capitolo 4

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" Sono qua sotto, vorrei abbracciarti, puoi scendere" sono queste le parole uscite dalla sua bocca. Vado nel panico, gli dico di aspettare, butto giù, esco dal bagno e vado da mia zia. "C'è Damiano qua sotto, come faccio??" le dico. "Adesso scrivo a tua mamma così troviamo una scusa per farti andare giù" dopo dieci minuti troviamo la scuola perfetta. Senza farsi vedere mia zia mi dà delle pastiglie e poi annuncia ad alta voce" Jenny potresti andarmi a prendere le pastiglie in macchina? Tieni le chiavi" me le porge, e, senza far vedere le pastiglie esco. Corro sulle scale, esco da portone, inciampo come sempre, ed è lì, bellissimo, e che mi aspetta. Tutto sudato perché è venuto in bici, e abitiamo a 15 minuti di distanza, mi prende e mi abbraccia più forte che mai, si avvicina e mi lascia un soffice bacio sul collo.
Alla fine la serata finisce, vado a letto, felicissima, continuando a pensare a quello che è successo precedentemente quella stessa sera. Peccato che, questa sensazione di felicità, ben presto finisce. Il giorno dopo, a scuola, è la stessa storia di sempre ormai, quasi non ci sto più male, abitudine. Dopo giorni di dolcezza, il venire a trovarmi, e addirittura il regalo più bello del mondo per il mio compleanno, questa sensazione di pace dentro di me finisce totalmente. Tutto svanisce, finché non arriva, quel giorno che tanto temevo. Dopo l'ultimo giorno di scuola e una strana situazione, mi arriva da parte sua un messaggio che speravo non leggere mai:" rimaniamo amici ok?" mi sento sprofondare. lo sguardo si annebbia, il cuore accelera,e l'unica cosa che mi può aiutare so già qual'è. prendo la lametta, e taglio, veloce, profondo, esce tanto sangue, ma non è ancora abbastanza, continuo, dappertutto. Solo dopo mi rendo conto di aver esagerato, prendo il correttore e cerco di coprire quelli sulle braccia, tanto non se ne accorge nessuno,non interessa una cosa del genere agli altri, nessuno capisce.

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