Panico

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Arrivai sopra ai box della Mercedes, nella tribuna dei VIP, per recuperare la mia borsa nera, come le scarpe e la cintura che portavo appesa alla vita, che erano in contrasto col completo in lino bianco leggero che portavo. Scrutai attorno, in cerca di Evergreen e di Jo, ma non le vidi. Per tale ragione aprii la borsa, cercando il telefono per chiamare l'adulta, a cui avevo affidato mia figlia. Ma sentii una voce alle mie spalle
-hey, sei ancora qui?
Mi voltai mentre due iridi color cioccolata incontravano le mie
-si, e anche tu, a quanto vedo
Il ragazzo sorrise delle mie parole
-volevo farti i complimenti, per il concerto, mi sei piaciuta molto
Gli sorrisi in rimando
-ne sono contenta, ma toglimi una curiosità
-chiedi pure tutto quello che vuoi senza problemi
Mi rispose il corvino
-avete già finito le interviste? Sono solite durare molto di più
Il ragazzo abbassò il capo leggermente imbarazzato o timoroso delle mie parole, per poi rispondere
-si... bhe...
Poi inspirò ed espirò pesantemente per poi continuare
-in realtà le interviste di fine gara si concentrano maggiormente sui team che hanno vinto
Lo osservai dispiaciuta, comprendendo quanto fosse indiscreta la mia domanda, dato che oggi, non essendo arrivato tra i primi si sentiva, molto probabilmente, deluso da sé stesso. Perciò mi ritrovai a dire
-scusami, se sono stata indiscreta, non era mia volontà girare maggiormente il coltello nella pianga
Mi sorrise sforzandosi di alzare le labbra per poi mentire
-non ti preoccupare ...
Lo scrutai e gli poggiai una mano sulla spalla sinistra
-davvero, Lewis Hamilton, mi dispiace molto, la prossima volta tarerò meglio le mie domande
Il ragazzo mi sorrise dolcemente mentre il sole gli illuminava la pelle color cioccolata per poi chiedermi
-ma tu sei o non sei una fan della formula uno?
Lo guardai sorridendo per poi rispondere
-certo che lo sono, mi è sempre piaciuto come sport. Penso che guidare quelle macchine dia un senso di libertà che sia difficile da trovare nella vita
Mi scrutò
-questo è vero, ma non sapevi la mia età e, credo che tu non sappia nemmeno quella dei altri piloti... non so quanto questo ti renda una appassionata della formula uno
Lo guardai con saccenza per poi rispondere con tono di ilarità e leggermente infastidito
-io sono una fan dello sport, non dei piloti
Mi guardò sconcertato, come se non capisse le mie parole, perciò continuai
-io amo le macchine, il loro rumore, come si muovono sulla pista, la velocità, le sfaville che producono quando toccano il terreno della pista, il loro rumore... di chi le guida, personalmente, non me ne importa molto. Nel mio piccolo ritengo che se ami questo sport lo fai per le macchine, per vedere il loro sviluppo nel tempo, per vedere la velocità con cui corrono sulla pista, per osservare i miglioramenti che intercorrono su di loro. Certo, so che sono i piloti che le muovono, che mettono in processo il meccanismo che mi fa appassionare a questo sport. Però non posso fare a meno che preferire i veicoli ai piloti, hanno un fascino che mi catturata di più
Il ragazzo mi osservò biasito, ma successivamente sorrise delle mie parole
-sei una delle poche che la pensa così
-grazie
Mi osservò, poi lo vidi stringere la mano sinistra in un pugno, come per darsi forza, dopo qualche istante parlò
-stasera ci sarebbe una festa, dove partecipano tutti i piloti...
Si bloccò per un istante e mi sentii in obbligo di parlare, scegliendo le parole con cura
-è molto bello, che voi piloti andiate d'accordo, nonostante vi sfidare in gare da perdere la testa. Se devo essere sincera vi stimo molto perché sebbene siate tutti nemici sulla pista, persino il proprio compagno di squadra lo diventa, fuori da essa siete come un grande famiglia
Mi sorrise dolcemente e sinceramente, trasmettendo un calore che mi lasciò, per qualche istante senza parole, poi parlò
-quello che hai detto è terribilmente vero, fa strano anche a me delle volte pensare che: le persone a cui sono maggiormente legato siano le stesse che devo battere in pista, facendo ciò che amo. Delle volte mi sembra una contraddizione continua ed esilerante, ma non posso non pensare che sono molto fortunato a fare ciò che amo con chi tengo di più
Gli sorrisi calorosamente
-questa è proprio la saggezza della vecchiaia
Lewis mi scrutò malamente con le sue iridi cioccolato per poi scoppiare a ridere alle mie parole e non potei altro che seguirlo con la mia risata
-tornando al discorso di questa sera
Disse il ragazzo dopo aver aspettato che conludessimo di ridere
-si, certo dimmi
Gli risposi prima che lui continuò
-stasera, perciò c'è questa festa tra noi piloti ed ognuno può invitare chi vuole, non è una festa riservata unicamente a venti persone
-effettivamente la cosa ha il suo senso
Commentai visto che si era fermato di parlare, poi inspirò e Lewis continuò
-mi stavo chiedendo se tu....
E il mio telefono cellulare squillò, proprio in quell'istante, gli sorrisi cordialmente per poi aprire la mia borsa dove infilai la mano in cerca del dispositivo, appena lo voltai lessi sullo schermo il nome di Jo. Osservai il ragazzo e dissi
-scusami un secondo, ma è davvero importante
Il ragazzo sorrise cordialmente, anche se leggermente infastidito ed annuì, gli sorrisi debolmente, per poi trascinare il dito sullo schermo per sbloccare la chiamata
-dimmi Jo
Dissi portando il telefono all'orecchio
-Signorina Ice! Ho provato a chiamarla molte volte ma non mi ha risposto
Disse la ragazza, leggermente preoccupata dall'altra parte della cornetta
-scusami, ma ero sul palco e sono appena riuscita a recuperare la borsa col telefono
Risposi con tranquillità immensa, mentre osservai Lewis Hamilton sorridendogli leggermente, per scusarmi dell'inconveniente
-per caso Evergreen è con lei?
Mi chiese la ragazza con preoccupazione, mentre percepivo le mie sopracciglia agrottarsi
-perché?
Chiesi mentre l'ansia iniziava a salirmi sentendo un nodo formarsi all'altezza dello stomaco, percepii, nel silenzio dall'altra parte della cornetta la preoccupazione
-dimmi la verità Jo, non osare mentirmi
Dissi, la sentii sospirare e rispondere con disperazione
-l'ho persa di vista solo un istsnte, non so spiegarmi come, ma la sto cercando da un pezzo ormai... ma non riesco a trovarla... pensavo che... magari... fosse con lei...
-tu cosa?
Chiesi con preoccupazione crescente, la tata a cui avevo affidato mia figlia, l'aveva persa di vista ed ora era disperato per la pista di Miami, ovviamente se non ne fosse uscita in qualche modo. Per poco non urlai, inspirai, cercando di mantenere la calma. Mi rivolsi verso Lewis Hamilton e dissi, prima di voltargli le spalle e correre via
-scusami, ma ho un immenso problema...
Il ragazzo mi scrutò vedendo la mia preoccupazione, e mi lasciò andare senza problemi gli sorrisi cordialmente. Iniziai a camminare a passo svelto, mentre concludevo la chiamata dicendo semplicemente
-ti do una mano a cercarla, se la trovi prima di me chiamami all'istante
Dissi con falsa calma
-va bene... e per quel che serve, mi dispiace
Riagganciai all'istante, non volevo perdere il controllo di me e perdere la testa, inspirai ed espirai iniziando la ricerca

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