare la sua felicità quando ci parla del tempo che passa con te e Simone, oppure con Dante e Anita. Se un giorno volessi prenderla in affido sarebbe solo mettere su carta un qualcosa che, per lei e per te, esiste già da otto anni".
Manuel si passò una mano sul viso, cercando di fermare le lacrime che minacciavano di bagnargli la faccia, e sorrise alla donna.
"Grazie Teresa, davvero"
"Dico solo quello che penso, ora vai prima che Lilly si arrabbi con te".
Il ragazzo ridacchiò e insieme uscirono dalla cameretta, giusto in tempo per vedere Lilly, davanti la porta d'ingresso, a braccia incrociate e con il broncio.
"Si amore, adesso andiamo" la rassicurò lui trattenendo una risata
"Ciao Teresa!" salutò la piccola con la mano
"A lunedì tesoro".
Usciti di casa e raggiunto il parcheggio sotto il palazzo Manuel poggiò il borsone in macchina e guardò la bambina "Adesso andiamo a prendere il gelato, poi arrivati a casa ordiniamo la pizza e guardiamo un film"
"Mone non c'è?"
"No cucciola, è a un congresso a Milano, torna domani sera".
Lilly annuì "Prendiamo il gelato anche per lui? Così lo mangia domani a cena".
Manuel sorrise "Si certo, sarà sicuramente felice del pensiero".

-

Molte volte negli anni Manuel si era sentito dire che era stato coraggioso a farsi carico di una figlia non sua, che per la sua giovane età quello era un impegno importante, che si era dimostrato più maturo di tanti ragazzi della sua età e che aveva rinunciato ad una parte importante della sua vita per rendere felice una bambina.
La maggior parte delle volte, davanti quelle frasi, Manuel aveva storto il naso e scosso la testa.
Non si era, e non si sta, prendendo cura di Lilly per dimostrare qualcosa, e neanche sente di aver perso del tempo che mai gli verrà restituito.
Lui in realtà pensa di star facendo il minimo indispensabile; la maggior parte del lavoro la fanno Teresa e Marcello, pagando per l'istruzione di Lilly, la sua salute, i suoi beni essenziali, lui si limita solo a darle amore, a cercare di farle capire quanto lui tenga a lei. Non lo fa per sentirsi dire che è maturo, che è una brava persona, lo fa perché è quello che si sente di fare ed è solo stato fortunato ad avere attorno delle persone che hanno capito il suo desiderio.
Anita aveva sempre detestato Nina, ritenendola la persona peggiore che potesse affiancare il figlio, eppure aveva amato Lilly appena l'aveva vista perché rivedeva in lei Manuel da piccolo, quando poteva contare solo su una madre e cercava da lei tutto l'affetto possibile.
Dante era stato il primo a gettarlo in quella situazione e, nonostante anni dopo gli avesse chiesto scusa per avergli imposto quel peso ad una giovane età, aveva sempre saputo che Manuel avrebbe solo che fatto del bene a quella bambina. Certo non avrebbe mai potuto immaginare un risvolto dove Nina avrebbe abbandonato Lilly, ma era orgoglioso di come il ragazzo avesse, ancora una volta, dimostrato di avere un gran cuore.
Nicola, da sempre sospettoso di quella relazione, era stato felice di vedere come Manuel fosse riuscito a ricavare qualcosa di positivo da una situazione così tossica, così come Viola e Rayan che dal primo momento si erano comportati come degli zii per la piccola.
I suoi amici, Chicca, Matteo, Laura e Luna, si erano adeguati alla situazione, organizzando le uscite a seconda degli impegni di Manuel con Lilly, passando anche loro del tempo con la bambina, diventando anche loro parte di quella piccola famiglia che il professore stava cercando di dare a Lilly, una famiglia dove la piccola non avrebbe sentito troppo la mancanza della madre nonostante Manuel sapesse che quello fosse un vuoto incolmabile.
Però Manuel non voleva che un'altra persona venisse costretta a prendersi cura della piccola, e per un'altra persona intendeva proprio Simone.
Ad oggi, dopo ormai tre anni di relazione, il maggiore può ammettere di aver avuto paura di confessare i suoi sentimenti a Simone anche perché non voleva costringerlo a prendersi cura della figlia di una donna che, tutta la compagnia di amici lo sapeva, aveva detestato con tutto sé stesso.
Non voleva che il minore si sentisse costretto a fare il padre, a dover condividere alcuni momenti con Lilly, nonostante sapesse quanto le volesse bene, e a privarsi di momenti che magari, a soli vent'anni, Simone riteneva essenziali.
Come già detto prima Manuel non si sentiva privato di niente; ogni pomeriggio, serata, giornata passata con Lilly lui non lo viveva come un momento sottratto alle discoteche, uscite con amici, esperienze che si aspettano un ragazzo di vent'anni voglia fare, ma anzi erano i momenti più felici, quelli che avrebbe custodito con sé per sempre.
Ma questa era la sua prospettiva, quella di Simone ai suoi occhi sembrava del tutto diversa: il ragazzo usciva sempre, con un ragazzo nuovo ogni giorno, andava in discoteca, delle volte passava weekend fuori con i loro amici, faceva tardi nei locali e sembrava essere felice così. E come poteva incastrarlo in una relazione dove ci sarebbe sempre stata una terza persona presente? Soprattutto se quella persona era legata a Nina?
Mesi dopo essersi messi insieme Manuel aveva confessato a Simone di questa sua incertezza, questa sua paura che l'aveva mangiato vivo per quasi due anni, e il minore aveva riso.

"Ma che te ridi oh? Io te parlo delle insicurezze mie e te ridi?".
Simone soffocò la risata, poi sorrise e gli lasciò un bacio a stampo, accarezzandogli poi la guancia.
"Quanto sei scemo eh?"
"Pure?"
"Ma ti pare che io possa avercela con una bambina? Poi sta crescendo con te, di sicuro non verrà su come quella stronza, manipolatrice, so tutto io-"
"Okay ho capito Simò, nun c'è bisogno" rise l'altro "Però davvero, non vorrei che te sentissi obbligato a passa' le serate co' me e lei, io l'ho scelto mentre tu-"
"Manu fidati, mi interessa di più passare una serata con te a vedere film Disney, piuttosto che andare a bere per dimenticarti" lo rassicurò il minore, lasciandogli poi un bacio sul collo.

Slipping through my fingers //SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora