capitolo 3

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Non appena apro la porta, mi trovo di fronte Tonio, il mio dirimpettaio.

"ciao Giorgio, scusa il disturbo, sono venuto solo per proporti una cena a casa mia domani sera, è arrivata mia figlia proprio qualche giorno fa e mi farebbe piacere fartela conoscere. Che ne pensi?" esordisce Tonio.

L'ho conosciuto l'anno scorso, si è comprato la casa qui a Levanto da poco ed è il frutto di tutti i suoi sforzi e sacrifici, riuscendo a realizzare il suo più grande desiderio.
Ci siamo trovati subito bene e abbiamo instaurato un bel legame, tra l'altro, è pure lui bolognese. A volte ci scappano qualche battute in dialetto, giusto per farci due risate. Inaspettatamente mi è entrato subito in simpatia, è una delle persone più oneste e genuine che io conosca, mi sta davvero a cuore, e rifiutare mi sembrerebbe scortese, anche perché è da tempo che insiste, ripetendomi che ci tiene molto a farmi conoscere mia figlia. Per di più la curiosità di conoscere quella ragazza è tanta, già ho specificato il mio debole per il fascino femminile, non mi smentisco mai.

"Certo! Accetto molto volentieri, mi farebbe tanto piacere conoscere tua figlia" esclamo con gentilezza.

"perfetto! Allora ci vediamo domani verso le 20:30. Va bene per te?"

"è perfetto Tonio, ci vediamo domani, a presto"

"a presto amico mio" si congeda con un gesto della mano.

Dopo averlo visto allontanarsi, mi affretto a chiudere la porta per terminare il mio pasto rimasto in sospeso.

Spero che nessuna venga più a disturbarmi, anche se vedere Tonio è sempre un piacere. Quindi tutto sommato sono contento che sia venuto da me.

Dopo aver finito il mio piatto, bevo un caffè, mi lavo e mi preparo per uscire. Prendo lo zaino e via che si parte.

Mentre mi incammino alzo gli occhi dal telefono e noto che seduta al bar Bellavista c'è proprio lei, la ragazza che ho incontrato qualche giorno fa. Sempre stupenda, che spettacolo di donna. Stavolta è sola con ha un'espressione triste, e questo mi tenta parecchio, sarebbe un buon pretesto per avvicinarmi e strapparle un sorriso, ma mi limito solo ad osservare.
Quanto ci vorrei parlare, ma sono troppo vecchio.
Decido di resistere alla tentazione e passo oltre.

Arrivo in spiaggia e vedo una marea di gente e quel solito vociare persistente. Cerco l'angolo più tranquillo per poggiare la roba e sdraiarmi, provo a rilassarmi anche se sarà difficile.
In fondo tutto quel brusio mi piace, acquieta la mia solitudine.
Estraggo il libro dallo zaino, e ricomincio la lettura. Sono già a pagina 90, si fa sempre più intrigante. Mi attrae troppo analizzare la personalità di Lolita e Humbert a mano a mano che la storia procede. Entrambi mostrano diversi lati di sé e qualcuno li accumuna anche, forse la propensione alla malizia che alla ragazzina sicuramente non manca. Devo dire che anche dalla ragazza affascinante della spiaggia traspare una certa malizia, si nota la sua pudicità ma sicuramente questo non esclude un lato malizioso.
In realtà credo che sia tutt'altro che innocente, sa bene come far perdere la testa a un uomo, anche se lo fa con stile. Le sue forme sinuose e quel suo modo di vestire molto sensuale non possono che attirare addosso a sé gli occhi degli uomini.
Almeno con me ce la sta facendo perfettamente.

Finchè la voce di qualcuno mi distoglie dai miei pensieri. Mi sembrava una voce conosciuta ma non riesco a capire di chi sia. Mi giro e vedo di fronte a me Dario, un mio ex compagno di classe delle superiori che non vedevo da tempo, l'ultima volta risale al funerale di mia moglie. Ti pareva che qualcun altro dovesse venire a disturbarmi, non ne avevo dubbi.

"Gio! ma sei proprio tu?" chiede con voce esultante e incredula.
"Ciao Dario! Quanto tempo che non ci vediamo, che bella coincidenza" fingo entusiasmo quando in realtà vorrei solo isolarmi e non avere nessuno tra i piedi. Sto diventando un po' asociale e forse si è già intuito.

"Ciao Gio! Che piacere rivederti, come stai?" mi chiede con un sorriso cordiale.

"io sto bene dai, mi sento invecchiato, non sono più brillante come ai tempi ma tutto procede discretamente, non mi lamento per ora. Tu che mi dici?" gli chiedo ricambiando un sorriso.

"Io bene, sempre la solita vita. Invece Viola adesso è in America, è in Erasmus a San Francisco. L'ho chiamata proprio poco fa, beata gioventù! Sono molto contento per lei. Per il resto nessuna novità, mia moglie tutto bene, si va avanti dai. Come dici tu gli anni passano per tutti e non solo più lo stesso di una volta, ma è il naturale percorso della vita, l'importante è stare bene di salute."

E come dargli torto, l'importante è stare bene di salute e alla nostra età è già un bel traguardo.

"sono molto contento per Viola, spero continui così, tua figlia è davvero talentuosa, salutamela. Spero di rivedere anche tua moglie. Teniamoci in contatto."

Dario adora sua figlia ogni volta che parla di lei gli si illuminano gli occhi.

"certamente. Dopo il funerale di Bea, non siamo più riusciti a vederci, è un peccato. Magari più avanti organizziamo una cena, così rivedi pure Catia" afferma rivolgendomi un altro sorriso cordiale.

"lasciami controllare se ho ancora il tuo numero"

Guarda velocemente tra i contatti mentre lui fa lo stesso, e leggo un "Dario T." Eccolo li, trovato.

"Si, io ce l'ho" esordisco con enfasi.

"Si, pure io" ribatte lui.

"allora perfetto, ci aggiorniamo, buona giornata!" concludo sorridendo.

"grazie Gio, buon proseguimento" e dopo un cenno con la mano se ne va.

Non penso che lo chiamerò, la mia voglia di fare una cena con lui è pari a zero. Mi dispiace per la mia apatia, non posso farci nulla.

Una tentazione senza via d'uscitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora