4. 𝐕𝐚𝐟𝐟𝐚𝐧𝐜𝐮𝐥𝐨

0 0 0
                                    

𝐍𝐎𝐄𝐌𝐈

«𝐀𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐀 un momento, sei già qui?!» chiedo col telefono spiaccicato tra la spalla e l'orecchio, mentre stiro la camicia violetto di lino che mi ha regalato Irene l'anno scorso.
«Si, c'è qualche problema?» chiede innocentemente la riccia dall'altra parta del telefono.
«Fai sul serio? Dovevate essere qui tra un'ora! Una fottutissima ora» dico esasperata cercando di prestare attenzione per non bruciare la camicia.
«E quindi? Sono solo in anticipo» dice lei, e sono sicura che in questo momento sta sorridendo e si sta attorcigliando tra le dita una ciocca di capelli color nocciola.
«E quindi?! Ma sei seria? Sto ancora stirando la camicia, sono in reggiseno e pantaloncini, ho ancora i capelli bagnati e Samuele è sotto la doccia! E tu mi dici che sei solo in anticipo?!» dico sbuffando e posando il ferro.
«Dai stai scialla, adesso vuo' aprire il portone o stiamo fuori tutto il tempo?» chiede, e capisco che sono già fuori dalla macchina, allora di fretta le ridondo con un semplice "arrivo" e metto la camicia, facendo attenzione a non stropicciala, e cambio i pantaloncini con dei jeans neri, per poi andare verso l'ingresso e premere il pulsante per aprire il cancelletto.

Chiudo la chiamato con Irene e aspetto il loro arrivo pettinando i capelli bagnati, fino a quando non sento il campanello di casa suonare, poso l'asciugamano sul tavolo e vado verso la porta del mio appartamento.
Apro la porta e Irene corre ad abbracciarmi, io le circondo con riluttanza e imbarazzo la vita.
«Ciao Irene, ti voglio bene anch'io ma puoi staccarti?» chiedo cercando di respingerla con delicatezza, e lei finalmente si stacca.
«Non sei più in reggiseno da Vinci» dice Andrea facendomi arrossire di colpo e puntare lo sguardo verso Irene e guardarla del tipo "perché cazzo avevi il vivavoce?" lei mi guarda sorridendo, fregandosene altamente del mio imbarazzo. E poi come mi ha chiamato? "Da Vinci"? Certo che questo qui proprio non ci riesce a chiamarmi con il mio nome.

«Allora, dov'è il piccino?» chiede facendo una giravolta, il vestito celeste che le arriva alle ginocchia si alza iniziando a svolazzare per poi abbassarsi quando Irene si ferma.
«Ancora in bagno» rispondo sedendomi su una sedia «Volete qualcosa da bere?» chiedo solo per cortesia, sentendo lo sguardo pungente di Andrea che mi si posa sul viso, di nuovo sulle macchie chiare, sui miei capelli bagnati, sul collo e sulla piccola collanina oro che indosso, e posso percepirlo sentendolo bruciare su tutta la pelle, non so perché mi faccia questo strano effetto, ma mi fa tornare bambina, sembra lo sguardo di un ragazzo troppo adulto che guarda una ragazzina, quello che forse sono per lui, non ho il coraggio di alzare lo sguardo su di lui, di vedere quegli occhi che in poco tempo ho già visto troppe volte.

«No grazie, dove hai l'asciugacapelli?» chiede Irene, io punto gli occhi su quella nuvola di capelli morbidi che le circonda il viso sorridente.
«In bagno, perché?»
«E me lo chiedi pure?» dice lei «Vai a prenderlo che ti asciugo quei capelli»
«E-e ma, no aspetta...» vengo interrotta ancora prima di finire la frase.
«Shh, vai» capisco subito di non potermi opporre al suo potere e mi alzo dalla sedia. Entro nel bagno, dove Samuele sta ancora facendo la doccia, coperto dalla tendina azzurra chiara, io prendo subito l'asciugacapelli ed esco.

══════◄••❀••►══════

Agonia.
È l'unica parola che mi viene in mente per descrivere quei venti minuti in cui Irene mi ha asciugato i capelli, quei dannatissimi venti minuti in cui il suo dannatissimo sguardo mi stava leggermente fissando, facendomi sentire di nuovo bambina, mi fissava senza dire nulla, ma i suoi occhi bastavano per dire tutto, degli occhi sporchi, che sono riuscita ad incrociare solo una volta durante tutto il tempo, marroni, crema, arancioni e verdi, sfumature che mi hanno fatto arrossire e abbassare subito lo sguardo, e posso giurare di averlo sentito ridere, con una risata probabilmente troppo sottile perché Irene potesse averla sentita, ma io l'avevo sentita eccome, forse anche troppo, e mi aveva dato un senso di fastidio e disagio ancora più forte.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 13 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐝 𝐨𝐥𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora