Mi svegliai con il cuore che batteva forte nel petto, l'adrenalina già pulsante nelle mie vene. Era il 1 marzo, il giorno tanto atteso del nostro primo concerto come band, "Crimson Moon". Condividiamo tutte la stessa casa qui a Bucarest: Ana, Raluca, Helena, Maria, Ioana, Bianca e io. Siamo più che amiche, siamo sorelle legate dalla passione per la musica rock. Oggi sarebbe il nostro debutto, il nostro primo passo verso quel futuro che sognavamo da anni.

Mi alzai di scatto dal letto, sentendo la stessa tensione che tutti noi stavamo vivendo. Oggi sarebbe stato il nostro momento, e io volevo che fosse perfetto. Con le mani tremanti, aprii la porta della cucina, dove la luce del mattino filtrava attraverso le tende rosse, creando un'atmosfera calda e accogliente. Il profumo di caffè appena fatto riempiva l'aria, ma non era quello che cercavo.

"Regina, cosa stai preparando?" mi chiese Ana, la nostra chitarra solista, con un sorriso che sfiorava il suo viso bronzeo, i capelli neri e ondulati che le cadevano disordinati sulle spalle. Ana era sempre così, un turbine di energia e passione, sempre pronta a infondere nel gruppo quel fuoco che ci univa. Mi guardò curiosa, come sempre.

"Sarà una lunga giornata," risposi, mentre afferravo una pentola di terracotta. "Ci prepariamo con qualcosa di tradizionale, un po' di comfort per affrontare la tensione." Iniziai a mescolare la farina di mais con acqua calda, preparando la mămăligă, il piatto tipico rumeno che ci avrebbe dato l'energia per la lunga notte che ci aspettava.

Intanto, Raluca entrò in cucina con passo deciso, i capelli rossi e ricci raccolti in una coda alta, una spruzzata di eyeliner che le evidenziava gli occhi azzurri brillanti. "Che cosa c'è da mangiare? Perché non facciamo qualcosa di forte, ci servirà per affrontare il palco," disse, e io sorrisi. Raluca era la nostra batterista, una ragazza che sembrava non avere paura di niente, nemmeno di far esplodere le pelli dei tamburi.

Preparavo la mămăligă, ma non potevo fare a meno di sorridere pensando a quanto tutte fossero diverse, ma al contempo così unite. Io, con i miei capelli biondo fragola che sfioravano le spalle, le punte tinti di fucsia come un fuoco pronto a scoppiare. I miei occhi verdi riflettevano quella luce particolare che avevamo dentro, quella stessa energia che ci faceva continuare a suonare notte dopo notte. I miei occhi erano sempre l'elemento che cambiava, a volte calmi, a volte selvaggi come il nostro suono, ma sempre pieni di determinazione. E oggi non era diverso.

Helena entrò in cucina, facendo brillare il suo sorriso angelico. I suoi capelli castano chiaro cadevano perfettamente attorno al viso, con onde leggere, mentre il suo volto tondo esprimeva sempre un'aria di tranquillità, come se niente al mondo potesse turbarla. Helena era la nostra bassista, il pilastro su cui si basava la nostra musica, il cuore pulsante che manteneva il nostro suono compatto e potente.

"Che succede?" chiese, notando la mia concentrazione mentre versavo l'impasto della mămăligă nella pentola. "Tutto pronto per il grande giorno?"

"Sto cercando di rilassarmi prima del caos," risposi, sorridendo. "Vi va una colazione rumena completa? Ho preparato anche ouă ochiuri, slăninuță cu ceapă, sarmale e cașcaval. Abbiamo bisogno di energia!"

Maria e Ioana arrivarono poco dopo, le ultime due ragazze a svegliarsi, ma entrambe con lo stesso spirito travolgente. Maria, la nostra violinista, con i capelli lunghi e scuri come la notte, e Ioana, la nostra tastierista, con una chioma bionda che rifletteva ogni raggio di luce, entrambe con occhi brillanti e un'energia contagiosa. Mentre si univano a noi in cucina, io non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse incredibile che, nonostante tutte le nostre differenze, fossimo riuscite a creare qualcosa di così potente insieme.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 13 ⏰

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