Entro in aula sovrappensiero – cogliendo con la coda dell'occhio lo sguardo critico che mi rivolge il signor Donovan, che scuote il capo dopo aver fatto schioccare la lingua contro il palato per dare sfoggio del suo disappunto – e la mia attenzione è rapita dal ragazzo che siede in ultima fila, accanto alla sedia verso la quale i miei piedi tentano di dirigermi.
Mi lascio cadere sulla fredda superficie legnosa della sedia e poso a terra lo zaino quasi vuoto, mordendomi il labbro inferiore senza riuscire a trattenere l'istinto di osservare il volto di Damon.
I suoi occhi evitano il mio sguardo e rimangono fissi davanti a se, la mascella è una linea dura, scurita da un sottile strato di barba che si allunga verso il collo, mentre la brezza leggera che penetra attraverso la finestra spalancata al suo fianco gli scompiglia i capelli, facendo ricadere numerosi riccioli color del carbone sulla sua fronte abbronzata; indossa una semplice maglia scura che lascia le braccia scoperte – rivelando una serie di muscoli tesi che si gonfiano sotto la pelle – e dei jeans relativamente chiari, che avvolgono le sue lunghe gambe in un abbraccio fresco e confortevole.
Distolgo lo sguardo e tento di concentrarmi sulla lezione, finendo per accasciarmi contro lo schienale della sedia con uno sbuffo, riprendendo la riflessione iniziata subito dopo il mio risveglio.
Mi sono resa conto che c'era qualcosa di strano al primo battito di ciglia, incapace di trovare una spiegazione a quell'inspiegabile leggerezza che aleggiava – e aleggia tuttora – nel mio petto: mi sono passata una mano sul viso e ho scoperto di avere la pelle asciutta, del tutto priva del solito strato di sudore che mi incolla i capelli al collo e lungo la schiena, per poi correre sulle gambe malferme fino al bagno e gettarmi sotto la doccia.
A doccia finita e stomaco pieno, mi sono preparata in silenzio e ho imboccato la via che conduce alla facoltà, sgranando gli occhi per la sorpresa quando ho capito cosa c'era di così strano nel mio risveglio.
Gli incubi... o meglio, la totale assenza di incubi.
Per quanto mi sforzi di ricordare l'ultima volta che sono riuscita a non svegliarmi del cuore della notte, con la pelle fradicia di sudore e il battito accelerato, il corpo tremante e un vivido frammento del mio passato stampato a fuoco dietro le mie palpebre, non riesco a mettere a fuoco neanche l'ombra di una data, finendo per convincermi che una cosa del genere non sia mai successa prima.
Nessuna linea scura cerchia i miei occhi e nessun muscolo del mio corpo sembra ribellarsi ad ogni piccolo movimento, lasciandomi libera di esplorare questa strana ed irripetibile situazione.
Un colpo di tosse appena accennato mi riporta alla realtà come lo schiocco di una frusta che si abbatte sul pelo dell'acqua, facendo scattare il mio capo verso l'alto per la sorpresa: una fitta risale lungo il profilo della mia schiena e minaccia di storcere le mie labbra in una smorfia di dolore, mentre un paio di titubanti occhi azzurri mi osservano in preda a una profonda agitazione.
-Cosa?- domando seccata, sollevando un sopracciglio.
-La lezione è finita- risponde Damon, alzandosi impetuosamente in piedi.
I piedi della sedia stridono contro il pavimento – ferendomi le orecchie – e in meno di un istante il ragazzo si volatilizza, lasciandomi ancor più sorpresa di prima.
Mi lecco le labbra, sbatto le palpebre e scuoto il capo, recuperando lo zaino vermiglio dal suolo prima di uscire dall'aula a testa bassa; il resto della mattinata passa in un soffio, così rapida e priva di sorprese che per poco non vado a sbattere contro la superficie levigata della porta d'ingresso di casa, quasi del tutto ignara del mondo che mi circonda.
Sospiro con fare rassegnato, accettando l'inutilità di questa giornata con una semplice scrollata di spalle.
Raggiungo il salone centrale e abbandono le scarpe in qualche angolo di poca importanza, posizionando uno dei tanti vinili sul piatto rotante del giradischi, perdendomi fra le toccanti note di una vecchia canzone.
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Alex: LA ROSA INFERNALE - libro primo
RomanceNon tutti i mostri hanno un aspetto mostruoso. La maggior parte di loro indossa bellissime maschere, ha la voce di un angelo e si vanta di possedere le maniere di un gentiluomo. Alex questo lo sa molto bene. Ha passato la sua vita intera - una vita...