3) Lara.

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Amelia corse fuori dal club in fretta e furia, talmente veloce che una volta arrivata al marciapiede dovette poggiarsi contro il muro per prendersi il tempo di respirare. La testa le girava e stava anche iniziando a fare freddo, ma la cosa peggiore era che non aveva altri soldi per potersi pagare un taxi di ritorno e a piedi ci avrebbe messo un'ora ad arrivare. Si guardò intorno per vedere se passava qualche pullman per quella strada, non era la prima volta che saliva su un mezzo di trasporto senza pagare e quella sera aveva anche un'attenuante, non poteva tornare a casa da sola a quell'ora e con quel vento che tirava. Purtroppo però qualcuno dall'alto la pensava diversamente, perché di fermate o stazioni dei pullman nei paraggi non ce ne stava nemmeno l'ombra. Pensò che avrebbe potuto chiamare qualche amica per venirla a prendere, ma realizzò subito che nessuna delle sue amiche l'avrebbe fatto. Restava da chiamare i suoi, ma non voleva, non poteva, piuttosto se la sarebbe fatta davvero a piedi. Prese il cellulare, vide le 14 chiamate perse della madre, innumerevoli messaggi e l'indicatore della batteria che segnava il 10%, tanto per migliorare la situazione. E tanto per migliorarla ancora di più un gruppo di ragazzi ubriachi le si affiancarono e uno di loro le toccò il sedere, ridendo. Amelia reagì, spingendo il ragazzo e mugugnando qualche offesa che però suscitò la risata di tutti.
Sentiva che la situazione stava per degenerare così scese dal marciapiede per raggiungere quello del lato opposto della strada, ma i ragazzi scesero con lei e la accerchiarono.
- No, tesoro, non andare.- disse un biondo grassoccio, con le guanciotte rosse dal troppo alcool e un alito che puzzava di fumo. - Resta a farci compagnia
 - Sì, piccola, vedrai che sarà divertente. - 
Sembravano degli scimmioni nella giungla, intenti a cercare un pasto e ad elogiarsi a vicenda tra risate, battute e passaggi di birre e canne da mano a mano. - Andatevene o mi metto a urlare.- disse Amelia, cercando di non dare a vedere che avesse paura. In realtà ne aveva, e pure molta. - E credi che ti sentirebbero?- rispose il biondo, con gli occhi maliziosi e uno spaventoso ghigno sul viso. Amelia guardò la strada, era praticamente vuota... il club si trovava in fondo a una via a cui ci si arrivava passando per un vicolo, non era un posto di passeggio quindi chi ci passava lo faceva solo per andare lì ed essendo ancora in piena nottata erano tutti dentro, con la musica a palla. Aveva ragione, non l'avrebbero sentita. Il ragazzo che aveva parlato prima si avvicinò ancora di più e le toccò il viso. - Che c'è piccolina? Non parli più?- e scoppiò a ridere, seguito dagli altri. Amelia gli sferrò un calcio nelle parti basse e approfittò del suo momento di debolezza per sorpassarlo e uscire dal cerchio umano che le si era creato addosso, una cosa positiva della sua statura era che poteva passare ovunque e con molta agilità, la peggiore era che aveva le gambe troppo corte per correre veloce. Venne subito acchiappata da un altro che la tirò per un braccio, quando sentì una macchina sterzare e la luce dei fari accecarle gli occhi, i ragazzi si ritirarono e Amelia si ritrovò a pochissimi centimetri di distanza dall'automobile. Alla guida vi era una ragazza dai capelli rossi, quando aprì la portiera di dietro e le urlò di entrare dentro i ragazzi provarono a riavvicinarsi per prenderla prima ma la ragazza rossa riaccese il motore, facendo ben capire che non avrebbe avuto alcun problema a metterli sotto.
Amelia non se lo fece ripetere e salì da dietro, portandosi poi avanti direttamente dall'interno della macchina, la ragazza partì facendo un dito medio al gruppo in strada dal finestrino.
- Non so chi sei, ma grazie. - disse Amelia, finalmente prendendosi la libertà di respirare e stendendo la testa sul sedile. - Mi chiamo Lara.- disse la ragazza, sorridendo, con gli occhi fissi sulla strada.- Io sono Amelia.- ricambiò il sorriso.
- Lara e Amelia - rispose - suona tipo super poetico, no? - e iniziò a ridere, Amelia si chiese se fosse davvero al sicuro - allora, Amelia, dove ti porto?-
- A Viale Limario, conosci?-
- CERTO.- Frenò di colpo la macchina e fece inversione prendendo una strada alternativa. Amelia la osservò, all'incirca doveva avere la sua età. Era molto bella, lunghi capelli rossi ramati, occhi verdi, lentiggini, un sorriso luminoso... tutto ciò che lei non era. - Che ci facevi lì? - chiese.
- Dove?-
- Al Club.
- rispose, distogliendo per qualche secondo gli occhi dalla strada per osservarla.
- O almeno suppongo fossi lì, ma quella non è una strada in cui finisci se non hai l'intenzione di andare lì.
- Sì, ero lì. - rispose. - Ma niente, così. Per passare una serata.
- Una serata piacevole?.
- No, per niente.-
- Ah.- sembrava quasi delusa da quella risposta. - Ma sei stata alla sala al piano terra?
Amelia la guardò di nuovo, se è vero che in quel posto non ci finisci se non ci vuoi finire è vero anche che una domanda del genere non la fai se non sai già cosa si fa nei piani superiori.
- Perché me lo chiedi?
- Perché non rispondi?

Amelia si rifiutò di continuare quella conversazione e ritornò a guardare fuori dal finestrino.
- Guarda che non c'è nulla di male se ti piace il BDSM. - disse lei. - Piace molto anche a me.
-Io... io non lo so se mi piace.
- In che senso?
- Non l'ho mai provato.
- Prima di stasera, dici?
- Nemmeno stasera. Sono fuggita via.

Lara la fissò per un po', cercando di trattenere un sorriso. Poi le scoppiò direttamente a ridere in faccia.- Perché ridi?
- Perché immagino la faccia del Master con cui avevi preso appuntamento.
- Che appuntamento? Io non ho preso nessun appuntamento.
- E allora da cosa sei scappata?
- Dalla situazione.

Lara smise di fare domande e si concentrò sulla guida, ma Amelia ebbe l'impressione di averla in qualche modo destabilizzata. Il viaggio percorse tranquillo, con poche parole, e una volta giunte a destinazione Lara la portò direttamente sotto casa. Amelia fece per scendere, ma sentì il suo polso tirato indietro. - Vieni domani al club.- disse Lara, seria. - Alle 20, ci vediamo davanti ai bagni del primo piano. Ti faccio vedere che non c'è nulla da cui scappare.

                                                                                       
Lara

                                                                                       Lara

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