Cappuccetto Rosso

17 0 1
                                    

                    DAMIAN'S POV:

"Hai rotto il cazzo" dico mentre mi accendo l'ennesima sigaretta.
Zaiden continua a fare avanti e indietro e mi rende nervoso.

"Siediti cinque minuti cazzo"
Mi guarda male.

Siamo al solito bar,nella solita stanza "segreta"
E questo coglione non sta fermo un minuto.
"Come ti sei svegliato stamattina Damian sei una rottura di palle"

Karter,mi toglie la sigaretta dalle mani per fumarsela.
"Mi sono svegliato che se rompi ancora la minchia ti ritrovi con il viso livido"

Clayton fa il suo ingresso con quattro bicchierini e una bottiglia di Rum.
Li poggia sopra al tavolino e li riempie.

"Che cazzo stiamo facendo eh"
Alzo le spalle.
"Tu hai messo in pericolo la rossa e tu"
Indica Karter "prendi per il culo Karissa"

Rido "detto da quello che ha costretto Sereia a salire con lui ad uno degli incontri"

Fa un sorso.
"Cosa cazzo c'entra"
"Tu fai la morale a noi quando dovresti stare zitto"

Karter spegne la sigaretta,si,oggi mi girano le palle.
"Invece di stare qui a litigare"Clayton prende la parola.
"Tu dovresti trovare un modo per non far mai avvicinare Jake a Lexie"

Crocerossina del cazzo prima mi rompe le palle e poi la devo anche proteggere.
Mi alzo e afferro la giacca di pelle.
"Dove vai"
"A farmi i cazzi miei"

Eco fuori da questo posto di merda.
Oggi sono venuto in moto,così mi infilo la giacca e salgo sopra.

Sto arrivando.
Scrivo a quella rompi palle.
Le due spunte diventano blu.

Non sono a casa.

Dove sei allora?

Sono al museo.

Che cazzo ci fai al museo a vedere gli scheletri.

No,ignorante ci sono dei quadri!

Esci fuori da lì tra cinque minuti,prima che io debba entrare.

Non mi risponde più.
Si limita a leggere il messaggio e ad ignorarmi.

Metto in moto e parto,cinque minuti precisi dopo sono davanti a quel cazzo di museo.
Appena scendo e la vedo uscire mi viene in contro.

Ha i capelli rossi legati,con qualche ciuffo giù,una gonna nera e una giacca bianca.
"Che cosa vuoi"
"Andiamo in un posto"

Un signore che vende le rose si avvicina a noi.
"Rosa per la signorina"
Lei punta i suoi occhioni blu nei miei.
"No."

Il tizio si allontana,e lei afferra il casco che le porgo,appena sale non sa dove mettere le mani.

Così gliele afferro e le posizioni attorno al mio corpo.

Appena metto in moto,si stringe più forte.
"Aspetta,vai piano eh"

"Non avrai paura"
"No,ma col cazzo che mi ammazzo insieme a te"

"Però qualche sera volevi rimanere a dormire con me" alludo.

"Avevo paura idiota"
"Posso partire?"
Annuisce.

Mi fermo soltanto verso la palestra,in cui di solito prendo a pugni un sacco.
O faccio qualche incontro.

Appena scende toglie il casco e si ritrova con tutti i capelli arruffati.

"Cosa ti guardi"
Trattengo una risata.
Mi segue,mentre in nostri passi echeggiano nella palestra quasi vuota.

Peonies Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora