Oggi vi racconto la prima volta che ho avuto un'attaco di panico...
Contate che adesso ci sto pensando e mi sto sentendo male..e scrivendo penso che mi libererei di questo peso
Come vi ho accennato nel primo capitolo ho avuto problemi di amicizia ma soprattutto problemi familiari. Ero ad una gita con professori e compagni. Non mi ricordo quale fu il motivo ma risposi male alla mia professoressa di inglese (la mia preferita) e già questo è tanto. Questo è avvenuto durante la prima volta che ho avuto a ché fare con l' adolescenza (che sto ancora passando) e quindi non ero in una bella fase. Quando poi stavamo camminando io e la professoressa insieme per risolvere la cosa all' improvviso mi venne il famigerato attacco di panico. Avevo una sensazione strana..come se stessi perdendo i sensi, a una certa mi gira la testa. Io e la professoressa ci fermiamo, lei inizia a contare fino a dieci dicendomi di respirare e inspirare o una cosa del genere. La situazione non migliora di molto. Quando poi tornai a casa iniziai a fare la falsa fingendo che non fosse successo niente. La sera stessa mi sentivo uno schifo per ciò che successe e di come risposi in modo così maleducato alla professoressa pensando che non se lo meritasse e che nonostante gli abbia risposto molto male mi aveva aiutata come se per un attimo quel che era accaduto faceva parte del passato. L'indomani andai a scuola pur avendo quella sensazione strana. Arrivata li decisi di andare dritto e di non andare dalle mie compagne con la consapevolezza che se io ci fossi andata avrebbero iniziato a farmi mille domande sull'accaduto. Andai dritta nel portone della scuola facendo finta di niente. Ma appena misi piede nella scuola...un senso colpa fece pressione su di me..mi veniva da piangere? Certo..in ogni momento..ma trattenni quelle lacrime cosa che faccio spesso ormai. Scattai sulle scale salendole e andando in classe, mi sedessti sulla sedia e mi avvicinai al baco come se non fosse successo niente. Appena entrarono i miei compagni..mi sentivo osservata, la cosa fece molto peso su di me e anche in questo caso fermai le lacrime. Entrò la professoressa d'italiano (anche lei preferita) (si ne ho due), controllai il telefono.. messaggio di mio padre...
Papà:Ti voglio bene..
Facendo finta di niente risposi
Io: Come mai questo messaggio?
Papà: Lo sai...
Iniziai ad andare in panico..chiedendomi come facesse a saperlo..e facendo 2+2 realizzai che forse era stata proprio la professoressa d'italiano dato che aveva il suo numero...
Papà: Scusati con la professoressa ♥️
Non risposi ed iniziai a seguire ciò che stava dicendo la professoressa. <Ambra ho saputo che ieri ti sei sentita male..come stai?> Anche se con voce rotta dal pianto trattenuto risposi con un semplice..<Bene!> Con quella strana felicità cercando di nascondere a tutti quella sofferenza che avevo dentro. <Mh non mi sembra..> abbassai lo sguardo cercando di farle intendere un "ha ragione..." <Vuoi parlarne?> Mi disse con tanta gentilezza. Annuì. In quell' ora noi dovevamo uscire in palestra dato che c'era molto caldo e la mia classe era letteralmente la più calda dell' istituto. Tutti si presero i propri libri e si misero in fila, anch'io con essi. Scesi in palestra ci misimo tutti su i gradini che si trovano nel luogo, aprimmo i libri sulla pagina che la professoressa aveva indicato. Mi chiamò e parlammo della situazione. Premetto che non ricordo le parole precise ma cercherò di farvi un riassuntino..<Cosa ti turba?>...<Diciamo..non è un bel periodo..è.. difficile..> pensai nella mia testa "Che cosa sto combinando..?COSA STO FACENDO?!" le lacrime iniziano a farsi strada sul mio viso cadendo su i miei vestiti. La professoressa si avvicinò a me..non riuscivo neanche a guardarla in faccia a come mi sentivo uno schifo..<ieri.. ho risposto male alla professoressa...e me ne pento..davvero molto..le ho risposto in modo maleducato...>..<Tranquilla tutti commettiamo degli errori..non te né devi prendere una colpa..> dopo un mezzo minuto ripresi a parlare..<C'è anche altro..di frequente ho avuto problemi con ***** e ******.....>..<Quindi non è solo questo che ti turba..> Annuisco. Sinceramente non me la sento di raccontare proprio tutto..quindi dopo aver spiegato tutto alla professoressa trono felice sentendo i libera da qualsiasi preoccupazione. Alla ricreazione vado da lei la ringrazio.
Pensate che tutto è finito qui? Beh mi spiace dirvi di no..
Ora vi racconto un' altro episodio successo prima che andrà a coincidere con la situazione
Ero andata in bagno insieme a una mia migliore amica. Nel bagno c'era letteralmente la fila. Io e lei entriamo in bagno. Delle ragazze iniziano a bussare di continuo al ché mi girano e vado diritta al punto..<La smettete prima che vi spacco la faccia?>..<Calmati abbiamo solo bussato>..cerco di ignorarle. Appena finito apro la porta con forza, cammino con passi pesanti e veloci perché volevo uscirne subito dalla situazione. Il pomeriggio vado al centro commerciale con i miei amici e mia Sorella, anche lei ha avuto problemi con queste ragazze. Vado al burger king, non fatevi domande, stavo pagando ciò che avevo ordinato. Sento qualcuno picchiettare il proprio dito sulla mia spalla..<Scusa, tu vi spacco la faccia non me lo dici> io ero tipo: Non vedi che ti pagando, va altrove..<Se l' ho detto vuol dire che te lo meritavi>..poi un' altra ragazza mi fa..<Va bene la prossima volta vuol dire che ti apriremo la porta mentre fai i tuoi bisogni> già la frase mi stava, scusando il termine, girare i coglioni. Al chè vado da mio sorella e gli faccio..<C'è ne andiamo? Ci sono le ragazze di stamattina...>..<Dove?> Mia Sorella le nota e si avvicina a loro..<Scusate qual'é il problema>..<E no sai, stamattina tua sorella....> Bal bla bla..non avevo capito granché..<Io ho avuto problemi anche con voi, vi posso dire che la cosa non è affatto bella, e ammetto che anche mia sorella ha sbagliato> poi la ragazza disse qualcosa che ora non ricordo ma ricordo che la cosa mi fece davvero arrabbiare..< DAVVERO? QUINDI LE COSE STANNO COSI? VIENI QUA CHE TE LA SPACCO ADESSO, DAVANTI A TUTTI LA FACCIA>..mia sorella mi prese per le braccia trattenendomi, le ragazze indietreggiarono. Vi giuro le persone ci stavano guardando davvero male..<Facciamo così, la chiudiamo adesso> la cosa si chiude e torniamo ogniuno ai propri tavoli a mangiare. Il giorno dopo, nell' ora di scienze, le ragazze vanno un bagno, me ne accorgo e le guardo...iniziarono a ridermi in faccia..per un momento mi tornarono in mente quei flashback della seconda elementare..dove tutti mi prendevano in giro..ridendomi in faccia. In tutto ciò la mia migliore amica stava ripetendo, alzai la mano e la professoressa si gira..< Prof, scusi se interrompo l' interrogazione..delle ragazze, appena andate in bagno, mi ridevano in faccia, la cosa mi da molto fastidio>..<Tranquilla ora ci penso io> Le ragazze orami erano entrate in bagno e la prof le stava aspettando fuori. Le ragazze le spiegano ciò che era successo il giorno prima, più tosto infantile lo ammeto. La professoressa entra e mi dice..< E tu Ambra? Cos' hai fatto?>..<Scusi prof ma come mi dovevo difendere? Dovevo stare lì muta ad ascoltare loro che dicevano "ma quanto ci mettono" ogni due secondi? Se le sembra una cosa normale, se poi loro mi vengono a ridere pure in faccia che cosa doveri fare...subire ancora..?> Anche in questo campo piansi..anche se poco.
Ora saltando alle conclusioni io e queste ragazze facciamo pace e tutto torna come prima
Tornando all' argomento principale. Io canto, la mia professoressa mi aveva chiamata in una classe, indovinate un po'? La stessa classe della ragazza e che di più tra tutte mi ha recato danni che col tempo spero che passino. La ragazza in questione sta volta non c'entra niente. Mentre cantavo sentivo i suoi occhi addosso, ciò mi faceva peso, conducendomi persino a pensare "Mi giudicherà?" "E se ridesse di me?" "Ho paura di sbagliare.." alla fine non riesco a cantare bene e l' ansia mi soprassale. Quindi vado dalla professoressa di inglese..<Prof..ho un problema..>..<Dimmi tutto>..le racconto l' accaduto e l' ansia che avevo già inizia a diffondersi come un virus per tutto il mio corpo. Ecco che l' attacco di panico inizia. La professoressa mi porge gentilmente una sedia su cui mi siedo..<So che non è colpa sua..ma dopo quello che successo tempo che possa...>..interviene anche la professoressa d'italiano che ormai saoeva la situazione. Inizia a dire < Hai bisogno di uno psicologo che ti possa aiutare, noi non possiamo fare niente> non pensate che l' abbia detto per male, l' ha detto perché non sapevano come aiutarmi. Io, ricordandomi che con i problemi familiari sono finita da assistenti sociali a psicologi, inizio a negare dicendo che non c'è né bisogno. In sostanza tutto si risolve al meglio ma continuo ad avere piccoli attacchi di panico. E quando ripenso a tutto sento la stessa sensazione strana..che si concentra principalmente sulla pancia facendomi risentire uno schifo.
Spero di non avervi annoiati. Ho scritto tutto ciò perché dovevo liberare questo peso. Prendetelo più come uno sfogo per mandare via i brutti pensieri.
Ecco perché quando vedrò il film di Iside out proverò a non piangere
E dopo essere rimasta fino alle 3:27 sveglia vi dico buonanotte 🫶
STAI LEGGENDO
Cose a Caso
RandomSalve wattpaddiani io sono Hikaru, alcuni di voi mi conoscono per le mie storie di Hazbin hotel (che potrebbero non piacere a tutti ) qui parlerò un po' di me o anche di aggiornamenti riguardanti le mie storie ed altro