Un'anima sola

72 19 42
                                    


L'amore è composto
da un'anima sola che abita due corpi.
Aristotele


Ha sbagliato, ha commesso un imperdonabile errore di calcolo che lo ha portato a macchiare di tristezza e risentimento i restanti giorni mancanti al raggiungimento del fatidico momento cruciale.

Non esistono giustificazioni a discapito di quello che ha fatto, e probabilmente se anche ci fossero non avrebbe abbastanza tempo ne forza per legittimarle.

Non ha mai visto Bakugou così arrabbiato e deluso, non lo è stato neppure quando Todoroki lo ha baciato e la calma lo aveva totalmente abbandonato lasciando spazio ad una incredibile rabbia distruttiva.

Sono giorni che che non si parlano, si sbirciano entrambi da lontano, ma non si avvicinano uno all'altro. Izuku sa benissimo che quando i pensieri del pittore si calmeranno un pochino poi potranno farlo, e spera che questa cosa succeda in fretta perchè odia ripeterselo in continuazione, ma hanno a disposizione veramente troppo poco tempo per sprecarlo in questo inutile modo.

Quindi, visto che Katsuki è già abbastanza furioso, fare un'altra cazzata come quella che si sta accingendo a fare oggi non cambierà di molto la situazione critica che hanno già in essere.

-Siamo quasi arrivati.- Annuncia Shoto camminando veloce in mezzo alla sterpaglia.

-Lo so.- risponde Izuku sicuro sbattendo le lunghe ciglia. Ogni passo che hanno fatto in questo intricato bosco da quando hanno lasciato la scuola... ogni piccolo spostamento... lui mentalmente lo conosceva di già. E' stato come se il suo cervello, una volta messo in moto, riproducesse autonomamente da solo la strada senza bisogno di chiedere altro.

Il suo corpo sapeva benissimo dove doveva andare.

-Midoriya... io non so se tu ci abbia già pensato, ma Bakugou esploderà per questa nuova cosa che stiamo facendo...- Dichiara l'angelo all'improvviso fermandosi di colpo assalito dai sensi di colpa.

-Tranquillo, gli dirò che ti ho obbligato io a portarmici...- Ribatte superandolo velocemente e regalandogli un dolce sorriso che si scontra con l'espressione smarrita ancora dipinta sul volto del ragazzo dalle iridi diverse.

Izuku volta la testa in avanti divertito, prima di spalancare gli occhi meravigliato.
Un grande pozzo a camicia si erge fiero di fronte a lui.

I piedi si muovono svelti: gli si avvicina rapito, osservandone la forma perfetta ed intaccata delle pietre bianche e rosse, talmente pulite e immacolate da sembrare in alcuni punti quasi luccicanti.
Il diametro sarà circa di un metro, e sopra la struttura è rimasta totalmente libera.

-E' bellissimo.- Mormora sbattendo di nuovo le ciglia rapito mentre fa passare un primo polpastrello sulla muratura che gli rimanda indietro al contatto, una piccola scarica elettrica che lo porta a scrutarsi incerto la pelle delle braccia completamente accapponate da brividi leggeri.

Ci appoggia il palmo intero, osservandolo stranito: dio santo, il pozzo è veramente freddissimo. La struttura è congelata eppure allo stesso tempo il toccarlo lo fa avvampare in tutto il corpo di molteplici emozioni.

-Hai visto piccolo nerd?-
Dice Bakugou mentre che con un cacciavite lavora in ginocchio vicino ad una pietra bianca più chiara delle altre.
-Sono uscito dal pozzo e adesso non sono più la maledetta rana della tua favoletta che ci stava chiusa all'interno.-
Gli occhi cremisi si spostano e si congiungono a quelli verdi mentre che l'angelo si rialza rimettendosi in posizione eretta.
-Ora sono qui fuori... e sono con te.-
Una mano si aggrappa alla sua maglietta strattonandolo vicinissimo a lui e facendogli appoggiare le mani proprio su quella piccolissima incisione che sente snodarsi sotto alle dita.
-E oltretutto non ho sicuramente più intenzione di lasciarti e di tornarci.-


-Midoriya, tutto a posto?-

Izuku sposta di scatto lo sguardo sul piccolo rientro che sente richiamarlo a gran voce e che si trova sotto ai polpastrelli, portandosi una mano alla bocca nel vedere quelle due piccole parole incise sopra.

Deku ♥ Kacchan

Sente arrivargli alle orecchie il suono ovattato della voce di Todoroki nel momento in cui un mancamento gli ammorbidisce le membra. Percepisce la tensione nel tono dell'angelo che continua a chiamare il suo nome senza sosta... comprende persino distintamante che la lacrima che gli sta rigando il volto è fin troppo visibile agli occhi dell'altro.

E vorrebbe muoversi, asciugarla, nascondersi o ancora inventare in fretta un'altra scusa, ma proprio non ci riesce.
Non era in questo modo che voleva passare i suoi ultimi giorni con Katsuki.

Lui chiedeva soltanto di essere felice.

Tira su dal naso sorridendo all'angelo, prima di annuire piano e girarsi verso il boschetto risoluto.
-Sto bene e mi sento pronto a rientrare e a chiarire con Katsuki.-


°

-Ero certo che ti avrei trovato qui.- Dice a voce alta Izuku entrando nella solita sala popolata dai quadri.

Bakugou non alza neppure la testa dalla tela, continua a dipingere senza dar cenno di volersi fermare. E' seduto nello stesso posto di sempre, le cuffie che rimandano la musica rock ad un volume altissimo e le braccia tese e rigide.

Izuku sospira tristemente avvicinandosi, dando un rapido sguardo alla figura ossessiva del pozzo che sta riproducendo, prima di spostargli delicatamente un padiglione dall'orecchio.

-Il colore in questo punto è sbagliato... è più chiaro. Ed in questa zona... beh... mancano i nostri nomi.-
Sussurra quasi con voce incerta trattenendo il fiato quando lo vede fermare il pennello e alzare finalmente lo sguardo sul suo viso.

-Ci sono stato oggi... ho... ehm... ho obbligato Todoroki a portarmici visto che tu ti ostini ad evitarmi.-

Le braccia del pittore scendono molli sul corpo ed il labbro inferiore viene preso in ostaggio tra i denti che lo mordicchiano piano.

Izuku sposta la tela lateralmente, mettendosi tra il ristretto spazio che si è formato e il corpo di Katsuki.
-Sei ancora molto arrabbiato con me?-

Le iridi rosse tornano vigili in quelle color smeraldo catturandole in un attimo.
-Non sono arrabbiato, io sono... sono... disperato.- Mormora con tono roco.
-Non posso credere che ti sto perdendo di nuovo e proprio ora che le cose sembravano andare bene. Mi ero già illuso come un idiota di poter finalmente stare con te, ed invece tu...-

-Ti ho già detto che ci rivedremo...-

-Non è detto che il limbo esista veramente... io ora non ne sono più così sicuro. Io.... non riesco più a immaginare nulla.-

Izuku osserva il viso distorto dal dolore del pittore prima di intingere il dito nella porpora rossa e passarlo dolcemente vicino agli angoli della bocca di Bakugou, riproducendone un finto sorriso da clown che converge verso l'alto.

-Neanche a noi? Non credi nemmeno più che ti ami più della mia stessa vita? Che l'universo ti abbia designato ad essere la mia anima gemella per l'eternità?-

Gli occhi verdi risplendono non soltanto di tenerezza, ma anche di passione, sicurezza e tormento, e Bakugou sente il cuore battergli forte nel petto, mentre che si obbliga a sorridere anche lui, ad alzare il pennello ancora zuppo di colore e a passarlo sul volto di Izuku che spalanca la bocca stupito.

-Sarai per sempre il mio unico e vero amore... stupido di un nerd tutto sporco di colore.-

Izuku ridacchia più leggero, legandogli velocemente le mani attorno al collo e avvicinandosi con le labbra alle sue.

-Ti amo da impazzire Kacchan.-

-Ti amo da impazzire anche io Deku.-

Arashi - BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora