24. Il desiderio di te mi consuma

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Quando Doflamingo rinvenne, si ritrovò con ancora addosso le pesanti manette di agalmatolite.

Almeno non lo avevano legato, ragionò con sollievo, accorgendosi di essere semplicemente seduto su una sedia. Ma soprattutto riaprì gli occhi in una sala che conosceva fin troppo bene, dalle tonalità chiare e dalle enormi vetrate lavorate finemente a mano.

Davanti a lui vi erano i cinque astri di saggezza, la massima autorità mondiale, seduti su troni verdi e dagli ornamenti dorati.

Che cazzo stava succedendo?

Prima la CP0 che lo rapiva e poi quell'incontro?

La sua mente scattò velocemente, ragionando su cosa potesse averli indotti a tanto. Ebbe qualche idea in merito ma decise, da abile stratega qual era, che avrebbe lasciato a loro l'onere di condurre il gioco. Si sarebbe limitato a fingere calma e studiata indifferenza al momento. La pazienza, dopotutto, era la virtù dei migliori.

Tutto a questo mondo esiste per metterti con le spalle al muro. L'importante è uscirne vivi.

Si aprì nel suo solito sorriso ghignante.

"Signori, a cosa devo l'udienza? Anche se le manette non me le spiego, di solito non le usiamo nei colloqui tra di noi."

Saturn, l'uomo anziano dalla lunga barba bianca che tra gli astri era il più loquace, prese subito parola: "Hai ragione, giovane demone celeste. Tuttavia immagino comprenderai perché siamo stati costretti a mettertele. Hai due vie che ti si prospettano davanti, non una in più. O muori, oppure ci convinci che le tue ultime azioni non miravano a tradirci."

Tradirci?

Alludevano alla sua alleanza con Berlay?

Meglio continuare a indagare.

"Non vi seguo."

Saturn si sollevò in piedi e iniziò a camminare lentamente avanti e indietro, facendo leva sul bastone da passeggio. "Mi spiegherò meglio. Sei un membro della Flotta dei Sette e come tale hai dei privilegi e degli obblighi verso il Governo Mondiale."

"Già, rammenta" prese a dire Warcury inserendosi nel discorso e guardandolo truce con il suo volto ovale, le mani giunte al petto, "che tu esisti finché noi decidiamo che sopravvivi."

Come dargli torto, pensò tra sé Doflamingo, Warcury ci teneva particolarmente a mantenere l'equilibrio tra le tre grandi forze. Dopotutto, come i suoi colleghi, aveva la priorità assoluta di proteggere gli interessi e l'immagine pubblica del Governo Mondiale mostrandosi persino disposto a compiere delle stragi, se necessario.

Saturn fissò con apprensione Warcury, come a ricordargli che spettava a lui condurre l'interrogatorio, prima di riposizionare i suoi occhi sulla figura imprigionata e debilitata del Re di Dressrosa. "Ci spieghi allora il motivo per cui ti sei alleato platealmente con un pirata della generazione peggiore? Il vostro rapporto ha avuto una risonanza mediatica. Tralasciando poi il fatto che ora è pure un Imperatore, il che aggrava la tua posizione."

Che bel grattacapo del cazzo.

Doflamingo sapeva perfettamente che il modo in cui avrebbe formulato le prossime frasi avrebbe decretato la sua vita o la sua morte –erano stati fin troppo espliciti a riguardo-. Perciò doveva sfruttare la sua innata abilità nel mentire e la sua immancabile sicurezza. Non ci sarebbero dovute essere crepe nel suo atteggiamento controllato.

Doflamingo si leccò le labbra e distese il volto in un sorriso cattivo: "Il discorso è fin troppo semplice. Con la pirata Winter D. Berlay sto solo giocando. Mi serviva un alleato forte, che aumentasse i miei profitti e di conseguenza i vostri nella malavita criminale. La sua figura non è diversa dall'Imperatore Kaido, con cui ho avuto contatti per lunghi anni come ben sapete. Che poi ci sia una distinzione tra Flotta dei sette e i normali pirati lo so pure io, lo so benissimo invero. Ma signori, parliamo di una donna che ha sconfitto Big Mom in due ore. Due ore" ripeté calcando con enfasi sulla durata dello scontro, "Non ho mai visto un pirata del suo potenziale soprattutto alla sua giovane età, perciò potete comprendere perché mi sia schierato dalla sua parte. Soprattutto ora, che abbiamo perso Kaido, dovevo appoggiarmi a un altro Imperatore che mi consentisse di espandere la mia influenza su nuovi mari. E aspetto ancora più importante, se può rincuorarvi, l'ho plagiata talmente bene che è sotto il mio più totale controllo. Non è minimamente interessata a voi e agli affari del Governo, vuole solo vagabondare per i mari in cerca di tesori."

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