Excalibur

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Nel momento in cui decidiamo di scrivere qualcosa a mano ci troviamo davanti alla necessità di procurarci carta e penna e anche qui le scelte si sprecano. Sceglieremo prima la penna, perché la scelta della carta, in parte, verrà di conseguenza. Scegliere lo strumento con cui scrivere è una scelta importante. Se anche non volete scrivere il vostro libro intero a mano, quello che userete diventerà un importante compagno di viaggio, qualcosa che dovrete imparare a maneggiare bene.

Facendola rapida: come sono arrivato a scegliere la stilografica? In realtà si tratta di una passione che ho scoperto solo recentemente, ma se guardo il mio modo di essere e di fare posso giustificare la scelta abbastanza facilmente, anche se il modo più comodo per farlo è andare per esclusione.

Facendola rapida: come sono arrivato a scegliere la stilografica? In realtà si tratta di una passione che ho scoperto solo recentemente, ma se guardo il mio modo di essere e di fare posso giustificare la scelta abbastanza facilmente, anche se il m...

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Innanzitutto escludiamo subito le matite, non sono una persona da matita. Né matite meccaniche con la mina, né matite classiche. E' colpa della mia mano di pietra che mi impedisce delicatezza. Quando uso una matita traccio solchi sui fogli di carta che sono impossibili da cancellare, visto che il foglio risulta scavato. Quando la matita è di quelle con la mina non c'è ammortizzatore che tenga, faccio saltare le punte ogni due per tre, spargendole per la casa. In presenza di matite morbide, poi, inevitabilmente le mie mani da fabbro finiscono con andare su quanto già scritto, sbavandolo e cancellandolo. Le mie dita diventano nere e quello che ho scritto risulta illeggibile.

Tutto ciò porta a essere condannati alle penne. Ammetto di non aver mai posseduto o provato a usare una penna biro costosa, quello che ho sempre fatto è stato sempre prendere un bel sacchettone di penne a basso costo e usarle. La penna biro può dare soddisfazione, ma è sempre una specie di lotteria, su dieci penne che sono nella scatola quelle che scrivono bene, nel senso che ti danno soddisfazione a scrivere, sono un paio. Le altre scrivono un po' troppo grigio, inciampano, a volte sbavano, a volte esitano. Non dico che il tratto non risulti leggibile, ma è sempre un tratto imperfetto. Non è un tratto soddisfacente e soddisfacente, parlando di penne, è la parola chiave su cui dobbiamo concentrarci.

La penna stilografica ha bisogno di essere trattata con cura, ma una volta che si è trovato una penna stilografica che scorre come si vuole questa non dovrà mai abbandonarti, ti basterà nutrirla d'inichiostro e continuerà a correre. Su un foglio magari grande o su cui vuoi imprimere pochi concetti un pennino fine ti permetterà di tracciare delle grasse volute luccicanti, esaltando gli svolazzi di calligrafia che, con l'ingrigire della vita, hai smesso di considerare necessari. Se invece hai bisogno di scrivere fitto un pennino extra-fine  e un inchiostro fluido avranno la stessa efficacia della biro, solo con quel tocco di morbidezza e agilità in più.

E poi, ovviamente, una volta che sei nel tunnel ci sono i colori. Non venitemi a dire che le penne biro colorate esistono, sono solo una scusa in più per scrivere sbiadito. I colori delle penne stilografiche invece sono un vero e proprio laboratorio alchemico in cui un nerd può perdersi. Se avrete l'ardite di usare penne con installato un convertitore invece di adagiarvi sulle cartucce, avrete accesso a qualsiasi boccetta sia stata creata su questa terra e scoprirete che sono molti i chimici che si sono sbizzarriti per ottenere i più vari effetti.

Infine, se pensate di aver bisogno di approfondire l'argomento prima di avventurarvi, potete presentarvi su Bluesky (il social network successore morale di Twitter) e cercare il feed relativo alle fountain pen. Lassù nientemeno che Neil Gaiman in persona risponderà a qualsiasi vostro dubbio (lo so che sembra assurdo, ma lo farà, Gaiman è uno degli utenti di Bluesky più compulsivamente attivi che potreste mai incontrare).

Money corner

La vostra prima penna stilografica la recupererete certamente a costo zero dallo scatolone dei regali della cresima. Ve ne hanno sicuramente regalata una che avete lasciato lì vent'anni a fare polvere. E' ora di provarla.

Detto questo sappiate che le stilografiche sono, di fatto, oggetti di lusso e da collezione, questo significa che negli ambienti giusti potete trovare tranquillamente oggetti che costano alcune migliaia di euro. Ovviamente non c'è necessità di scrivere con penne del genere, né di andare a scomodare le ammiraglie di aziende come la Montblanc o la Montegrappa. Potete trovare ottime stilografiche economiche intorno ai 20 euro, soprattutto per iniziare. Se poi vi convincerete di dover fare un investimento per la vostra arma di predilezione potete alzare il budget anche a ottanta-cento euro, ottenendo ottimi oggetti.

Di contro, se volete tante stilografiche Amazon mostra diversi costruttori cinesi che vi possono fornire repliche di stilografiche di fascia bassa a mucchi e a prezzi irrisori. Perché vi servono tante stilografiche? Perché a meno di entrare nel tunnel parallelo delle dip pen nel caso decidiate di investire in inchiostri (parliamo ancora di alcune decine di euro) vorrete provarli certamente appena vi arriveranno a casa quindi avrete bisogno di molti serbatoi per farlo. 

Un ultimo appunto riguarda il fatto che le penne stilografiche sono praticamente assenti dalle cartolerie per persone comuni. Può essere che qualche cartolaio vi allunghi delle cartucce, se chiedete con circospezione, ma non troverete nulla di esposto. Ormai gli unici posti fisici dove potreste effettivamente trovarne sono luoghi d'alto livello simili a boutique. Non entrateci a chiedere le repliche cinesi, magari.

Concludendo...

Immaginatevi una pagina con gli appunti del vostro prossimo libro coperta di schemi e note in sei colori. Quello è attualmente il punto a cui sono arrivato io. Poi sono pure arrivato a inventarmi cose da scrivere per provare le penne e per scrivere un po' a mano. Ma quello forse, è più che altro un problema che dovrei affrontare.

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