3. 𝐔𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐜𝐨𝐧 𝐧𝐨𝐯𝐞 𝐟𝐨𝐭𝐨

10 2 0
                                    

𝐀𝐍𝐃𝐑𝐄𝐀:

𝐒𝐄𝐍𝐓𝐎 il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni della tuta, chiudo lentamente il libro di psicologia che tengo tra le mani, soffermandomi per pochi secondi a guardare la copertina, mentre i miei occhi rileggono il titolo, "Pensieri lenti e veloci" di Daniel Kahneman, lo poso definitamente sulla scrivania, vicino ad una lampada vecchio stile e prendo il telefono dalla tasca, velocemente lo accendo e lo sblocco, entrando su WhatsApp, è Irene, clicco sulla nostra chat e leggo il messaggio.

Ciao Andre, domani puoi accompagnare me, Noemi e il fratellino suo ad una mostra d'arte?

Noemi? La bambina di ieri sera? Si lei, sembrava molto scombussolata ieri e dai suoi occhi posso dire fermamente che era come spaventata dal mio sguardo, ma mi è sembrata una ragazzina interessante e forse se ieri sera non avessimo cominciato col piede sbagliato mi sarebbe piaciuto averci una rapporto d'amicizia, ma ora, dati i suoi occhi quasi impauriti e infastitidi dalla mia presenza, perché non giocare a Cappuccetto rosso

Certo.

Scrivo velocemente e invio il messaggio, immaginando la faccia compiaciuta di Irene, i suoi occhi chiudersi in due mezze lune e il suo sorriso ampliarsi e la sua voce dire una delle sue parole stupide e senza senso come "Yay" o "Yuppi", che mi fanno sempre dubitare di avere una sorella di diciannove anni anzi che una di cinque.

Grazie mille!

Prego

Spengo il telefono, e mi alzo dalla sedia per andare in cucina.
Apro il frigorifero ed una vampata di aria fresca mi colpisce il viso, prendo il cartone del latte e la bottiglia dello sciroppo alla menta, li appoggio sul tavolo e predo un bicchiere e una cannuccia, riempio il bicchiere di latte e ci aggiungo un po' di menta per poi mescolarli insieme con la cannuccia, le sfumature di verde scuro e bianco che si vanno a intrecciare mi fanno perdere per un attimo, fino a quando formano un colore uniforme che mi permette di staccare gli occhi dal bicchiere.

Mi siedo e porto la cannuccia alle labbra mordicchiandola leggermente, mentre guardo fuori dalla finestra, il cielo è azzurro, non ci sono nuvole, e penso che se non fosse per il condizionare costantemente acceso, a quest'ora sarei morto di caldo, il sole è accecante e radioso, così luminoso da fare venire voglia di guardarlo solo per poi sentire gli occhi bruciati, le piante appoggiate al davanzale della finestra, invece, se lo godono e ne assorbono l'energia dai raggi caldi che attraverso il vetro della finestra si posano sui petali rosa della begonia che Irene ha comprato ad un festival, e che ha chiamato Dante.

Accendo il telefono ed entro su Instagram, inizio a guardare le storie dei miei amici, ed ovviamente la prima che guardo è quella di Irene, poiché è negli amici stretti.

C'è una foto dell'insegna di un bar, il Caff&latte, che se non sbaglio è quello vicino al centro, e una scritta sotto in bianco che dice: "Sto venendo a rallegrarti la giornata amore mio" e ha taggato Noe_innoc3nti, le storie che seguono sono quelle di alcuni miei amici, o amici di mia sorella che mi ha detto di seguire, ma non ci presto molta attenzione, e l'unica su cui mi soffermo un attimo è quella del mio migliore amico Jacopo, che ha postato una foto fatta dall'esterno di se e la sua ragazza Caterina sulla sua moto nera e verda fosforescente.

Appena finisco di guardare le storie dei miei amici, noto di avere una notifica.

Noe_innoc3nti che potresti conoscere, è su Istagram.

Noe_innoc3nti? Certo che questa ragazzina mi perseguita. Entro nel suo profilo, come immagine profilo c'è la foto di un dipinto che raffigura una distesa di margherite, dai petali bianchi e leggermente rosati al centro, e nella bio dice: "Se un dipinto potesse parlare, racconterebbe la sua storia, ma se tu potessi capire un dipinto, racconteresti tu la sua storia".

 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐝 𝐨𝐥𝐢𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora