fallen in dangles

Capitolo 1

15 settembre.
Primo giorno di scuola.
Riesco a stento ad alzarmi da letto, ma la sveglia non smette di suonare e mi urta il sistema nervoso già di mattina.

Quindi decido di svegliarmi, infilo le mie ciabatte rosa confetto, spengo la sveglia rossa e apro le tende della finestra.

Oggi il tempo è nuvoloso, quindi spero che piú tardi non piova.

Mi dirigo al piano di sotto e sento l'odore di brioche appena sfornate, sicuramente fatte dalla mamma, essendo pasticcera.

Appena si accorge di me dice: "Ciao Elly, dormito bene?"

"Ciao mamma, sí, ho forse un po' ansia per il primo giorno"

"Stai tranquilla, andrà tutto benissimo" mi scocca un bacio sulla fronte colmo d'amore e lascia la stanza.

Da quando papà è morto lei mi ha fatto da entrambi, si è fatta in quattro per me e ne devo essere solamente molto grata.

Per me ci sarà sempre, anche se a volte è un po' apprensiva le voglio bene.

Prendo una brioche e la mastico lentamente per godermela al 100% perché è troppo buona, ma sennò rischio di arrivare tardi a scuola!

Velocizzo i tempi e neanche in cinque minuti finisco di fare colazione e vado in camera mia per decidere cosa indossare.

Scelgo una maglietta bianca semplicissima e dei jeans chiari, mi adorno dei miei soliti braccialetti argentati e mi metto i miei occhiali neri per la luce.

Infilo le scarpe, prendo lo zaino e mi preparo psicologicamente prima di uscire di casa.

Appena arrivata a scuola incrocio la mia migliore amica Violet, o meglio, la mia unica amica.

È una ragazza dalle buone maniere, proprio come me, occhi grandi nocciolati e capelli biondo cenere fino alle spalle, è stupenda.

Appena ci vediamo ci saltiamo addosso, lei mi soffoca con il suo abbraccio da koala e io non posso far altro che ricambiare.

"Ciao Elly! mi sei mancata da morire, come stai?" Mi rivolge uno dei suoi sorrisi che mostrano la dentatura perfetta, quelli che scaldano il cuore.

Mi stacco dall'abbraccio e le sorrido dicendo:"Ciao Vio, sto alla grande, te invece?"

"Potrebbe andare meglio, perché quest'estate l'ho passata per recuperare il debito in matematica, ma per il resto tutto ok"

"Ah ok, sei pronta per affrontare Mr. Scott?"

Mr. Scott è il professore di letteratura, quello più stronzo della Terra. Io con lui fortunatamente ho bei voti, essendo la prima della classe, ma non lo sopporto.

Vedo nei suoi occhi un luccichio di paura, come darle torto.

La nostra conversazione viene interrotta da Stefany Lorant, la capo cheerleader della scuola, nonché la mia fantastica bulla da quando andavo alle medie.

Adesso sono maturata, quindi non me ne frega più di tanto, le sue dosi giornaliere di insulti riesco a sopportarli. E anche se sono una "nerd" il caratterino non mi manca.

Ci passa accanto con aria da spavalda, da superiore odiosa, con i suoi boccoli neri e gli occhi verdi come smeraldi.

Ci scambiamo un occhiataccia che vale più di mille parole.

Fortunatamente se ne va e io mi sono appena accorta che stavo trattenendo l'aria nei polmoni.

Vado in classe a disagio e appena attraverso la soglia vedo una figura seduta al mio banco, peggio di così!

Noto che è un ragazzo che non ho mai visto, ha un braccio imbrattato di tatuaggi, credo sia alto e ha gli occhi chiari.

È di una bellezza disarmante, indossa dei jeans blu scuri larghi e una felpa nera, con sotto una maglietta aderente, sempre nera.

Volta la testa verso di me e mi becca in pieno a fissarlo.

"Cosa cazzo hai da guardare?" Apre bocca e io mi risveglio dai miei pensieri.

"Ehm nulla, solo che quello sarebbe il mio posto" balbetto, mi sento bloccata.

"Non me ne fotte un cazzo, ti arrangi"

Io senza degnargli di una risposta me ne vado stizzita. Che razza di stronzo.

Mi vado a sedere al secondo banco della terza fila, accanto al più totale sfigato del mondo, Derry Bandroom. Puzza di marcio, obeso e capelli unti come una friggitrice.

Vedo entrare anche Violet e senza che mi guardi, si siede al suo posto.

La giornata prosegue tranquilla e senza intoppi, torno a casa stanca morta e vado in camera mia.

Mi stendo sul letto e ripenso all' incontro con quel ragazzo, la sua bellezza mi ha destabilizzata.

Però poi ripenso che è stato un vero idiota con me e mi addormento in un sonno profondo.