Questa storia è ambientata diciamo alla fine della seconda stagione.
Hinata
Mi incammino verso la scuola. Questa notte ho dormito dai nonni, quindi non ci vorrà tanto. A qualche metro dalla scuola vedo kageyama che mi aspetta per la solita gara.
Sorrido. Quello è il momento migliore della mattina. Inizio a correre e kageyama mi segue a ruota gridandomi che dovevo aspettare il via. In poco tempo mi raggiunge e fa un ghigno.
A quel punto comincio a correre più veloce, ma lui mi tiene testa. Lo guardo, mentre lui guarda avanti.
Mi piace da morire il suo ghigno. Poi mi perdo a guardare il resto della sua faccia. I capelli corvini che gli scivolano sugli occhi, le pupille nere che esprimono più di quanto si possa vedere all'interno.
Mi ricordo quando l'ho conosciuto. I suoi occhi non esprimevano nulla, ma ora hanno tutto un'altro significato per me. Riesco a leggerci dentro.
Ed è con questi pensieri smielati che perdo la gara.
-ma che hai oggi? Sembri la bella addormentata- e ride, e io mi perdo di nuovo.
Devo ritornare al mio solito carattere. Faccio finta di arrabbiarmi.
-si ma sono inciampato! E tu hai le gambe più lunghe delle mie quindi non è giusto!-
-nanetto!-
-sta zitto!-
E continuiamo così fino a quando non entriamo in classe, ma nonostante questo in classe ci entro con un sorriso.
Le ore passano lunghe e interminabili, e quando arriva la pausa mi sembrano passati giorni.
Quando suona la campanella mi precipito fuori dalla porta, perché non sopporto più la vista della prof.
Mi guardo un po' intorno e mi ricordo che io e kageyama abbiamo deciso di vederci in un posto diverso dal solito oggi. Mi dirigo in bagno, sapendo già di trovare kageyama li. E infatti eccolo che mi aspetta fuori dalla porta.
Entriamo, così non sentiamo tutta la confusione di fuori, ma appena socchiudiamo la porta vediamo...
Due tizi che si baciano. Si stanno limonando di brutto. Non penso di averli mai visti.
In un attimo facciamo dietrofront e chiudiamo la porta alle nostre spalle.
Già col suo latte in mano, kageyama scoppia a ridere, e io di seguito.
-che schifo i froci- dice, quando smettiamo.
Io abbasso lo sguardo.
Andiamo nel solito posto, nell' angolo del prato e cominciamo a lanciarci la palla. Io gliela alzo, lui schiaccia, io difendo, lui me la alza, io schiaccio, lui difende e così via.. un ciclo continuo.
Un'emozione forte mi assale il petto quando arriva questo momento. Io e kageyama siamo in sintonia, ci capiamo, vediamo di cosa ha bisogno l'altro. Come in partita.
-OH! Ti svegli? Che hai oggi?-
Ha fermato la palla, si è legato i capelli in un codino. Bellissimo.
È vero oggi sono troppo pensieroso. Non sono il ragazzino solare dai capelli arancioni di sempre.
-non lo so che ho oggi, mi sembra di avere la testa fra le nuvole.-
Nel suo sguardo si incrina qualcosa, lo percepisco subito.
-non è successo di nuovo, vero?-
Sorrido. È preoccupato per me. Mi piace quando è preoccupato per me.
-no, tranquillo, è passato il periodo- si accerta che sto dicendo la verità e poi ricomincia a ghignare.
-allora svegliati! Che hai, i ragazzi di poco fa te lo hanno fatto venire duro?-
Arrossisco immediatamente: - MA CHE CAZZATE SPARI! BAKA, KAGEYAMA, BAKA!-
-qualcuno qui si è agitato-
-sei tu che sei agitato!-
-io sono calmissimo!-
E continuiamo a battibeccare fino a che non suona la fine della pausa. Parecchie ore dopo, che sembrano un'altro mese, finiscono le lezioni e finalmente mi vado ad allenare.
Ovviamente rimango con kageyama a schiacciare fino a tardi.
Poi finalmente andiamo verso l'uscita. Ci salutiamo, poi io salgo sulla bici e parto verso casa.
Ripenso a kageyama. Se dovessero scrivere una storia su di noi, scriverebbero una tragedia.
La trama sarebbe: due migliori amici. Uno dei due omofobo, l'altro lo ama da quando lo ha conosciuto.
Che vita di merda.
Angolo autrice!
Ci ho messo una marea di tempo, ma primo capitolo. Se vi è piaciuto, lasciate una stella e un commento!
Se volete condividere opinioni potete scrivere qui.
Grazie della stellina.
Angolo autrice!

STAI LEGGENDO
Riportami da te
Fiksi PenggemarHinata è misteriosamente scomparso, è la polizia indaga per rapimento. Kageyama non riesce a darsi pace, è preoccupato, continua a darsi pizzicotti sul braccio per assicurarsi che tutto questo non sia un lungo incubo. Poi non ce la fa più, capisce c...