Canzone consigliata: CAGE THE ELEPHANT - Mess Around
<< Questo aereo puzza come il culo dell'asino di mio zio Franklin >> esordisce dal nulla Michael.
Siamo tutti abbastanza provati. Dopotutto, siamo stati caricati in fretta e furia su un aereo adibito a trasporto merci e diretto verso chissà dove. Il tutto alle 3 e 40 del mattino. Dopo una brutta sbronza di comunità. Non è promettente come viaggio.
<< Penso di parlare a nome di tutti se ti chiedo come cazzo fai a sapere di cosa puzzi il culo dell'asino di tuo zio Franklin. Anzi no, sai che c'è? Non voglio saperlo. Troppi dettagli potrebbero aumentare la mia nausea >> risponde Eliza.
Diamine, il suo non è un bel colorito. Anzi, il suo naturale pallore in viso è diventato a dir poco agghiacciante. I suoi occhi sono ancora più grigi del solito e le sue labbra stanno diventando pericolosamente blu. L'alcol non è il miglior alleato di Liz, a dire il vero. La sua corporatura alta e magra la rende un po' esile ed il suo fegato non aiuta a metabolizzare l'alcol etilico. I suoi capelli mossi biondo cenere sono raccolti in una crocchia sulla testa, da cui sbucano alcuni ciuffi disordinati. L'ultima volta che ha tagliato i capelli ha deciso di diventare "una ragazza da frangetta". Da allora continua a pentirsene ogni volta che cerca di acconciarli e ad inveire contro quei ciuffi indisciplinati.<< Mia cara Liz, visto che me lo chiedi con tutta questa curiosità... Una volta, molto tempo fa, avevo deciso di rubare del miele da un alveare ...>> Michael inizia il suo prolisso e assurdo racconto di come abbia accidentalmente profanato il deretano di un asino.
Onestamente, ho smesso di ascoltare già da un pezzo. Sono riuscita a recepire solo poche parole del suo discorso. Una era "miele" seguita da "palo", "testa" e "culo". Non ricordo specificatamente l'ordine delle suddette parole ,ma credo che, qualunque fosse la cronologia degli eventi, nessuna ipotesi porterebbe ad un racconto a prova di cuori e stomaci fragili. Quindi, me la risparmio da sola e cerco di dimenticare in fretta il tutto. Ho decisamente ben altro a cui pensare. Non posso dare tutti i torti a Michael, però. Questo aereo puzza davvero. Di cosa non so, onestamente. Non so di cosa puzzi il posteriore di un asino, ma sono sicura che, se assomigliasse, anche solo vagamente, all'odore che sento qui dentro, eviterei largamente la frequentazione di fattorie di asini.Un rumore ed un brusco movimento dell'aereo mi ridestano dai miei pensieri sui somari.
Mi aggrappo rapidamente con una mano alla cinghia fermacarico grigia alla mia destra e con l'altra attutisco il colpo del mio fianco contro il metallo della fusoliera.
<< Spero sia stata solo una pessima manovra, Mike >> grida Sara al pilota mentre si massaggia la tempia sinistra. Deve aver preso una brutta botta contro la parete. La fronte di Sara, in effetti, sembra abbastanza gonfia. Ho paura le verrà un bel bernoccolo e, difficilmente, i suoi capelli ramati potranno coprirlo. Il suo caschetto rosso è il suo segno distintivo. Lo porta da sempre, o almeno, da che la conosco. Anche lei porta una frangetta, ma, a differenza di Liz, la sua è molto corta. Sara ci tiene molto e la spunta da sola ogni settimana. Nel complesso il suo look è particolare. Il suo viso tondo dal sottotono aranciato è costellato da piccole lentiggini che si concentrano sul suo tenero naso a patata. Le lentiggini proseguono su tutto il corpo donandole un aspetto etereo. Il colore della sua pelle tinteggiata dalle piccole macchie mi ricorda l'aspetto delle spiagge dove mi sono addestrata alla Calmahari.
<< Purtroppo, Sara, stiamo per entrare in un'area di maltempo. Consiglio a tutti di prendere posto ed allacciare molto bene le cinture. Non sarà piacevole >> ci comunica Mike dall'altoparlante.Mike è un pilota eccelso ed è un po' come un settimo membro della squadra. Si occupa della maggior parte dei nostri spostamenti e, quando necessario, anche di darci una mano sul campo in qualche operazione di estrazione.
Mike è, come tutti noi, un Samoari addestrato, cresciuto nell'Accademia nella Terra Madre. Ha deciso di dedicarsi alle missioni nel mondo umano e di trasferircisi circa dieci anni fa.
All'età di trentacinque anni è uno degli agenti dell'Accademia con più missioni concluse con successo ed uno dei Samoari più abili e potenti che io conosca. Nonché una delle persone migliori che io conosca.<< Una tempesta. Wow. Cos'altro? Dei! È già una punizione sufficiente essere stati buttati in questa fogna. Ora anche la tempesta. Non mi meraviglierei se deragliassimo...>> brontola Rebecca mentre ci allacciamo le cinture.
<< Sempre la solita ottimista, Reb. Smettila di pensare a questi scenari nefasti o suggerirai delle esecrabili idee agli Dei >> la critica Ronald.
<< Nefasti. Esecrabili. Ron, ti prego. Troppi paroloni di prima mattina mi confondono le poche idee che ho in testa >> esclama Michael. <<Dovresti fare come me. Come una volta un saggio italiano mi ha detto, tu devi parlare come mangi. Non mi pare che tu stia mangiando un dizionario >> conclude allargando le braccia in modo plateale.
<< Io non voglio credere di aver davvero perso del tempo a sentire un discorso così insensato. Ancor peggio, non voglio credere di stare perdendo altro tempo per risponderti. Meglio se ti metti a dormire un po', Mi. Ti servirebbe >> risponde Ronald.
<< In effetti, sì. Sto farneticando. Colpa della storia dell'asino. O del ballo. O dell'alcol >> biascica Michael. Poi si gira verso Rebecca alla sua destra <<Reb. Posso usarti come cuscino? Ho davvero bisogno di dormire un po' in pace e questo ammasso di metallo è troppo duro per la mia testa. >>.
Vi risparmio lo sguardo assassino che Rebecca gli rivolge in risposta.
Rassegnato, Michael si rigira e si appoggia alla cinghia sulla sua sinistra. Poco dopo cade in un sonno profondo.
Non so onestamente come ci si possa addormentare nel bel mezzo di una tempesta, su un sedile tanto minuscolo quanto scomodo. Per altro, su un aereo merci che puzza di stalla. Davvero non so come una persona potrebbe riuscirci, eppure, la vita e, soprattutto, Michael riescono sempre a stupirmi.<< Sei più silenziosa del solito Meg. Sei troppo ubriaca o troppo scioccata dalle capacità oniriche di Michael? >> mi domanda Eliza, dandomi una leggera spallata e indicando con lo sguardo il corpo contorto del nostro compagno. Si è seduta alla mia destra dopo l'annuncio di Mike.
<< Sono solo... ho un brutto presentimento per questa missione. Non è la prima volta che Camilla ci fa partire nel cuore della notte e senza alcun preavviso. Questa volta, però, siamo tutti in uno stato troppo alterato. Peraltro, stiamo viaggiando in un aereo di fortuna e non avremo modo di recuperare le forze. Come se ciò non bastasse, non ci ha ancora comunicato nulla sul luogo o il bersaglio. Non ti sembra un po' azzardato? Non sarebbe stato meglio mandare un'altra squadra al nostro posto? Una che non avesse appena concluso un incarico, non avesse festeggiato e non fosse tanto lontana dall'obiettivo da dover viaggiare in piena tempesta per chissà quante ore >> le comunico le mie riflessioni parlando un po' troppo veloce. Tipico di me. La velocità dei miei pensieri è sempre troppo confusionaria.Probabilmente non avrei dovuto preoccuparla con le mie congetture. Non è produttivo per la squadra.
<< Onestamente anche io sento che qualcosa non quadra. Noi, però, siamo la squadra migliore che Camilla abbia a disposizione. Sono sicura che, anche se le circostanze sono a nostro sfavore, andrà tutto bene. Appena ci avrà mandato le informazioni che ci servono, elaboreremo un piano perfetto ed a prova di bomba. Dopotutto, ci sei tu al comando e sei la migliore. Lo sanno perfino le pareti di questo coso volante >> mi rincuora Eliza.
Lei sì che è sempre ottimista. Spero abbia ragione anche stavolta...
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ESSENZA - La Protettrice
Fantasy"Questa la sua condanna, per aver amato troppo chi non ha mai amato niente. Ingabbiato nella sua Essenza ed intrappolato nel suo potere. E così sarà per sempre." Lei, guerriera ed agente senza scrupoli addestrata per essere la Protettrice del bene p...