Macchina

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-e questa è la macchina di Carlos Sainz
Disse Frédéric Vasseur incrociando i miei occhi coi suoi, ci aveva mostrato tutto il box Ferrari, spiegandomi ogni singola cosa, non potevo che esserne affascinata e appassionarmi ancora di più ad ogni sua parola e a questo sport. Sapevo che l'uomo aveva colto il mio interesse e curiosità, tanto che aveva risposto con estrema gentilezza ed educazione alle mie mie domande. Evergreen era rimasta in silenzio per tutto il tempo, e aveva continuato a giocherellare con Carlos dietro alla mia spalla, sentivo che le loro mani che si toccavano, dato che ogni tanto finivano per sfiorare la mia nuca e le mie braccia. Osservai la monoposto rossa davanti a me e passai un dito sull'ala posteriore, Evergreen iniziò a scalciare, impaziente, perciò la poggiai a terra, quando le sue scarpe rosa toccarono il suolo iniziò a muoversi verso la macchina, Carlos la prese al volo
-hey, hey
Disse con dolcezza, era la prima volta che parlava da quando era iniziato il tour con Frédéric Vasseur.
-con calma Evergreen, non vogliamo rovinarla, vero?
Continuò con dolcezza
-no, ma è così bella
Commentò la bambina meravigliata dal veicolo davanti a lei, mentre batteva le mani. Osservai la scena intenerita, accorgendomi di quanto andassero d'accordo mia figlia e il pilota spagnolo di formula uno, poi mi rivolsi all'uomo al mio fianco
-è davvero meravigliosa, vista da così vicino è ancora più bella, non so spiegarmi come questo sia possibile
L'uomo mi sorrise
-si, credo che sia un'opera di ingegneria meravigliosa, anche se deve migliorare continuamente per sfidare le altre macchine
Gli sorrisi, pensierosa, per poi affermare
-questo è vero, si può e si deve sempre migliorare
L'uomo mi sorrise e mi diede una leggera pacca sulla spalla per poi dire
-vorrei tanto che stessi con noi, hai una luce nei occhi quando parli e una passione che poche persone hanno per questo sport
Gli sorrisi dolcemente e con immensa gratuite, ma non feci in tempo a ringraziarlo che gli suonò il telefono, lo prese tra le mani e mi  disse
-scusami, ma devo proprio rispondere
-non c'è nessun problema
E si allontanò, riportai lo sguardo su  mia figlia che si trovava impiedi sul sedile dell'auto, mentre Carlos parlottava con lei, mi avvicinai lentamente al lato della vettura e mi inginocchiai posizionandomi proprio sotto al Halo, così che potessi vedere mia figlia e Carlos sentendo quello che dicevano tra di loro. Erano così assorti dai loro discorsi che nemmeno si accorsero di me. Piegai le braccia posizionandole sopra alla vettura e vi poghiai sopra la testa
-posso sedermi? Voglio vedere come vedi
Stava dicendo Evergreen al pilota di formula uno che la osservava con dolcezza
-certo! Ma non so quanto tu possa vedere
Si lasciò sfuggire il castano, la bambina lo osservò male e incrociando le braccia al petto e voltandosi dandogli le spalle disse
-io sono grande! Non trattarmi come se fossi una bambina!
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo, come tutti i bambini aveva una tale voglia di crescere che mi destabilizzava e mi lasciava piacevolmente sorpresa. Spostai gli occhi su Carlos e lo vidi leggermente preoccupato, della situazione, molto probabilmente non sapeva come risolvere il problema; per tale ragione presi la parola
-Ever non credo che Carlos intendesse che tu sia piccola
Il ragazzo mi sorrise coi occhi ringraziandomi con un cenno del capo
-si Evergreen non intendevo quello è che sono preoccupato che tu possa farti male scivolando giù dal sedile
La bambina si voltò verso di me, scrutandomi coi suoi occhi verde oliva
-ma ha detto che non posso vedere fuori
Commentò lei infastidita, osservai il castano  e lo vidi irrigidirsi leggermente non sapendo come reagire davanti alle parole di mia figlia, perciò con tono dolce dissi
-Carlos ha solo paura che tu possa farti male e rimanere delusa, quindi se lui ti poggia sul sedile tu prometti di non muoverti, perché rischieresti o di farti male o di rovinare la macchina
La bambina mi osservò e poi si voltò verso Carlos Sainz e chiese
-quello che dice la mamma è vero?
Il ragazzo mi osservò sorridente e leggermente imbarazzato
-si, sono preoccupato che tu possa farti male Evergreen
La bambina lo osservò attentamente poi sorrise e saltello sul sedile dell'auto.
-va bene! Prometto che sarò brava e ferma
Rispose lei
-lo prometti, Ever?
Chiesi osservandola, la bambina mi sorrise
-si, mamma
Le feci l'occhiolino e le sue labbra si piegarono maggiormente verso l'alto. Carlos si avvicinò e, con una delicatezza che mai mi sarei immaginata, prese la bambina dalle ascelle, mia figlia alzò le gambe portandole vicino all'addome, e la poggiò dolcemente sul sedile. Io la vidi sparire dalla mai visuale e mi alzai, poggiano le mani sull'Halo. Mentre Evergreen si lasciò sfuggire una risata dalle labbra
-mamma! Carlos ha proprio le gambe lunghe! Guarda dove sono i pedali!
Disse la bambina con occhi meravigliati e sgranati mentre muoveva leggermente le punte dei piedi. Io e lo spagnolo ci guardammo nei occhi e poi scopriamo a ridere di cuore. Solo quando mi  ricomposi osservai mia figlia per poi affermare
-si, hai proprio ragione Ever
La bambina mi sorrise, mentre Carlos poggiò gli avambracci sopra all'Halo, dalla parte opposta alla mia  e osservò Evergreen dall'alto
-gli vedi quei pedali la in fondo?
Chiese lo spagnolo osservando la bambina sgranò gli occhi concentrandosi e osservando in fondo alla macchina, pronta a imparare
-si
Rispose convinta facendomi sorridere mentre l'uomo riprese la parola
-sai a cosa sono?
Mia figlia arricciò le labbra mentre iniziava a pensare, potevo percepire le rotelle del suo cervello iniziare a girare. Vidi Carlos alzare lo sguardo nella mia direzione e sorridermi, ma proprio in quel momento mi squillò il telefono in tasca, mi morsi il labbro mentre presi il cellulare in mano e vidi il nome di Will sullo schermo
-scusate, ma devo rispondere
Dissi all'uomo e a mia figlia che annuirono, sbloccai la chiamata  dicendo
-hey, Will
Mentre mi allontanavo di qualche metro uscendo dal box della Ferrari, uscendo all'aria aperta, subito il calore del sole mi colpì la pelle riscaldandola
-hey Summer!
Mi rispose
-ma non dovresti essere in viaggio per tornare a casa?
Chiesi con sincera curiosità per poi continuare
-se non sbaglio hai un appuntamento che ti aspetta... non osare dirmi che non ti presenterai
Lo sentii sbuffare dall'altro capo del telefono
-no, come hai detto non sono questo genere di persona, poi ho delle novità....
Sorrisi e mi voltai a osservare mia figlia, non la vedevo dato che era coperta dalla macchina, ma osservai Carlos che le parlava da sopra all'Halo, poggiava l'avambraccio sinistro sulla struttura, mentre con l'indice della mano destra indicava le cose che stava spiegando ad Ever; questa sua semplicità e dolcezza di porsi con mia figlia mia scaldò il cuore
-hey… ci sei?
Sentì urlare dal cellulare, sbattei le palpebre e tornai a guardare la pista, dando le spalle a quei due
-si, puoi ripetere?
Lui sbuffò infastidito, mentre mi rimproverava
-sei sempre la solita.. ho una super mega iper duper notizia e tu ti distrai come al solito!
-scusami... è solo che è successo un casino... poi ti racconto... ma potresti ripetere, per favore?
Risposi con tono dolce, sapevo che Will stava alzando  gli occhi al cielo dall'altro capo del telefono
-ok, siediti o poggiati a qualcosa, perché non ci crederai mai!
Disse con esitazione
-così mi spaventi, sono notizie buone o cattive?
Riposi poggiandomi al muro al mio lato
-secondo te?
Mi chiese con saccenza
-da come parli sembrano buone
-esatto!
Sorrisi per poi dire
-vai spara!
-sei stata presa!
A quelle parole saltai dalla gioia
-davvero? Davvero? Davvero?  Non stai scherzando?
-davvero! Complimenti Sam!
-è tutto merito tuo! Will! E non possimo nemmeno festeggiare assieme!
Mi lamentai falsamente, lo sentii ridere dall'altro capo della linea telefonica e poi mi rispose con gioia
-appena torni dopodomani andiamo a mangiare assieme per festeggiare, te lo prometto!
Il sorriso sulle mie labbra si ampliò maggiormente
-allora ci vediamo dopodomani Will! E buona fortuna per questa sera!
Dissi prima di chiudere la telefonata ed iniziare a saltellare verso la monoposto, dove Evergreen era tornata coi piedi appoggiati al sedile e le manine che stringevano l'Halo mentre osservava meravigliata il manubrio della vettura, dato che Carlos le stava spiegando i tasti. Mi avvicinai e la bambina mi sorrise
-mamma, ti hanno preso?
Chiese alzando i suoi occhi verde oliva su di me, il mio sorriso, si allargò di più.  Subito lei iniziò a saltellare susedile
-mamma! Mamma! Mamma! Sono così felice per te!
Disse alzando le braccia verso il cielo, saltellai verso di lei e la afferrai stringendola tra le mie braccia e girai su me stessa mentre la stringevo ancora più forte. Quando mi fermai incontrai due occhi castani e caldi che mi osservavano ricolmi di gioia
-complimenti! Sono molto felice per te
Disse semplicemente e io lo strinsi a me in un abbraccio, con una sola mano dato che con l'altra sorreggevo Ever, la gioia che avevo era talmente grande che nemmeno mi permetteva di pensare logicamente, lo sentii irrigidirsi al contatto, ma poi si rilassò e portò le braccia attorno al mio corpo, nonostante i vestiti, sentivo la sua pelle calda a contatto con la mia.

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