Capitolo 16: 𝐷𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑐𝑐𝑎𝑚𝑖𝑛𝑜𝑠𝑎

733 51 21
                                    

Nixal

«Quindi siete legati da molto prima del patto di sangue?» chiese Kev stravaccato sulla poltrona con i piedi accavallati sulla mia scrivania. Accanto ad essi c'erano il diario che era andato a prendere per me, insieme ad una lettera.

«Esattamente.»

Sbuffai e chiusi gli occhi. Tutte quelle notti insonni nella biblioteca con l'Ingannatrice, iniziavano a farsi sentire. Avevo bisogno di riposare, ma non avevo tempo a disposizione, le cose stavano procedendo sempre più velocemente oltremare e necessitavo che l'Ingannatrice, ritrovasse il prima possibile i suoi poteri. L'unico modo perché il tutto fosse più rapido era sfruttare quel legame che stavamo costruendo. A parole poteva mentire, ma il suo sguardo no e sapevo che nutriva un interesse nei miei confronti.

«Ti ha dato del filo da torcere in questi giorni di mia assenza?»

Non ebbi il bisogno di riaprire le palpebre per capire che aveva un sorrisetto divertito stampato in faccia.

«Oh non sai quanto... quella donna sa essere una vera spina nel fianco.»

«Non riesco davvero a non immaginarmela in camera da letto, sotto le mie mani.» ammise con tono sognante.

Serrai la mascella avvertendo un lieve fastidio alla bocca dello stomaco.

«Che cosa hai intenzione di fare ora?»

«Ora» mi alzai in piedi. «Ho intenzione di velocizzare le cose, sono certo che risvegliare Cali sarà una buona spinta per lei.»

«Lei non sa quello che sta accadendo oltremare.»

«No e non lo sospetta nemmeno, per questo dobbiamo tenerla buona ancora per un po' all'interno del castello.» affermai.

«Tenerla buona...» Kev sbuffò una risatina. «Un eufemismo. Proibirle qualcosa significa spingerla a fare proprio quella cosa. Minacciarla non funziona, nemmeno se si tratta di Cali.»

«È per questo che dobbiamo usare delle distrazioni.» sorrisi furbamente.

«Delle distrazioni?» strinse gli occhi lui.

«Sì, Freya è piuttosto suscettibile alla curiosità, si lascia travolgere e guidare ovunque da questa. Quindi il miglior modo per depistarla dalla reale ragione per cui si trova qui e tutto quello che sta accadendo oltremare, è solleticarle il naso con qualche curiosità.» spiegai.

«Furbo.» annuì. «Ma che cosa la incuriosisce a tal punto da abbassare la guardia?»

«La magia.»

E me.

Pensai, ma non lo dissi ad alta voce. Preferivo che Kev fosse lontano dal pensiero che ci fosse qualcosa fra me e lei. Lo insinuava già da tempo, solo perché amava stuzzicarmi in amicizia e il caratterino di Freya lo stimolava alla sfida, ma ero certo che non lo pensasse davvero. Sapeva molto bene come fosse finita l'ultima volta che avevo avuto un legame ad una donna.

«La magia?» corrugò la fronte.

«Sì. Come era prevedibile che fosse, viene da un luogo in cui la magia non ha potere di esprimersi e lei non ha potuto esprimerla davvero, ha sempre dovuto nascondersi quando la utilizzava. Quindi, è incuriosita e affascinata dalla nostra isola in cui la magia è la normalità.»

«D'accordo e cosa hai intenzione di fare?»

«Per il momento un ballo.» annunciai. «In maschera.»

«Ottimo. Mi è concesso fare da damerino?»

Sorrisi per depistare di nuovo quell'insolente fastidio che provai.

Figlia del Caos - Darkness & DeceptionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora