Capitolo 2

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5 giorni dopo

Sono all'ora di letteratura con il prof. Scott, tutto bene finché non dice le coppie per il progetto:

"Carbell e Peiton" Appena lo pronuncia mi si drizzano le orecchie.

In questi giorni ho conosciuto Lucas Peiton, il ragazzo che il primo si sedette al mio banco, proprio  lui.

Perché proprio io? Ci sono tantissime persone in questa classe e il professore sceglie proprio me? Il mondo mi vuole male!

"Professore si potrebbe fare cambio? Con lui, senza offesa, non ci voglio stare" protestai con un tono infastidito nella voce.

Lucas lo stronzo si giró verso di me e disse: "Eleonora, con te non ci voglio stare nemmeno se mi pagassero oro, ma sono obbligato quindi non abbiamo scelta" Il suo solito tono da risoluto del mondo, che fastidio.

"NON MI CHIAMO ELEONORA!" Mi sta facendo perdere la pazienza.

"Sí, stai calma"

"E va bene, mi tocca" Ora che ci penso non posso contraddire perché non posso fare scenate per questa cavolata. Mia madre non ne sarebbe contenta.

Perché cosa penserebbe di me? Che mi lamento per sciocchezze e sono solo una frignona. Non posso permetterlo.

Quindi decido di accettare questa faccenda e farmela andare bene.

Odio dipendere dagli altri, ma mi lascio mettere i piedi in testa e lascio che le persone decidano per me. Non so dire di no, perché a volte vorrei avere delle amiche con cui uscire, magari un ragazzo, ma poi c'è mia madre che ostacola le mie scelte e quindi mi lascio condizionare.

"Bene vedo che avete risolto" riecheggia la voce del professore nella stanza.

Fortunatamente la lezione passa in fretta e all'ora dopo ho storia, la mia materia preferita, quindi mi dirigo entusiasta nell'aula B.

Mi siedo al mio posto, accanto alla mia compagna di banco Lily, una ragazza solare ed espansiva, con uma chioma riccia che le arriva in fondo alla schiena e due occhioni neri bellissimi.

Penso sia una delle ragazze più belle che io abbia mai incontrato, io in confronto sono una merda, ho i capelli marroni lisci spaghetto, ma almeno ho gli occhi azzurri a sguardo da cerbiatta, l'unica cosa di cui vado fiera.

Ci salutiamo con un "ciao" stizzito e un sorriso tirato. È bella ma è un po' antipatica, ci sto seduta accanto solo per aiutarla nella materia.

Entra il professore in classe e la lezione inizia

fallen in danglesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora