capitolo 4

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Daniel accompagnó Ester a casa, il viaggio continuó in silenzio, i due non proferirono parola. Dalla macchina scese solo la ragazza, che salutó il moro, il quale le comunicó che sarebbe passato lui e i ragazzi a prenderla verso le 21.
Ester entró in casa propria, andando immediatamente in camera per poi aprire l'armadio e cercare qualcosa da mettere per la serata.
Tiró fuori dall'armadio un vestitino nero con i brillantini, che le arrivava a metà coscia e le fasciava perfettamente le forme del corpo, facendola apparire stupenda.
Scelto l'abito da indossare si diresse verso il bagno, aprendo l'acqua calda della vasca per poterla riempire e facendosi successivamente un bel bagno caldo. Una volta che la vasca fu piena ai bordi, la ragazza chiuse l'acqua e si spoglió completamente, immergendosi nella vasca, abbandonandosi contro di essa, iniziandosi a lavare il corpo e i capelli.

Erano circa le 19:30 quando Ester uscì dal bagno,
avvolta in una asciugano, per andare in cucina mangiando un semplice panino, niente di troppo pesante, non aveva nemmeno così tanta fame. Andó poi in camera, sedendosi immediatamente alla postazione make-up, per iniziare la skincare e poi successivamente truccarsi. Il trucco finale era favoloso e neanche troppo pesante, per evitare che si togliesse con il continuare della nottata. Inizió poi ad asciugarsi i capelli, pettinandoli e facendo dei boccoli morbidi, che le ricadevano perfettamente poco più giù dei fianchi. Indossó poi il vestitino nero ed aggiunse qualche accessorio: una collana d'argento, degli orecchini e due anelli,  uno che le aveva regalato Simone e un altro che aveva comprato Ester qualche giorno prima in Inghilterra.
Si guardò allo specchio, completamente soddisfatta di sè stessa dal momento che erano le 21:00 e lei non era in ritardo. Sorrise al proprio riflesso, prendendo la borsetta nera, mettendo all'interno le chiavi di casa e il portafoglio, mandando poi un messaggio a Riccardo.
"Richi sono pronta sbrigatevi."
"Arriviamo peste, 2 minuti e siamo da te."
La mora sorrise, prendendo la giacca con sè e uscendo di casa, aspettando i ragazzi.

*Daniel pov's*
Stavamo andando a prendere Ester, Simo stava guidando, richi era davanti accanto a lui mentre io ero nei sedili dietro. La vidi già sotto casa, ed era bellissima vestita in quel modo.
Lei salì in macchina e salutò i due ragazzi con un bacio sulla guancia, mentre a me manco degnó uno sguardo, io invece la stavo spogliando con gli occhi. Guardai il mio apple watch che segnava le 21:05, poi guardai di nuovo Ester, mordendomi il labbro mentre la osservavo, poi spostai finalmente lo sguardo, spostandolo verso il finestrino guardando fuori.
R:" Chi si offre a restare sobrio stasera, per portarci tutti vivi a casa?" Chiese dose abbassando il
volume della radio, e girandosi per poter guardare me e Ester.
E:"io sicuramente no richi, ho proposto io la serata. Simo?"  Rispose la ragazza affacciandosi di poco verso davanti per poter scrutare suo fratello maggiore che era al volante.
S:"Dadda?" rispose lui, ridendo fermandosi al semaforo rosso e girandosi verso di me.
D:"Che palle, vabene però domani voglio pranzare fuori."  dico dando una pacca sulla spalla di Riccardo, mentre sento una leggera risatina da parte della ragazza.
R:"sei uno stronzo" dice lui  prima di mettersi composto sul sedile, alzando il volume della radio, prima che simone riniziasse a guidare.
Mi girai verso la mora, anche se lei già mi stava guardando, e le sorrisi di poco facendole l'occhiolino prima di far ricadere lo sguardo sulla scollatura guadagnandomi uno sbuffo da parte sua, e una piccola spinta sulla spalla, cosa che mi procurò una risatina.
E:"imbecille." sussurró lei sotto voce, girandosi di lato, verso il finestrino iniziandomi a ignorare.
S:"che succede lì dietro?" chiese simo, guardando me e poi Ester dallo specchietto.
E:"Niente simo mi rompe."  risponde la ragazza guardandolo, con un leggero sorriso in faccia.
D:"Ma sta zitta" dico, alzando gli occhi al cielo, prima di guardare il telefono isolandomi dagli altri.
Poi fino all'arrivo in discoteca ci fu silenzio in macchina, tranne il suono della radio.

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Arrivati in discoteca, Ester, Dose, Simo e Daniel entrarono, venendo subito travolti dalla musica già abbastanza alta. La ragazza andó immediatamente al bar per poter prendere 4 shottini alla tequila, da poter scolarsi con i suoi amici. Prese una fetta di limone, poi andò a leccarsi la mano e successivamente mandò giù lo shot, strizzando leggermente gli occhi, ridacchiando quando vide gli altri fare la stessa cosa.

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<<Ho saputo che sei tornata.>> visualizzato.

<<Perche non me lo hai detto?>> visualizzato.

<<Oh, Ester.>> visualizzato.

<<Dai perdonami.>> visualizzato.

Ester mandó giù un altro drink, ormai erano le due di notte , quando ricevette l'ennesimo da parte sua.

<<Che palle che sei Ester, rispondimi.>>
visualizzato.

La ragazza mise il telefono nella sua borsetta nera, quando vide Daniel ballare con una ragazza bionda.
Lo osservó muoversi con quella provando uno strano calore allo stomaco, poi presa da una forza sconosciuta andò verso di lui, barcollando in continuazione.
Quando finalmente Ester riuscì a mettersi su due piedi ed ormai finalmente stabile, andó sempre più vicina ai due intenti a ballare e strusciarsi tra loro.
Lui aveva le mani ben serrate sui suoi fianchi, mentre lei aveva le braccia attorno al suo collo.
La mora, continuó a guardarli con attenzione, prima di girarsi per cercare qualche ragazzo con cui divertirsi colpita da un insolito desiderio di vendetta.
Notó, dopo poco, un uomo di circa trent'anni in un angolo della sala, che se ne stava per i fatti suoi con un drink in mano. Era biondo ed indossava dei jeans neri e una camicia bianca con i primi due bottoni di essa aperti, facendo intravedere un tatuaggio sul petto.
Ester si avvió verso di lui, continuando a barcollare leggermente, si avvicinò violentemente al ragazzo, attirando così l'attenzione del biondo, lei ricambió lo sguardo sorridendo ammaliata.
Senza esito l'uomo le posó le mani sui fianchi stringendoli appena, cominciando a ballare con lei senza sosta avanzando sempre di più al suo viso, prima di attirarla a sè in un bacio passionale.

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Se uno sguardo potesse uccidere una persona, allora, il biondo sarebbe già morto e sepolto da un bel pezzo, dal momento che Daniel lo stava fissando con così tanta attenzione che la bionda, precedentemente insieme a lui, vedendolo distratto si allontanò trovando qualcun'altro con cui ballare. "Vuoi venire da me?" chiese il biondo ad Ester, che vergognosamente ubriaca annuì senza pensarci neanche due secondi.
Lui l'accompagnó senza esito a prendere la giacca e la borsa che Ester aveva lasciato all'entrata.
Il moro li stava ancora guardando, vide come lui la mangiava con gli occhi. Ma la cosa che lo fece più incazzare era quello schifoso che le continuava a toccare i fianchi, in qualsiasi modo. Il maggiore non ci vide più dalla rabbia si alzó dallo sgabello dalla quale era seduto e andó verso di lui prendendolo per il colletto della camicia allontanandolo immediatamente da lei.

When you least expect itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora