Prologo

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Mi sento sola.
Anche nel bel mezzo di una festa.
In mezzo a mille persone.
Alla fine sono sempre sola.

Mamma è alla guida e picchietta le dita sul volante,è nervosa,da quello che ho capito ci sono problemi a lavoro.

Non mi intrometto o si innervosirebbe ancora di più.
Tengo lo sguardo fisso sulla strada.

Vorrei dirle che siamo in ritardo ma come sempre incolperebbe me e la mia pigrizia alle sette del mattino.

"Hai fatto colazione?"
"No,mamma hai minacciato di sequestrarmi il telefono se non fossi corsa in auto" le ricordo.

"Sei sempre la solita fosse per te non ti porteresti neanche la testa a dietro"
"Cavolo in effetti meno male che non si svita e si riavvita a nostro piacimento" dico in tono sarcastico.

"Prendi i soldi dalla mia borsa la dietro e usali per fare colazione"
"Preferisco digiunare fino alle due,le macchinette fanno schifo."

"A che ora esci oggi da scuola"
"Dieci"
Si volta verso di me si rigira.
E si tormenta il labbro.

Mi arriva una notifica è Karissa.

Dove sei finita Pers??!
                               Sono in ritardo🤗
Cosa!!
                              

Spengo il telefono e lo faccio scivolare nella tasca.
"Che dice Karissa?"
"Nulla"

"Non puoi andare più veloce?"
"No Persefone,vuoi pagare tu la multa?"
Sbuffo.

Inizio a intravedere il cancello di scuola.
Mi lascia là davanti.
"Kary"
"Menomale stavi per fare ritardo sei
arrivata intempo"

"Almeno non mi dovrò sentire le lamentele di Lewis".
                                 🍒

"No mamma torno per l'ora di cena"
"Si,Si sono con Persefone,Sereia e Lexie"

"No Karissa,spegni quella canna" le dicono un coro.

Le ragazze la prendono in giro.
"NO,che non ho una canna mamma sono loro che fanno le sceme"
Appena chiude ci indica "siete delle stronze"

Abbasso il finestrino dell'auto di Lexie.
Il vento mi scompiglia i capelli.

"Dove andiamo sono già le otto?"
Sereia si lamenta.

"Evander mi ha detto di raggiungerlo"
"Lexie alza la musica"

Passiamo mezz'ora buona così, a litigare su quale canzone mettere,e a cantare.

"Lexie guarda che lì c'è parcheggio"dice Karissa.
Si tira i capelli neri in una coda alta e stretta.

"Muoviti prima che quello te lo freghi"
Vedo Sereia scendere e mettersi davanti al posto libero.
Quando infine parcheggia e scendo dall'auto sento un po' di venticello tipico di New York.

"Karissa quando dicevi di raggiungere Evander,lui ti ha avvertita che c'era una festa,con tanto di gara clandestina?"

La mia migliore amica arriccia il naso.
"Bhe potrebbe avermelo accennato"
"Dai muoviamoci" Lexie che solitamente la mamma del gruppo non vede l'ora di scatenarsi.

Appena ci addrentiamo nella folla.
Sento una puzza mista a sudore e vomito.
Intravedo Evander insieme al suo gruppo di amici che ci danno le spalle e si accorgono di noi solo dopo che Karissa bacia Evander.

"Io vado a prendere da bere" cerco di farmi sentire nella folla ma sembra che l'unica che mi stia ascoltando sia Lexie.

Andiamo al bancone,non chiede nulla da bere,a quanto sembra ci ha già pensato il barista.
Sorseggio il mio drink ma non capisco cosa sia.

"Io vado un po' a ballare"
Mi fiondo al centro e inizio a muovermi.
Un ragazzo che non conosco si unisce a me.
Posizionando le mani sui miei fianchi improvvisamente questo contatto mi da fastidio.

Così mi allontano per prendere aria.
Faccio un lungo sorso.
Sfilo le scarpe e cammino sulla sabbia.

Il telefono nella borsa mi squilla ma improvvisamente un gesto così semplice come tirarlo fuori e rispondere sembra impossibile.

Urla e schiamazzi si fanno sempre più forti fino a quando non sento una presenza vicino a me.
"Ancora tu?no-non lo capisci quando vieni rifiutato"

Si avvicina pericolosamente a me.
Mi afferra il polso e mi avvicina di più verso di lui

'Cristo mi fai male' vorrei urlarlo ma non riesco è come se fossi incapace di fare qualsiasi cosa.
Mi bacia.
'Credo che gli vomiterò in bocca'

Lo stacco e gli tiro uno schiaffo.
"Fai la difficile?"
"No faccio quella che non ne vuole sapere nulla di te"

Mi riafferra il polso.
Sento delle voci in avvicinanza.
Quattro ragazzi si avvicinano a noi,ora ho paura.

Ma con mia grande sorpresa mi staccano quel cafone di dosso e iniziano a prenderlo a pugni.

Dicono cose come "cosa hai fatto a mia sorella!"
"Bastardo"

Cado,il vestito nero scuro aderente si alza.
Lo riporto giù con le mani.
Appena finiscono il pestaggio mi fissano.

Uno ha il viso pieno di sangue,mi alzo apro la borsetta e tiro fuori un fazzoletto.
Non mi reggo in piedi infatti cado nuovamente.

Uno di loro si abbassa e mi scruta attentamente.
"Come ti chiami?"
"P- -ersefone"

"Cosa hai bevuto Persefone"
"Lasciala perdere Karter avrà bevuto"

"Mi spiace contraddirti Clyton ma il bicchiere che ha in mano la ragazzina è stato drogato"

"Cosa facciamo mica possiamo rimanere a fare o babysitter" Karter mi carica in spalla.
Tiro dei calci.
Mi sale un conato di vomito.

Rimango così fino a quando non mi appoggia delicatamente dentro la loro auto.

Chiudo gli occhi per il forte malditesta.
"Potete stare zitti"
"Nessuno sta parlando bambola"
"Ah"

"Come ti chiami tu che hai la luce sparata in faccia"
"Ma quale luce,Karter questa sta andando da adesso è una responsabilità fini a quando non si riprende"

Rallenta e io sbatto la testa contro lo schienale rimango così fino a quando uno dei ragazzi non mi risistema.

"Voglio andare a casa"
"Dove abiti?"
Inizio a ridere "bella domanda klinton"
"Karter" mi corregge.

"Scusa Karter"

"Po-potresti accostare"
"Perché?"
"Perché sto per vomitare"

Non fa intempo a fermarsi che vomito vicino alla testa del ragazzo davanti e gli sporco tutta la testiera.

"Cazzo Karter non potevi farti i cazzi tuoi e lasciarla lì"
Karter accosta.
Scendo ,un'altro conato e poi un'altro.
Credo di non avere più nulla nel mio corpo.
Sono tutta sporca, i ragazzi mi porgono una felpa pulita e un asciugamano con cui cambiarmi

Dopo essermi cambiata.
E aver messo i vestiti sporchi nel bagagliaio ritorno in auto.

Mia addormento per tutto il tragitto e vengo svegliata solo dal rumore che proviene dalla musica fuori.

E da un ragazzo che sale in auto e così mi ritrovo seduta sopra uno dei ragazzi a dormire.

Vengo sollevata di peso,mi ritrovo nuovamente a testa in giù.

L persona che mi porta sulla spalla mi adagia sopra ad un letto.
"Karter,Grazie,pensi che il tuo amico sia ancora arrabbiato per la felpa"

"Tranquillo Clyton è sempre così dormi bene".

Spazio autrice:
Spero il capilo vi sia piaciuto.
Ci vediamo al prossimo🤗

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