Parte 12 - Bomba ad orologeria

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Il giorno seguente, come previsto il dottore ha firmato le sue dimissioni e il difensore giallorosso è potuto tornare a casa. "Meglio se non ci vedono insieme" ad un tratto Valentina ha sciolto il legame che univa le loro mani e si è fermata in mezzo al corridoio dell'ospedale. "E perché?" ha chiesto Mancini un po' confuso. "Non voglio che si sparga la voce che usciamo insieme o in curva potrebbero riconoscermi e magari farmi storie" ha spiegato la ragazza scegliendo la via della sincerità. "Vabbè ma che ti frega, se ti dicono qualcosa ti riservo un posto io per tutte le partite che vuoi" ha risposto con ingenuità il difensore. In un attimo l'espressione di Valentina è cambiata trasformando il suo sorriso in uno sguardo severo con le labbra arricciate e le sopracciglia inarcate. "Stai scherzando spero" ha esordito cercando di mantenere la calma. "Perché non ti piacerebbe sederti in tribuna d'onore?" ha insistito il ragazzo. "Tra quei parrucconi della Montemario non mi ci vedrai mai" ha tagliato corto lei. "Nemmeno se te lo chiedessi io? Non potremo mica nasconderci per sempre..." anche la voce del calciatore adesso lasciava trasparire un po' di nervosismo. "Dai su, non mi far scegliere, lo sai che rimarresti deluso" Valentina ha incrociato le braccia. "Io in curva ci sono cresciuta, è quello il mio ambiente e se mi allontanassi starei malissimo. Non potrei mai rinunciare a quel calore, a quella passione, al tornare a casa senza voce, a sostenere la squadra contro tutto e tutti..." ha spiegato cercando di fargli capire le sue ragioni. 
"O magari non vuoi rinunciare a passare del tempo con quel tipo" il numero ventitré si è lasciato sfuggire un commento tagliente che non avrebbe voluto pronunciare. Quel pensiero gli era ronzato in testa per un po', ma aveva deciso di ignorarlo e fidarsi di lei. Quel suo rifiuto netto l'aveva però mandato in crisi e così aveva provato a difendersi nel peggiore dei modi: attaccando.
"Che cazzo c'entra lui adesso?" la tensione si è alzata ulteriormente. Valentina era furiosa: perché aveva ritirato fuori quella storia? Non poteva semplicemente comprendere il suo punto di vista? In fondo bastava solo fidarsi di lei.
"È come se ti chiedessi di smettere di giocare a calcio per me" ha continuato cercando di rimanere razionale e provando a far ragionare anche lui. "Peccato che nessuno dei miei compagni mi voglia scopare" ha risposto Gianluca che ormai si era fatto trasportare dalla rabbia e dalla gelosia. Gli occhi verdi della ragazza lo hanno fulminato e solo quando lei ha sibilato un "vaffanculo" e lo ha lasciato solo nel corridoio bianco dell'ospedale ha capito di aver incasinato tutto come al solito.
Ha provato a raggiungerla per fermarla, ma non appena è uscito un gruppo di giornalisti l'ha accerchiato per informarsi sulle sue condizioni e quindi l'ha persa di vista.
Quel suo dannato carattere fumantino aveva rovinato tutto ancora una volta. Era una testa calda e gli bastava niente per accendersi come una miccia, ma aveva trovato qualcuno in grado di scaldarsi tanto quanto lui e questo di certo non aiutava.

Valentina non faceva altro che ripensare alla loro discussione e più ci rimuginava sopra, più ribolliva di rabbia. Come aveva potuto dire una cosa del genere? Non aveva neanche provato a mettersi nei suoi panni, l'aveva subito attaccata e giudicata senza stare a sentire le sue ragioni. È tornata a casa a cambiarsi, poi si è rifugiata in palestra per staccare un po' dal resto del mondo e sfogarsi sul sacco da boxe. Un pugno dopo l'altro, la sua ira si è lentamente placata e una doccia fredda le ha fatto finalmente recuperare la serenità. Quando ha ripreso il telefono dal fondo del borsone ha trovato due chiamate perse e una decina di messaggi che però ha deciso volontariamente di ignorare.

La voce gracchiante della segreteria lo mandava ai matti e gli ricordava quanto fosse stato stupido a reagire in quel modo. Se da un lato avrebbe voluto tenere il punto come era solito fare, dall'altra il suo cuore gli suggeriva di chiederle scusa il prima possibile e sistemare tutto. Forse aveva sbagliato a fare subito scintille, forse avrebbe dovuto provare ad ascoltarla un po' di più, ma quel suo carattere così pungente a volte non gli permetteva di controllarsi.
Alla fine, dopo due giorni di silenzio, si è deciso a parlare con lei e siccome per telefono non riusciva a contattarla, l'ha presto raggiunta sotto casa sua.

"Vale mi apri?" ha bussato con insistenza sulla porta d'ingresso. Dall'altra parte silenzio.
"Lo so che ci sei, ho visto la tua macchina qua fuori" il difensore non si è arreso. "Parliamo due minuti e poi me ne vado..." ha continuato senza mollare la presa.
Ad un tratto si è aperto uno spiraglio e un paio di occhi verdi l'hanno fulminato. "Che vuoi?" gli ha chiesto la ragazza incrociando le braccia infastidita. "Sai quanto è difficile per me ammettere che ho sbagliato, ma se sono qui significa che a te ci tengo molto e che non voglio perderti" Gianluca la fissava senza indietreggiare nonostante non sapesse bene cosa dire.
"Io non sarò mai la classica ragazza che ti sosterrà qualsiasi scelta prenderai o che ti asseconderà in ogni situazione, lo sai vero? Io ho un carattere di merda, spesso non riesco a dimostrarmi affettuosa o dolce e non esprimo sempre i miei reali sentimenti che preferisco nascondere dietro alla mia sfrontatezza" mentre parlava con sicurezza. "Non sono una ragazza facile, ma più un rompicapo da affrontare con pazienza, una bomba ad orologeria sempre sul punto di esplodere. Se ti va bene possiamo riprovare, ma sappi che non andrò mai contro i miei ideali solo per compiacere te o chiunque altro" ha concluso inarcando un sopracciglio.
"Non voglio un'oca senza cervello che fa di tutto per farmi felice, perché a me per essere felice basta avere te" il calciatore ha sfoderato una delle sue frasi migliori di fronte alla quale anche la dura corazza di Valentina si è scalfita. "Non mi importa se sei una ragazza complicata, io forse sono mille colte peggio di te con questo carattere di merda che mi ritrovo, ma sono sicuro che anche se siamo due teste calde qualcosa di buono lo potremmo combinare se restiamo uniti" ha continuato sperando che lei cedesse.
Valentina ha sorriso: lo aveva perdonato.

Io di amarti non la smetto🧡❤ ~Gianluca Mancini🧡❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora