3- Temo ci sia un malinteso. (J)

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22 Maggio 1816


Proprio come immaginavo è stata una notte tempestosa, in tutti i sensi in effetti. Appena tornata in camera fuori dal castello si scatenò un potente temporale, tanto da farmi spaventare cosi fortemente da non dormire nemmeno un po'.

Fu tempestosa anche la mia mente questa notte. Essa ripercorreva le ultime ore incessantemente, tra svenimenti vari, minacce da mia madre, sguardi verso il fidanzato di mia sorella nonché Principe di Inghilterra, occhi di un blu così profondo da entrarti nell'anima, quella consapevolezza di dover tenere i piedi per terra , sennò potresti schiantarti, e delle labbra carnose e rosee che sembrano chiamarti...

Basta Joanne, diamoci una calmata per piacere.

Ecco, anche la mia stessa mente si ribella contro di me, incredibile.

Cerco di alzarmi dal letto. Com'è comodo.. Appena sollevo la testa il cuscino la chiama, come una calamita. Beh, chi sono io per non assecondare le richieste del mio povero cuscino. Mi sdraio di nuovo.

Neanche il tempo di richiudere gli occhi che mia madre entra come una furia nella mia camera.

<<Joanne! Sei ancora a letto? Alzati subito!>> Urla lei

Dio. Le sue urla di prima mattina sono ancora più insopportabili.

<<Va bene! Ora mi alzo, potresti uscire per favore?>>

Non so cosa abbia fatto a questa donna per ricevere tutto questo astio. So che mi vuole bene, ma sono evidentemente la sua più grande delusione. Probabilmente per il fatto che non mi sia ancora sposata, e per aver rifiutato quei pochi uomini che si erano interessati a me.

Non mi interessa sposarmi, vivere una vita intera sotto il potere di mio marito e non poter decidere nulla per me. Non poter fare quello che voglio, badare alla casa, a i figli. No, non fa decisamente per me.

Quello che farebbe per me è un lungo viaggio in mare da sola, no non è vero, magari con qualcuno che sappia manovrare una nave. L'unica cosa che vorrei è fuggire da questa città, non importa dove, ma il più lontano possibile, e non tornare, possibilmente.

Mi alzo con fatica, speravo avessero già fatto tutti colazione, in modo da evitarla, ma a quanto pare è alle 10 nella sala da pranzo. Non ho ancora visto Willow, mi chiedo dove sia.

Per la seconda volta entra di nuovo mia madre.

<<La tua borsa con gli abiti è nell'armadio, metti quello lilla, ti sta bene>> Mi dice lei, con un tono fin troppo calmo.

Cosa diamine sta succedendo? Non ho mai sentito complimenti da parte sua in tutta la mia vita, e ora me ne fa 2 nell'arco di poche ore. Decisamente strano.

<<Va bene metterò quello... grazie.>> Cerco di essere gentile <<Una domanda, hai visto Willow? Non era nella sua camera ieri sera, pensavo fosse con voi>>

<<Non sai dov'è tua sorella?>> Mi interroga.

<<No madre, non penso ti avrei chiesto se fosse diversamente>> Mi sto innervosendo. Non mi sta dicendo nulla, ovviamente per dispetto.

<<Si è spostata nella camera di Mia, strano, ieri mi ha detto che tu lo sapevi e che ti andava bene>>

Ah, ecco quale domanda mi aveva fatto ieri.

<<Ah si.. me lo aveva detto si, ma non ho capito il motivo>>

<<Te lo spiego io, tua sorella Willow ha intenzione di sposarsi in futuro, a differenza tua,  ha passato tutto il tempo a fare domande a Mia>> Ah, beh, chiaro.

Touch of Fire- Who will be the queen?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora