Capitolo 1

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Ho fatto una cazzata.
Credevo che non l'avrei più rivisto, era una stupida scommessa.

Una settimana fa

Entro nel pub con Gianluca, un mio collega arrivato da ormai 1 anno con cui ho legato molto. "Hai visto quello al bancone? Scommetto che non hai il coraggio neanche di parlargli" dice lui spavaldo. In modo provocatorio rispondo "Parlarci? Posso fare di più". Lui cogliendo la palla al balzo mi sfida a provarci. Non volendo fare la figura dell'incoerente accetto la sfida e mi dirigo a passi incerti verso il bancone dove vedo lui buttare giù una vigorosa sorsata di gin. Prima di approcciare con lui mi avvicino al bancone e quando il barman mi chiede che tipo di drink voglio non rispondo. "Per la signorina un Martini" sento dire al mio fianco, mi volto e vedo lui seduto su uno sgabello con un ghigno stampato sul volto. "Grazie. Per caso ci conosciamo?" rispondo con curiosità.
"Non ancora, ma non ti dimenticherai di me" risponde lui con fare strafottente.
Subito dopo il mio sguardo cade sulla  cicatrice che ha sulla guancia sinistra.
Il suo sguardo invece scivola sul mio corpo e lo guarda come se volesse divorarlo, addosso ho un abito nero aderente con uno scollo a V che non lascia spazio all'immaginazione. Mi volto imbarazzata cercando Gianluca per avere supporto e noto che ci sta fissando ed il suo sguardo non promette niente di buono. La mano dello sconosciuto si allunga verso di me, mi sfiora il collo, scende lentamente sui miei fianchi e poi sulla mia coscia strizzandola con foga. Ci siamo conosciuti 10 minuti fa e già siamo a questo punto? "Cosa stai facendo?" chiedo cercando di spingerlo via. "La stessa cosa che vorresti fare tu. Sembra che il tuo cervello non stia collaborando con il tuo corpo...dimmi il tuo nome" impone lui. "Isabella" rispondo secca. "Bene bella io mi chiamo Lorenzo, cosa hai intenzione di fare con me?" chiede lui  e mentre penso a cosa dovrei rispondere noto una protuberanza sul sul cavallo dei suoi pantaloni e senza pensare alle conseguenze di quello che avremmo fatto dopo, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro "Usciamo di qui e lo scoprirai".

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