Gianluca’s pov
Stamattina avevo deciso di arrivare un po’ prima a scuola per parlare ad Isabella di ciò che è successo settimana scorsa, è accaduto esattamente cosa non volevo che succedesse.
Nel parcheggio noto una macchina inconfondibile, quella dello stronzo che si è scopata la mia donna, una Range Rover nera con i vetri oscurati. Decido di aspettare per vedere chi guidava quell’auto e le mie teorie vengono confermate, era quel pezzo di merda. Il sangue mi ribolliva nelle vene e il mio inconscio mi diceva di prenderlo a pugni. Ma da buon uomo di chiesa che sono decidono di mantenere la calma e porgere l’altra guancia. Parcheggio la mia modesta macchina e mi dirigo verso la soglia, siamo a pochi metri di distanza, la sua presenza mi urta il sistema nervoso.
Lo vedo entrare nella sala professori e da dietro riesco a intravedere Isabella, il suo sguardo è mortificato e insieme a lei intravedo la professoressa Colle e in un batter d’occhio le vedo scappare da lui. Vedo lo stronzo togliersi la giacca e le sue spalle sono messe in evidenza da un maglioncino aderente color bordeaux. Ma lo sa vero che non siamo a Natale o è completamente rincoglionito? Senza voltarsi per salutarmi lo vedo sistemare il suo zaino con molta tranquillità e così faccio anche io, proprio nell’armadietto davanti a lui.
Sentendo rumore, lui si gira verso di me e lo guardo con lo stesso sguardo che gli ho rivolto una settimana fa, pieno di ribrezzo.
“Buongiorno, lei è il professor…?” mi chiede imbarazzato. “Sono il professor Viti, lei chi è? Non pensavo di trovarla in un ambiente diverso dai pub” gli rispondo con una sottile ironia. “Io sono il professor De Fiori e non capisco cosa intende” ribatte lui, quanto vorrei fare a pezzi in questo momento il fiorellino. “Secondo me invece ha inteso alla perfezione, ha per caso una preferenza per il Martini?” rispondo sempre ironico. “Se proprio ci tiene a saperlo, professor Viti, io bevo solo cose pesanti. Magari lo beve lei il Martini”, lo stronzo si permette di rispondermi con la stessa moneta.
Sentendo l'ultima provocazione del professor De Fiori, sento un'ondata di rabbia montare dentro di me, ma mi sforzo di mantenere la calma. Invece di rispondere immediatamente, chiudo l'armadietto con un gesto controllato, prendendo un respiro profondo.
"Devo ammettere che ha un bel senso dell'umorismo, professor De Fiori," dico con un tono gelido. "Ma non mi sembra il momento o il luogo adatto per scherzare, considerando la situazione."
De Fiori sorride con una smorfia e fa un passo avanti, invadendo il mio spazio personale. "Lei sembra molto sicuro di sé, professor Viti. Forse un po' troppo"
Il suo commento mi colpisce come un pugno nello stomaco. Sento le tempie pulsare e le mani stringersi a pugno, ma mi costringo a non reagire fisicamente. Prima che io possa rispondere, De Fiori mi guarda per un momento, poi si gira e se ne va, lasciandomi con un misto di frustrazione e angoscia.
Rimango pietrificato dalla rabbia. So che non posso lasciar correre questa situazione. Devo parlare con Isabella e capire cosa sta succedendo davvero.
Con questa decisione in mente, entro nella mia classe e cerco di mettere da parte la mia rabbia, almeno per ora. Ma so che questa storia è tutt'altro che finita.
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Una lezione privata
RomanceIsabella Parisi, professoressa di lettere di 26 anni, lavora all'istituto comprensivo più prestigioso della Toscana. Fin dall'inizio Isabella stringe un forte rapporto con un suo collega, professore di religione, Gianluca. Tutto sembra andare lisci...