Basket Case::Cake

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Luke
Il vialetto per arrivare alla scuola era piuttosto lungo.
Dovevamo rifarci una vita,se non volevamo essere presi di nuovo e buttati nella clinica.
Ci creammo dei nomi falsi per passare il controllo.
Io ero Jack Hemmings,mio fratello.
Calum era Thomas Hood,Ariana era Jean Johnson,Ashton era Mark Irwin ed infine Michael era Joe Clifford.
Arrivati a scuola la preside ci diede un'accoglienza calorosa.
Ora sono seduto nell'aula di musica a picchiettare con la matita sul mio banco,accanto a me c'è Ariana che mi fissa con sguardo interrogativo.
-Che c'è?-le sussurro.
-Ho paura Luke...-dice lei mormorando.
-Di cosa?-le domando avvicinandomi meglio per sentirla.
-Ho paura che ci scoprano Luke-
Un uomo alto e con i capelli grigi entra nella stanza,deve essere un bidello,credo.
Porta in mano un foglio bianco,riesco a vedere le firme di vari professori su di esso.
-Professoressa scusi-dice alla prof di musica che smette di scrivere alla lavagna -Deve leggere questa ai ragazzi-poi se ne va.
-Allora ragazzi-dice la nostra rossa professoressa di musica -Sentite,qualche settimana fa dei ragazzi di una clinica psichiatrica sono scappati da Sydney,ora vi elencheró i nomi così potete essere più sicuri di stare attenti-
-Cazzo-sento dire da Ariana.
-I loro nomi sono;Luke Hemmings-si schiarisce la voce -Ariana Johnson,Calum Hood,Michael Clifford e Ashton Irwin,se lo vedete siete pregati di dircelo ora potete andare.
Mi morsi il labbro nervoso.
Ashley,la troia della scuola,si avvicina a me -Ehi Jack non è che tu c'entri qualcosa con quel Luke?Avete lo stesso cognome...-dice maliziosa.
-Non so di cosa tu stia parlando-dico nervoso,vorrei scomparire.
-Oh ma lo scopriró presto-dice lei.
-Lascia stare Luke,troietta-sento dire da Ariana.
Si para la bocca e subito mi prende per un braccio e mi trascina fuori dall'aula,mi porta nella palestra,non c'è nessuno a quest'ora.
-Oddio cazzo cos'ho fatto-dice Ariana piangendo.
-Ari,Ari tranquilla è tutto ok,doveva succedere prima o poi-le prendo il viso fra le mani e le asciugo le lacrime con il pollice.
Il suo corpo è così piccolo in confronto al mio.
-Va tutto bene okay?-dico.
Lei fra i singhiozzi sussurra un flebile -Sì-
-Andiamo su-e la faccio alzare