Ancora avanti

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La settimana successiva, conoscevo esattamente il contenuto della lezione e avevo deciso che sarei stata la sua studentessa più diligente, la più desiderosa di imparare ma anche la più troia. La lezione iniziò come al solito, con un'intensa ora di latino. Ma per la seconda ora, avevo in serbo una piccola sorpresa che sapevo avrebbe catturato la sua attenzione.,

Ben presto mi resi conto che non sarei mai stata in grado di tenergli testa. Era semplicemente irresistibile, con il suo fascino oscuro e la sua autorità indiscussa e la sua perversione.

Indossavo un completo intimo che avevo visto in un negozio, qualcosa di provocante e sensuale. Se avesse deciso di spogliarsi di nuovo, mi avrebbe trovato pronta, solo con quell'intimo ad attenderlo. Ma invece di allontanarsi, rimase lì.

Si avvicinò con passo deciso, e mi chiese di chiudere gli occhi. Il mio cuore iniziò a battere più forte. Dopo un attimo di esitazione, obbedii, lasciando che il buio aumentasse la tensione nell'aria.

Poco dopo, la sua voce arrivò a me, carica di un desiderio palpabile. "Hai riflettuto su quello che è successo?" chiese, e io annuii, sentendo il suo respiro caldo sulla mia pelle. La sua presenza era avvolgente, intensa.

La sensazione del suo cazzo, duro e pulsante, dentro la mia bocca. Deglutii nervosamente, potevo ancora sentire il sapore del suo piacere mentre si riversava dentro di me. Risposi affermativamente alle sue domande, lasciandomi trasportare dalle sensazioni.

Mi chiese di condividere le mie impressioni, risposi descrivendo le sensazioni che mi avevano travolta. Poi, improvvisamente, sentii un tocco caldo sulla mia guancia. Volevo aprirgli gli occhi, ma mi intimò di non farlo.

All'inizio, non capii cosa fosse quella sensazione. Era calda, morbida, e si muoveva delicatamente sulla mia pelle. Solo quando sentii il contatto sulle mie labbra, capii. Era il suo cazzo, pulsante di desiderio.

Lo sentii scivolare sulle mie labbra, poi lungo il mio collo, prima di tornare di nuovo sulle labbra. Una leggera pressione e le labbra si aprirono, accogliendo il suo membro con desiderio. Lui mi ordinò di tenerle leggermente aperte, mentre lentamente mi penetrava.

Sentii la sua pelle scorrere, liberando la sua cappella, e un gemito di piacere riempì la stanza. Carlo apprezzava il mio impegno, e io mi abbandonai completamente al piacere di quel momento, lasciandomi trasportare dalla passione che ci avvolgeva.

Un altro istante infinito in cui tutto sembrava sospeso. Poi, senza preavviso, mi prese per i capelli, bloccando la mia testa mentre mi penetrava la bocca. Era lui a guidare ogni movimento, controllando il ritmo con maestria. All'inizio fu delicato, ma presto il suo desiderio esplose in una frenesia crescente. Sentii il suo membro colpire la mia gola, le lacrime scendevano lungo le mie guance, ma non potevo fare altro che accettare il suo dominio.

Il ritmo accelerò sempre di più, fino a quando finalmente si ritirò, ordinandomi di guardare. Davanti a me c'era la sua cappella violacea, rigonfia e bagnata, il volto di Carlo arrossato e perlaceo di sudore. Senza preavviso, un fiotto di piacere sprizzò fuori da lui, colpendomi in pieno volto.

In un istante, mi sentii ricoperta dalla sua essenza, mentre ogni goccia di quel piacere caldo mi investiva ripetutamente. Ero lì, seduta sulla sedia, gli occhi serrati, sentendo la sua sborra calda scorrere lungo il mio viso.

Poi, lentamente, mi disse che potevo aprire gli occhi. Di fronte a me, non c'era più il suo membro, ma uno specchio che rifletteva la mia immagine arrossata, coperta del suo sperma.

Si avvicinò a me e con il dito raccolse una goccia, portandola alla mia bocca. Ripeté quel gesto più e più volte, finché non mi sentii completamente pulita.

Quando mia madre arrivò, sembravo pulita, almeno all'apparenza. Ma dentro di me, il suo sperma bruciava ancora, lasciandomi sempre più desiderosa.

Durante la cena, mia madre mi chiese casualmente come fosse andata la lezione, Erano quelle conversazioni normali che si tengono a tavola, nulla di eccezionale. Ma mentre sparecchiavo, sentii improvvisamente la sua mano tra i miei capelli. Non disse una parola, solo dopo capii quel gesto.

Le lezioni proibite del professore di latinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora