🏵️Fase 1🏵️

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Perché ho cominciato a scrivere?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un tuffo nel passato di quando ero piccola, dal momento in cui la lingua italiana non era l'unico idioma con cui mi esprimevo, ma per quanto fosse bello essere bilingue ( in sto caso svedese) questo mi abbia comportato non poche difficoltà nel corso della mia infanzia ed adolescenza.

La mia prima lingua che ho parlato è stato lo svedese e quando passavo la maggior parte del tempo con mia madre, mi parlava in svedese siccome voleva che imparassi la sua lingua e io non mi pentirò mai della sua scelta nei miei confronti.
Nonostante io oggi parli 5 lingue, per me la lingua italiana è stata una vera sfida ad apprenderla.

Quando ho cominciato a frequentare la materna, non riuscivo ad esprimermi correttamente in italiano e di conseguenza non potevo comunicare con gli altri bambini della classe.
Io capivo quello che mi dicevano, ma era come se le parole non uscissero correttamente e rispondevo in svedese.
Tutto poi si è risolto con la logopedista che però avrei continuato ad andarci per più fasi della mia vita fino alla quarta liceo.

Con poche sedute ero già capace di parlare e non ho mai avuto problemi di dislessia o di apprendimento, solamente nella mia testa avevo più parole e lingue con cui comunicare.
Poi si è aggiunto l'inglese, la mia lingua preferita in assoluta in confronto allo spagnolo e al francese, ma che apprezzo equamente.

Quindi adesso ho cinque lingue nella mia testa al giorno d'oggi, ma da piccola non riuscivo nemmeno ad esprimermi con la mia lingua nativa.
Come sono finita a fare lingue?

Ho scelto questo percorso perché sono sia andata ad esclusione e perché trovo affascinante potersi esprimere in modi diversi con gente diversa senza avere fraintendimenti di alcun genere e siamo sinceri, noi italiani come quelli del sud Europa abbiamo il record di apprendimento dell'inglese molto basso e io volevo essere un po' fuori da questi canoni assieme al mio bilinguismo.

Andando avanti, quindi, ho affrontato la grammatica italiana con molto disprezzo, soprattutto perché tuttora non riesco ad usare correttamente i pronomi relativi, me li sogno mannaggia.
Inoltre non trovo sensato alcuni modi di dire in cui si usano in un modo le preposizioni invece di altre.
Non ne capisco il senso, veramente...

Con i temi, quindi sono sempre stata una frana. Un 5 di là e un 5 di qua e penso di non aver mai preso una sufficienza (o quasi) al liceo proprio nei temi.
Infatti all'Esame Di Stato scelsi l'analisi di una poesia pur di evitare di scrivere più del dovuto.

Frasi troppo lunghe con soggetti che si perdevano di strada o parole scritte male ed inventate sul momento con significato inesistenti.
Mi veniva sempre premiato, invece, il contenuto, ma la forma era sempre e sempre un disastro.
Ho provato ad accorciare, a diminuire il flusso di parole ma non ci riuscivo.
Avevo così tanto da raccontare, ma non trovavo i mezzi e le parole con cui esprimermi correttamente.

Non mi dimenticherò mai una domanda posta dalla mia professoressa di francese quando decisi di andare a fare lingue all'università.

-Perchè hai scelto lingue pur sapendo di avere difficoltà a scrivere in italiano?-

Io rimasi di sasso e non aggiungo altro, ma siccome sto per laurearmi questo non mi ha impedito di continuare i miei studi.

Ora arriviamo al dunque. Come sono finita a dilettarmi nella scrittura pur sapendo di non esserne capace?
Un po' come il disegno, volevo trovare un modo per esprimere questa creatività che ogni giorno mi dava spunti per idee, storie ed altro ancora.
Non volevo in nessun modo chiedere al prossimo di aiutarmi , soprattutto perché è difficile creare qualcosa frutto della fantasia di un'altra persona.
Quindi, assieme al bisogno frenetico di esprimere le mie emozioni in maniera più logica e la mia immaginazione che chiedeva di fare uscire quel flusso continuo, eccomi qui.

Ho proprio scoperto nella scrittura un mondo senza confine e mi ha anche la voglia di riavvicinarmi alla lettura, infatti adesso sono in fissa con la letteratura giapponese ma quello è un altro discorso come lo sarà per la prossima parte.

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