Capitolo 1

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"Tutti pensano 

cambiare il mondo, ma nessuno pensa 

a cambiare se stesso." - Lev Tolstoj

Sergey si trovava nella sua camera da letto quando fu disturbato. Qualcuno bussava insistentemente alla sua porta.

"Avanti, sto quasi per finire!" disse, rimirandosi allo specchio e aggiustandosi un ciuffo ribelle.

"Principe! Mi scuso per il disturbo, ma una ragazza chiede insistentemente di lei." Il principe corrugò la fronte, riflettendo su chi potesse essere questa misteriosa visitatrice. Passarono alcuni minuti prima che Sergey si decidesse a rispondere.

"Falla entrare, ma rimani alla porta nel caso succedesse qualcosa." Il soldato si inginocchiò e uscì dalla stanza, lasciandolo di nuovo da solo.

Dopo poco, bussarono di nuovo alla porta. Entrò una figura davvero splendida, vestita con un abito di lino leggero e bianco. I suoi capelli biondi cadevano in morbide onde sulle spalle e i suoi occhi chiari brillavano con una luce misteriosa. Alle orecchie portava degli orecchini delicati che pendevano eleganti sopra le sue spalle. La sua voce, dolce e bassa come il canto di un uccellino, costrinse il principe ad avvicinarsi ulteriormente per ascoltarla meglio.

Rimase incantato dalla sua presenza, ogni dettaglio della ragazza contribuiva a renderla ancor più affascinante. Si accorse che la sua figura emanava un'aura di grazia e mistero, che lo incuriosiva e lo attraeva inesorabilmente.

"Buon pomeriggio, Principe," disse la ragazza con un filo di voce, "mi scusi per il disturbo, ma temo ci sia stato un errore nel mandare l'invito a me. Non sono quella che lei crede né ciò che appare."

Il principe, affascinato dalla sua bellezza e dal tono gentile della sua voce, la guardava con attenzione mentre parlava. La ragazza proseguì, con un lieve rossore che le colorava le guance: "Lavoro come contadina in un campo alla periferia del castello di Pietroburgo. Non credo che suo padre approverebbe la presenza di una contadina nella proprietà reale."

Fece una pausa, guardandosi intorno nella lussuosa stanza, poi continuò: "È per questo che le lascio l'invito sulla sua scrivania." Con gesti aggraziati, posò l'invito sulla scrivania del principe, i suoi occhi chiari tradendo un misto di tristezza e rassegnazione.

Il principe notò come la luce del sole che filtrava dalla finestra illuminasse i suoi capelli biondi, facendoli sembrare d'oro, e come il semplice abito di lino bianco accentuasse la sua naturale eleganza. Rimase in silenzio, colpito dalla sincerità delle sue parole e dalla sua bellezza disarmante.

"Non c'è stato nessun errore," disse il principe con una voce calda e rassicurante. "Anzi, ogni anno offro l'opportunità a una ragazza meritevole di entrare a far parte della famiglia reale, e quest'anno ho scelto te. Quindi, per favore, accetta questo dono e vieni al mio ballo."

La ragazza rimase colpita non solo dalle parole del principe, ma anche dal tono della sua voce, che emanava una gentilezza e una sincerità che la disarmarono. I suoi occhi chiari si riempirono di stupore e gratitudine mentre ascoltava, incapace di credere alla fortuna che le era appena capitata.

Il principe, osservando la sua reazione, notò come il sole che entrava dalla finestra faceva brillare i suoi capelli biondi come un'aureola dorata. Ogni dettaglio della sua figura emanava una bellezza semplice e autentica, resa ancora più affascinante dall'umiltà e dall'innocenza che trasparivano dal suo sguardo.

Dopo qualche istante di silenzio, la ragazza rispose con un filo di voce: "Ci penserò, Principe, e le farò sapere."

Mentre parlava, il principe non poté fare a meno di notare il modo in cui i suoi occhi scintillavano di emozione e incertezza. La guardò andare via, sperando che avrebbe accettato l'invito.

