Chapter 2 - The Ghosts

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Christopher
-Tutto bene?- le dico.
Il suo viso non sembra dire grazie mi hai salvata , ma più che altro dice chi sei? Cosa ci fai qui? I suoi occhi azzurro chiaro si abbinano perfettamente all'oceano cristallino che ha alle spalle e i suoi capelli sono molto lunghi e ha le punte di un rosa corallo che richiamano una parte della sua coda che si distingue benissimo dal resto della pinna che è di un azzurro molto accesso. Mi guarda stranita e all'improvviso mi chiede:

-Tu... tu... tu chi sei? Cosa vuoi da me?-

È spaventata, giustamente. Non sapendo chi fossi lei è molto titubante nel parlarmi. Non voglio che abbia paura di me: io l'ho salvata. Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano e lei sta per tornare in mare, ma io le dico:

-No. Aspetta. Mi chiamo Christopher. Stavo tornando al porto e ti ho vista galleggiare in mare così ti ho portato a riva.

-Non dovevi farlo...- sussurra lei

-Come hai detto?- le chiedo non avendo capito e lei risponde:

-Oh no niente... grazie se non ci fossi stato tu io sarei morta-

È molto fragile. Un'anima pura che stava per lasciare la luce del sole. Voglio aiutarla e così le dico:

-Vuoi una mano per ritornare... beh... nell'oceano?-

Ad un certo punto il suo sguardo cambia completamente. Nella confusione inizia a dire:

-Come nell'oceano? No no no! Aspetta tu non hai visto niente ok?-

No così la spavento troppo. Non le voglio essere d'intralcio. Non voglio che abbia paura. Non voglio che si tenga il senso di colpa per essersi mostrata ad un ragazzo di terra per il resto della vita. Invogliato a rassicurarla le dico:

-No aspetta non ti devi preoccupare. Non sei la prima sirena che vedo...-

Celesty
-...Non sei la prima sirena che vedo...-

No un momento cosa vuole dire con quella frase; come può aver già visto una sirena? Mentre  parliamo una leggera brezza mi disordina i capelli e le mie punte rosa vengono messe in risalto e risento sotto la mia coda l'acqua portata dal mare. Confusa mi guardo attorno: la tempesta è placata e in qualche modo realizzo veramente che la luce del sole mi illumina ancora e non sono in qualche altra strana dimensioni per i morti. Curiosa chiedo a questo Christopher:

-Come hai detto scusa? Quale altra sirena hai visto?-

La domanda gli strappa un leggero sorriso sul viso come se non fosse sorpreso di quella domanda e subito dopo mi risponde:

-Diverso tempo fa mio padre si innamorò di una sirena. Lui la salvò da una terribile tempesta e da quel giorno iniziarono a legare sempre di più. Diversi giorni lo vedevo prepararsi indossando il suo profumo, i suoi pantaloni e le sue camice migliori. Lui diceva che si vestiva bene per delle riunione importanti a lavoro, ma io sapevo che si incontrava con qualcuno, anche perché facendo il pescatore le riunioni non potevano essere chissà quando importanti. Un giorno lo seguii e lo vidi parlare con questa sirena bellissima e, un giorno, la creatura mitologica attraversó la soglia di casa mia. Aveva le gambe.-

Cosa?! Lo saprei se nella storia del mare qualche sirena fosse andata ad abitare sulla terra ferma. Ma la cosa ancora più scioccante è:  come ha fatto quella sirena ad avere le gambe. La sua storia mi incuriosiva troppo così gli chiedo:

Cursed By Waters. Under The SeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora