Tony

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La saracinesca alzata a mezz'altezza fende la profumata luce della contea di Orange, il sole illumina le mani di Tony ed il sospeso pulviscolo che si infila tra le crepe dei suoi pugni di falangi difettose.

Il telefono giace ai piedi dell'amplificatore su cui Tony siede chinato, lo fissa da in mezzo alle sue gambe sorrette solo dalle dieci dita infilate nelle converse verdi.

Artrite reumatoide, che parola complicata.

Da quando la chiamata del dottore ha interrotto la sessione di registrazione Tony non fa altro che pensarci, come reagire? Come inserirla in una canzone?

-Fa schifo- esclama Gwen arrotolandosi nervosamente il cavo del microfono attorno all'avambraccio

Thomas con lo sguardo invita Adrian a dire qualcosa, gratta il MI della Fender con l'unghia del pollice, ma Adrian impassibile continua a ripulire le bacchette usurate.

-Tony è grave? - chiede accarezzando le corde della chitarra

-Cazzo ne so- -Gwen tuo padre sta ancora usando il pc? -

-Si-

-Cristo- esclama grattandosi il capo, si alza e con uno schiaffo deciso alla maniglia basculante della saracinesca fa rimbombare il suono metallico in tutto il garage di Beacon street.

-Senti Tony, vogliamo finirlo domani? - domanda Gwen riponendo il microfono sull'asta.

Tony afferra il basso dal manico, i suoi tendini flessori in tensione sembrano il prolungamento di quelle quattro corde usurate, infila la testa sotto la tracolla, lo alza e lo fa scivolare dietro alla schiena.

-A domani- , li congeda. 

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