Quando la ragazza se ne fu andata, il principe decise immediatamente di parlarne a suo padre. Con determinazione, si avviò verso la sala del trono, il cuore che batteva forte per l'eccitazione e la speranza.

Attraversando i lunghi corridoi del palazzo, ornati di arazzi preziosi e candelabri scintillanti, Sergey non poteva fare a meno di pensare alla ragazza e all'opportunità che le aveva offerto. Arrivato davanti alle grandi porte della sala del trono, si fermò un istante, respirò profondamente e poi le spinse aprendole, deciso a convincere suo padre dell'importanza della sua scelta.

"Padre! Ho bisogno del tuo consiglio," esclamò Sergey appena entrato nella sala del trono. "Ho incontrato una ragazza bellissima, una contadina, e l'ho invitata al ballo. Vorrei il tuo consenso per ballare con lei e parlarle."

La sala del trono era imponente, con alti soffitti affrescati e ampie finestre che lasciavano entrare la luce del sole, illuminando gli intricati arazzi appesi alle pareti. Al centro, su un rialzo di marmo bianco, si trovava il trono del re, un capolavoro d'arte riccamente intagliato e ornato d'oro e gemme preziose.

Il re, seduto sul trono, ascoltò le parole del figlio con una crescente espressione di disappunto. Le sue gote si colorarono di un rosso acceso per il furore mentre lo fissava con sguardo severo. I suoi occhi scintillavano di collera e la mascella si serrava visibilmente.

"Sergey," disse il re con voce profonda e autoritaria, "come puoi anche solo pensare di invitare una contadina al nostro ballo reale? La nostra famiglia ha una reputazione da mantenere, e non possiamo permetterci tali imprudenze."

Il principe rimase in piedi, immobile, cercando di trovare le parole giuste per far capire a suo padre l'importanza della sua scelta. Sapeva che non sarebbe stato facile convincerlo, ma era determinato a non rinunciare a quella che sentiva essere la decisione giusta.

"Ma padre, è solo per una notte, cosa potrebbe mai succedere? Inoltre, questa ragazza tornerà nei campi a lavorare per te, te lo prometto. Ma ho davvero bisogno del tuo consenso!" insistette Sergey, il tono della sua voce implorante e carico di speranza.

Il re si sporse leggermente in avanti, i gioielli del suo mantello riflettendo la luce delle candele che illuminavano la sala. L'eco della sua autorità sembrava risuonare tra le colonne di marmo decorate e gli arazzi che raccontavano le gesta gloriose dei loro antenati.

"Sergey," disse il re con tono grave, "Non comprendi le implicazioni delle tue azioni. Invitarla al ballo non è una semplice questione di gentilezza. È una questione di immagine, di protocollo, e di rispetto per la nostra posizione."

Il principe, con il cuore in tumulto, si avvicinò di un passo, sperando di far breccia nella severità di suo padre. "Padre, questa ragazza è speciale. Ha qualcosa che non ho mai visto in nessun'altra persona. Solo una notte, te lo chiedo come un favore personale. Dopo di che, seguirà il suo destino e tornerà alla sua vita. Non chiedo altro che una possibilità."

Il re si appoggiò allo schienale del trono, le mani posate sui braccioli intagliati con leoni dorati. I suoi occhi, profondi e penetranti, scrutavano il volto di suo figlio, cercando di leggere le vere intenzioni dietro quella richiesta. L'atmosfera nella sala del trono si fece tesa, come se l'intero palazzo trattenesse il respiro in attesa della risposta del sovrano.

Dopo un lungo silenzio, il re emise un profondo sospiro. "Sergey, se davvero desideri questo, ti concedo il mio consenso. Ma ricorda, una notte può cambiare molte cose. Sii prudente."

Il principe annuì, il cuore colmo di gratitudine. "Grazie, padre. Prometto che sarò prudente." Poi, con un inchino rispettoso, si voltò e uscì dalla sala del trono, pronto a prepararsi per la serata che avrebbe potuto cambiare il suo destino.

Love is fairy tailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora