Canzoni per il capitolo:
- Never be like you, Flume
- 1980's horror film II, WallowsPassò il weekend, e Lucrezia e Nadia non si sentirono per niente.
La sera in cui le ragazze si presentarono di nuovo in gelateria, Giovanni le guardò in modo sospettoso per tutto il tempo: aveva una vaga idea di cosa stesse succedendo nelle teste, e nei cuori di quelle due.
Quando Nadia varcò la soglia della gelateria, Lucrezia era lì che la aspettava nella piccola saletta, adiacente al bancone dei gelati. Lucrezia pensò che Nadia fosse bellissima. Lo era senza nemmeno sforzarsi di esserlo, era lei e basta. Lo sarebbe stata anche senza la lunga gonna di jeans e il crop top rosso ciliegia che indossava; senza i mocassini neri e le calze bianche con le balze sulle caviglie. Sarebbe stata bellissima anche senza avere i capelli acconciati. In quell'occasione aveva raccolto solo per metà la riccia chioma, in modo che alcuni ciuffetti cadessero morbidi ad incorniciare gli occhi a mandorla e il bellissimo viso dalla carnagione pallida.♪"I'm only human, can't you see?
I made, I made a mistake
Please just look me in my face
Tell me everything's okay"Nella gelateria, in cui la radio era sempre accesa, risuonava una canzone che sembrava particolarmente adatta. Era come se ad ogni passo che Nadia faceva, il volume di quel brano si alzasse magicamente, facendole battere forte il cuore; senza che l'altra avesse minimamente idea di ciò che a stava accadendo dentro di lei.
Nadia non immaginava affatto come Lucrezia si sentisse riguardo la sua presenza, riguardo al modo in cui occupava lo spazio, al modo in cui camminava con grazia, al modo in cui i suoi capelli oscillavano perfettamente senza che lei ne avesse contezza.- Ehi! -
Lucrezia riportò la sua mente alla gelateria quando Nadia la salutò e si sedette al piccolo tavolino. Sembrava stare bene, la aveva salutata con un bel sorriso.
- Eccoti finalmente! Sai che non riesco ad attendere molto, se so che mi aspetta un cono fondente e pistacchio - scherzò la bionda.
- Sì, sì, non ti ho fatto aspettare troppo no? Non riuscivo a mettere l'eye-liner perché mio fratello voleva lo aiutassi con le sottrazioni -
- Io credo tu lo abbia messo benissimo invece - rispose l'altra, afferrandole delicatamente il mento, facendole girare il capo a destra e a sinistra per osservarle il trucco. In realtà del trucco non le importava molto, era semplicemente lei che era magnetica.
Nadia sospirò. Eccole di nuovo. Le farfalle. Quella strana ma anche bella, e avrebbe voluto dire nuova, sensazione. Era già da qualche settimana che Nadia aveva strane reazioni al suo tocco, o per essere più precisi come lo era lei, brividi.
- Beh... grazie! - rispose impacciata.
-
La professoressa Marinetti era entrata in classe. Erano le dieci, e Nadia avrebbe sostenuto la sua ultima interrogazione di letteratura dell'anno, e di tutta la sua vita. Non poteva essere più in ansia di così. Nonostante le ricordassero tutti che aveva degli ottimi voti, e delle ottime potenzialità, la ragazza si faceva prendere dall'ansia ogni volta che doveva sostenere un'interrogazione. In più, in quel caso, la tensione era di gran lunga maggiore, perché era l'ultima che avrebbe fatto. Le gambe le tremavano, e così anche le mani. Il cuore le batteva a velocità eccessiva.
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We Should Stick Together
RomansaLucrezia e Nadia sono migliori amiche sin dalla prima media, da quando le due sono diventate compagne di banco senza separarsi mai. Sono cresciute insieme, tra coni gelato presi nella gelateria del simpatico Giovanni, confessioni, discorsi filosofi...