3. ~ Al parco. ~

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Il ragazzino prese per mano la bambina e insieme si diressero verso casa. Nonostante la canzone di prima, la bimba sembrava essere ancora un po' giù di morale, così, per ravvivarla, il bambino propose una cosa.

«Ti vedo ancora giù di corda. Che ne dici di chiedere alla mamma se possiamo andare al parco a prendere un gelato?» chiese il fanciullo guardando la sorellina negli occhi.

Alla fanciulla si illuminarono gli occhi e fece un sorriso grande come una casa. «SÌ! Io adoro il parco! Andiamo a chiederglielo subito!» esclamò la sorella, quasi facendo i salti di gioia.

«Sapevo che avresti reagito così...» disse il fratello, facendo un piccolo sorrisetto.

Insieme si diressero verso la cucina, dove si trovava la madre, che nel frattempo stava lavando i piatti. George e Peter, invece, erano seduti sul divano a chiacchierare e ridacchiare.

«Heyy... mamma.» disse Matthew avvicinandosi a lei.

«Hm? Dimmi» chiese la donna asciugandosi le mani.

«Avrei una richiesta... possiamo andare tutti insieme al parco a mangiare un gelato?» chiese il fratellone, guardandosi attorno.

«Certamente. Dopotutto, fuori fa abbastanza caldo, quindi una piccola rinfrescata ci vuole. Ma è meglio se ci andiamo dopo pranzo. Va bene?» spiegò la madre, sistemando i piatti al loro posto.

«Oh! Io voglio il gelato al mango! Io adoro il mango! Il mango è il mio frutto preferito e...!!» esclamò la bambina saltellando.

«Sì... Michi. Lo sanno anche i muri della casa del vicino che ami il mango. Lo hai ripetuto mille volte...» spiegò il bambino alzando gli occhi al cielo.

«Beh, lo dico solo per farvelo ricordare! Tu hai una memoria da asino!» disse la bimba, guardando con occhi minacciosi il ragazzino.

«E dovrei essere io quello con la memoria a breve termine?! Sei tu quella che si dimentica le cose ogni due per tre. Una volta stavi impanicando per il gelato perché non lo trovavi, quando in realtà ce l'avevi in mano per tutto il tempo...» spiegò il fanciullo sbuffando.

«È successo solo una volta!» disse la fanciulla, calpestando il pavimento con forza.

«Hey! Ragazzi, calmatevi. Non create confusione, per favore. Matthew, Michi stava solo cercando di farci ricordare che gusto voleva. Non devi comportarti così...» intervenne la madre, interrompendo il litigio.

«Scusaci tanto, mamma...» dissero in coro i due fratelli.

«Io... io vorrei prendere il gelato al pistacchio.» spiegò il ragazzino, incrociando le braccia.

«Ma se lo prendi sempre!» esclamò la sorellina, facendo un piccolo sorrisetto per provocare il bambino.

«Così come lo fai tu, Mickey Mouse.» disse il fanciullo chinandosi all'altezza della bambina.

«Mickey Mouse? Io sono Michi! Non Mickey Mouse!» replicò la bimba.

«La pronuncia è la stessa, quindi non cambia assolutamente niente.» spiegò il fratello sorridendo e dandole un colpetto sulla testa.

«Hey! Fai attenzione al cappello! È molto prezioso!» disse la bambina, spostandosi di scatto in modo che non le toccasse il cappello.

«Sì. Scusa.» disse il ragazzino, guardando altrove.

«Ora... perché non andate a giocare un po'? Magari vi chiedo di non discutere e di non farvi male...» consigliò la madre.

«È una buona idea! Andiamo, Matt! Chi arriva ultimo è un sasso!» disse la bambina, correndo verso la cameretta.

La Ragazza dal Cappello di FoglieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora