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Insicurezze e gli ostacoli nello scrivere

Mi ritrovo ancora una volta in questo vicolo cieco, come se non riuscissi più a comprendere cosa mi stia passando per la testa.
I pensieri sono così confusi che appena osservo le storie in corso le idee sono lì, ma le parole non sembrano essere mai abbastanza per descrivere tutto ciò che desidero
Anche nella vita di tutti i giorni tendo a parlare molto, ma alcune volte senza nemmeno rendermi conto ripeto degli stessi concetti o sono capace di fraintendere ciò che vorrei trasmettere all'interlocutore.

Il contenuto è presente, ma le parole spariscono e non trovo più i mezzi giusti per potermi migliorare ancora una volta.
Se venissi influenzata, come è già successo, da scrittori più bravi di me le insicurezze si moltiplicherebbero per poi finire ad imitarli senza creare qualcosa di mio.

I successi arrivano da sacrifici, paura e delusioni.
Sarebbe bello riuscire tutto al primo colpo, a pubblicare più storie e più capitoli a settimana e a scrivere con più leggerezza argomenti che non ti appartengono nemmeno.
Alcuni ci riescono, ma per adesso io non sono una fra questi.

Ancora una volta il mio corpo si ribella dandomi segnali che mi confondo come le mie stesse emozioni che ho deciso di lasciar fluire più tranquillamente dentro di me, evitando che la paura le tenga sottochiave in una cella e solo quando sono necessarie, aprirla e rinchiuderla immediatamente dopo.
Piango a caso, mi sento spossata dalle più piccole cose e le emozioni stanno di nuovo riprendendo il controllo della mia ragione, ma che stavolta è più forte e consapevole del suo ruolo.

I frutti si notato, ma adesso comincia la parte più difficile: adattare le mie emozioni in un corpo che ha imparato ad essere consapevole, ma mai capace di lasciare queste sensazioni dimenarsi per tutto il mio io interiore liberamente.

È stancante analizzarsi costantemente e notare quelle piccole sfumature che prima non sapevi nemmeno esistessero nei volti delle altre persone, sia amiche che passeggere.
Trovo sempre un modo per spiegarle, di interpretarle per poi riportarle nel mio mondo creativo e condividerle nelle mie storie.
Adesso, però, mi trovo davanti ad un muro che ho paura da abbattere non sapendo a cosa andrò incontro.
Nonostante il supporto che trovo nelle facce amiche, il sostengo continuo di chiunque mi legga, se alla fine sei tu stesso a non avere fiducia delle tue capacità, come potrai mai proseguire?

Un esempio è Cherofobia, una storia nata dal nulla solamente partendo da una canzone sulla paura di essere felice. In realtà Izuku, il protagonista, riflette un po' la me delle medie ed è molto doloroso ma gratificante riuscire finalmente a comprendere cosa stesse passando per la testa della piccola Emma di circa 13 anni.
La scrittura si è trasformata in pura poesia, consapevolezza di ciò che sono e ciò che sarò, ma in sto momento la foschia fluttua intorno ai cieli dell'immaginario, dandomi poca speranza di continuare.

Si proprio così, nelle ultime settimane mi sono altamente convinta di abbandonare, di lasciar perdere perché la sanità mentale è la prima priorità a cui tutti dovrebbero ascoltare, ma la creatività supera ancora di più i limiti del mio essere.
Quindi mi sono fermata, ho riflettuto e ho compreso che non ci potessi fare niente.
Sono passata alla seconda fase dalla mia psicologa e vi voglio riportare ciò che le raccontai scivendoci proprio una piccola scaletta.

Io la divido in 3 fasi questo percorso
1) tutta la cosa dell'ansia in cui ho dovuto risolvere e controllare le emozioni.
2) frugare nella mia mente e ritirare fuori traumi o eventi che mi hanno reso la persona che sono e in che cosa posso migliorare e comprendere me stessa.
3) continuare ad amarmi, ad apprezzarmi e a conoscermi al di fuori dell'ambiente della psicologia perché sarà così divertente dialogare con me stessa che basterà solo ciò per andare avanti nelle varie situazioni quotidiane della vita.

Quindi si, da due settimane sono pressoché inciampata e caduta sui miei stessi passi, ma non mi fermerò perché ho trovato una soluzione che sarà alquanto complessa da svolgere, ma che sono sicura che mi darà grandissime soddisfazioni, ma di ciò ve lo spiegherò nell'ultima parte.

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