♪ Canzoni per il capitolo:
- Corduroy Dreams, Red Orange Country
- One more hour, Tame impalaNadia e Lucrezia si conoscevano ormai dalle medie. Lucrezia era stata l'unica ad avvicinarsi a Nadia il primo giorno di scuola, quando tutti gli altri l'avevano allontanata. La ragazza, infatti, aveva i denti storti, e per questa ragione portava l'apparecchio.
Per tutti gli altri pre-adolescenti suonava come una cosa strana, visto che già da bambini erano ossessionati dalla perfezione e dalla bellezza. Lucrezia, invece, se ne fregava altamente già da piccola. Degli standard, dell'essere la bambina perfetta, di apparire aggraziata solo perché era già una giovane ragazza, che non poteva comportarsi in modo sciatto, né rispondere a tono alle provocazioni. Comportarsi così era da maschi, le dicevano, ma lei, lo faceva comunque. Inoltre i suoi genitori, famiglia apertamente di sinistra, non potevano che sostenerla in questo suo modo di mostrarsi ribelle a quella nuova società, fatta da automi, che diventavano tali già a partire dalla scuola primaria.
♪"With your heart, I'll never toy
And you're the other half of me
Dream and sleep and laugh with me"Ad ogni modo, quando Lucrezia notò Nadia il primo giorno di scuola, osservò che era l'unica bambina, o pre-adolescente, ad essersi vestita normalmente e non come una bambolina acconciata dalla propria madre. Si avvicinò subito a lei, che le sorrise timidamente di rimando. Quando le sorrise notò che portava l'apparecchio, e che aveva le stelline fucsia. Erano davvero belle, le donavano. Non ci pensò due volte a farle notare quanto le stessero bene, in contrasto con i suoi lunghi ricci marroni.
- Ciao! Io sono Lucrezia, tu come ti chiami? -
- Ciao, io sono Nadia -
- Adoro le tue stelline! -
- Oh, g-grazie -
- Ti donano tantissimo. Il tuo colore preferito è il fucsia? -
- Sì, però ci sono anche altri colori che mi piacciono. Il rosa, il viola, il blu -
- Il blu è il mio colore preferito! Insieme al verde, sai? - poi continuò - ti va di sederci vicine in classe? -
- Sì, certo! Mi piacerebbe tanto! -.Da quel momento in poi, furono sempre compagne di banco. Trascorrevano più della metà delle loro giornate insieme, si raccontavano tutto: i pettegolezzi che giravano a scuola, le loro puntate preferite di iCarly e show simili, Lucrezia le raccontava dei libri che leggeva, e discutevano poi di tanto altro. Di qualsiasi cosa passasse loro per la testa.
Oltre a quella di essere inseparabili compagne di banco, avevano iniziato una nuova tradizione: quella di prendere il gelato da un amico di vecchia data della mamma di Nadia. La gelateria di Giovanni si trovava nascosta in un vicolo nei pressi della piazza del loro paese, Mezzavilla. Non era molto frequentata, nonostante servisse dei gusti fantastici, anche se molto classici. In più, il proprietario era davvero gentile, e si dedicava a chiacchierare con loro ogni qualvolta si trovassero lì a prendere i loro due soliti coni: fondente e pistacchio per Lucrezia, panna e fragola per Nadia.
Si ritrovavano in gelateria almeno una volta alla settimana, per raccontarsi del più e del meno, anche se frequentavano la stessa classe, o per fare qualche simulazione dei test universitari, che attendevano entrambe subito dopo la maturità.
L'università le stava mettendo in difficoltà: era una scelta difficile, che avrebbe rivoluzionato le loro vite per almeno i prossimi cinque anni. Non avevano ancora certezza della facoltà in cui si sarebbero iscritte, però, erano sicure che si sarebbero trasferite insieme, nella stessa città. Probabilmente, anche nello stesso appartamento.
STAI LEGGENDO
We Should Stick Together
RomanceLucrezia e Nadia sono migliori amiche sin dalla prima media, da quando le due sono diventate compagne di banco senza separarsi mai. Sono cresciute insieme, tra coni gelato presi nella gelateria del simpatico Giovanni, confessioni, discorsi filosofi...