Introduzione

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Si possono dire tante cose brutte della scrittura creativa, ma non certo che sia un'arte costosa. In qualsiasi casa c'è della carta, in qualsiasi casa c'è una penna. A uno scrittore non serve molto di più.

Se pensate a quello che vi sarebbe servito se aveste deciso, per esempio, di scolpire il marmo, potete ritenervi fortunati.

Questo non vuole dire però che ci siano un mucchio di strumenti utili per uno scrittore, strumenti intesi assolutamente come oggetti, quelle cose che si toccano, che si tengono in mano, che si collezionano a volte. Quella stessa carta e quella stessa penna che citavamo all'inizio può essere il risultato di una scelta oculata, di una passione, di un vizio che rende la scrittura qualcosa di diverso.

In questo libro non darò realmente consigli, mi limiterò a parlare di me. E nel parlare di me racconterò quello che a volte, secondo me, significa la scrittura. Però non sarà niente di campato in aria o astratto, questo è un libro di cose che si possono tenere in mano così per ogni capitolo vi parlerò di un oggetto reale, magari dandovi pure un'idea di quanto costa. Non ho intenzione di indicarvi marche o fare pubblicità a chicchessia, voglio solo che per un po' smettiate di preoccuparvi di scalette, viaggio dell'eroe e punto di vista. Voglio che vi concentriate sulle cose.

Potete chiamarli strumenti.

Potete chiamarli ancore a cui aggrapparvi nel burrascoso mare della creatività.

Potete anche chiamarli giocattoli perchè lo sono, sono qualcosa che usate per divertirvi.

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