Capitolo 6

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Canzone consigliata : SEEB FEAT NEEV - Breathe (Acoustic)

Raggiungiamo la riva dieci minuti dopo. Liz utilizza il suo potere dell'aria per asciugarci tutti ed iniziamo ad incamminarci alla ricerca dell'agente che ci trasferirà verso l'avamposto. La nostra agente non tarda ad arrivare. Angelica sarà il nostro contatto interno per la missione.

Anche lei è una Sangue Misto. Come noi. Possiede, infatti, sangue in parte umano e in parte elementale. Purtroppo, però non ha sviluppato alcun potere. I Sangue Misto come lei - quelli che non sviluppano alcun potere - vengono chiamati Meltis. In loro, infatti, il sangue umano impedisce al potere elementale di manifestarsi.

I Meltis sono gli agenti dall'Alto Cerchio nel mondo umano. Utili alleati nelle nostre missioni. Purtroppo, non possedendo alcun potere ed essendo, in pratica, umani, i Meltis non sono in grado di attraversare da soli le barriere imposte dai Portali fra i due mondi. Non come noi Elementali di Sangue Misto. Per questo motivo, una volta trasferiti, i Meltis passano il resto della loro vita nel mondo umano; a meno che non sia l'Alto Cerchio stesso a richiedere il loro ritorno nel mondo Elementale. Il che succede raramente. Vengono trasferiti all'età di ventun anni, dopo il Giuramento di Sangue.

Il Giuramento di Sangue è un rituale il cui fine è di impedire ai Meltis - o a chiunque altro vi si sottoponga, spontaneamente o meno - di attaccare o tradire il nostro mondo. Letteralmente, giurano, sul loro sangue, di proteggere le nostre antiche leggi ed il nostro popolo. Giurano fedeltà agli Dei ed agli Antichi. Il rituale avviene a porte chiuse nella sala dell'Albero della Morte Rossa ed il loro sangue viene versato proprio sull'albero sacro. Qualora il giuramento non fosse rispettato, il loro stesso sangue si rivolterebbe contro di loro e la Morte Rossa porterebbe alla loro morte in poche ore.
Una specie di garanzia di non divulgazione e di non attacco. I due mondi devono rimanere separati e gli umani non possono, in alcun modo, venire a conoscenza della nostra esistenza e del controllo che esercitiamo nel loro mondo.

Solo noi Sangue Misto dotati di poteri elementali siamo in grado attraversare i Portali che collegano i due mondi. Per questo noi Elementali di Sangue Misto non siamo stati sterminati anni fa. Siamo utili per gli affari interni ed esterni. Siamo i Protettori dell'Essenza. Veniamo addestrati per questo compito e rimaniamo in vita solo in virtù di ciò. Poi, di solito, veniamo fatti sparire in qualche modo. Triste da dire, ma è la verità. Ne siamo consapevoli fin dal diploma, quando scegliamo "volontariamente" di servire il nostro mondo. Non che l'alternativa sia particolarmente allettante. Dopotutto, la morte non è esattamente una reale alternativa.

Questa nostra capacità di attraversare i Portali deriva dal fatto che possediamo una piccola parte umana. Una certa quota del nostro sangue elementale, infatti, è contaminato da quello umano. Questo ci permette di comportarci come se fossimo parte di entrambi i mondi. Anche se, in vero, noi non facciamo parte di alcun mondo. Siamo diversi, sia dagli umani che dagli Elementali di Sangue Puro.
Siamo veloci, forti, potenti e resistenti alla maggior parte delle armi, dei veleni o delle ferite superficiali e profonde come i Sangue Puro, ma siamo anche più stabili, più resilienti, più emotivamente consapevoli e meno emotivi come gli esseri umani.

Ci sono pro e contro di questo "appartenere a due mondi". Il nostro sangue misto ci rende ottimi guerrieri. Ci permette di mimetizzarci con entrambi i popoli, anche se non saremo mai del tutto uguali.
Possiamo svolgere il nostro compito di Protettori dell'Essenza e portare a termine le nostre missioni infiltrandoci facilmente senza essere scoperti.
Tutti i Sangue Puro sono a conoscenza della nostra esistenza, ma, per loro, siamo più una leggenda che una realtà. Nessuno, al di fuori degli appartenenti all'Alto Cerchio e agli abitanti della cittadina di confine che ospita l'Accademia, ha mai visto - o meglio, riconosciuto - uno di noi. Come ho detto, sappiamo mimetizzarci egregiamente.

D'altro canto, però, la mescolanza di sangue ci rende imperfetti. Siamo più fragili dei Sangue Puro ma più resistenti degli umani. Siamo più forti e veloci degli umani ma meno potenti dei Sangue Puro. Siamo fisicamente imperfetti secondo i canoni di entrambi i popoli.

Il nostro sangue, ad esempio. Essendo una commistione delle due specie, il nostro sangue è contaminato. Normalmente, il sangue di un Elementale di Sangue Puro rispecchia il potere del suo elemento.
Il sangue di un Elementale dell'Aria, ad esempio, è di colore indaco ed è tanto più chiaro e brillante quanto più forte è il potere dell'Elementale. Dunque, il sangue di un Portatore dell'Aria è di un colore quasi grigio-indaco brillante. Il sangue di un Elementale dell'Acqua, della Terra o del Fuoco è, rispettivamente, di colore azzurro, verde o arancione; con le rispettive sfumature a seconda della potenza dell'Elementale.

Il sangue di un Sangue misto assume sfumature diverse, invece. Quella punta umana di sangue rosso modifica il nostro colore.
Il sangue di Ronald, dominatore della terra, per esempio, è di un verde più scuro rispetto a quello degli altri Elementali della Terra; di un colore simile ad un verde bosco.
Quello di Liz, dominatrice dell'aria, è di un grigio prugna.
Quello di Michael è più pescato e quello di Sara, invece, più magenta.
Quello di Rebecca è molto diverso dal mio. Mentre il suo tende al celeste, il mio è di un viola brillante.

I Meltis, invece, sono di sangue rosso. Come gli umani. Dopotutto, a tutti gli effetti, i Meltis sono umani.

Il colore del sangue di un Elementale è lo stesso delle sfumature nelle sue iridi. I miei occhi, infatti, sono marroni con sfumature viola al loro interno. Il contorno delle mie iridi, invece, è di un viola così scuro da sembrare nero, come i miei capelli.

Secondo la cultura della mia Casata i capelli sono sacri e simbolo di purezza. Motivo per cui, non dovrebbero mai essere portati più corti della zona lombare. Io, però, sono di visione diversa. I miei arrivano all'altezza delle mie spalle. Ammetto che, inizialmente, voleva essere una sorta di gesto di ribellione verso le mie origini. Li tagliai subito dopo il diploma di Samoari, a diciannove anni.  Un segno di appartenenza ad una nuova famiglia. Poi, però, mi sono accorta fosse la scelta migliore e più comoda della mia vita. Nelle missioni i capelli troppo lunghi sono scomodi. Per non parlare, poi, di quando dobbiamo indossare le parrucche.

Angelica ci accoglie con un cenno del capo e ci indica la direzione in cui dirigerci. La seguiamo in silenzio fino alla strada che costeggia la spiaggia su cui siamo "atterrati". Da qui, sembra uno spettacolo mozzafiato. Il tramonto, il sole che bacia il mare colorandolo di magnifiche sfumature di rosso. Il mare che culla quell'oscurità che promette di arrivare con il suo dolce movimento ed il suo suono ritmico e calmo.
Il mare è proprio il mio elemento.
Mentre camminiamo e ci allontaniamo dalla riva, sento un parte di me abbandonarmi. Il richiamo dell'acqua, del mio elemento, che mi invoca. Quasi come un canto di una sirena. Sbatto le palpebre e ricaccio quel senso di nostalgia nel profondo.
Dopo qualche minuto, arriviamo alle due macchine che ci aspettano. Respiro ancora un po' l'aria di mare e saliamo in macchina diretti verso l'avamposto.

ESSENZA - La ProtettriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora