«Pronto? Qui TheGreen, cosa posso fare per lei?»Se c'era una cosa che odiavo fare era proprio quella di parlare al telefono, anche per questo evitavo le chiamate e andavo per i semplici messaggi. Ma, a volte, era necessario fare telefonate perciò…
«Salve… Mi hanno dato il vostro numero consigliandomi il vostro servizio per il giardinaggio.»
«Certo! Informo subito colui che si occupa dei giardini. Mi può dire solo in che condizioni è il vostro giardino?»
Ecco, quello sarebbe stato un problema. Non sapevo minimamente come spiegare che il giardino praticamente non esisteva più ma che era solo un ammasso di erba ed erbacce. Decidi di andare diretta al punto:
«Si… Ecco… Abito nella vecchia casa dei miei nonni, ho un giardino abbastanza grande. Il problema è che è stato senza cure per qualche anno e ora è in uno stato pietoso.»
«Capisco, non si preoccupi. Il Sig. Croise, è esperto in questo campo. Sarebbe disponibile già per domani pomeriggio. Per lei sarebbe comodo?»
Il giorno dopo sarebbe stato sabato, il negozio di fiori sarebbe stato chiuso perciò non ci sarebbero stati problemi per il pomeriggio. Annui anche se non poteva vedermi.
«Certo! Sarebbe perfetto. A che ora il Sig. Croise potrebbe venire?»
«Sarebbe libero domani pomeriggio alle 3PM.»
«È perfetto. Grazie e arrivederci»
«Arrivederci»
Riattacai la chiamata e tirai un sospiro di sollievo, speravo veramente che questo Sig. Croise potesse veramente fare qualcosa per il giardino. Il resto del pomeriggio lo passai a leggere. Poi, però, arrivò l'ora di cena, era arrivato il momento in cui dovevo provare a non bruciare la cucina o, peggio, tutta la casa.
Provai a replicare una ricetta che Michelle faceva sempre e, stranamente, venne decente, non bella quanto quella di Michelle ma l'importante era che fosse buono. Misi la teglia fumante sul tavolo che avevo precedentemente preparato, ne tagliai una fetta e, sorprendentemente, era morbido come quello di Michelle. Mi sedetti al mio posto e presi una forchettata, lo assaggiai e, subito dopo lo risputai nel piatto. Avevo usato lo zucchero al posto del sale. Spinsi il piatto lontano da me e sbuffai frustata. Volevo ritornare da Michelle e da Edward. Presi il telefono e feci il numero del primo ristorante d'asporto che vi venne in mente. ‘’Benedetti ristoranti d'asporto.’’Dopo aver, finalmente, messo sotto i denti qualcosa di commestibile, andai a buttarmi sul divano. Abbracciai il cuscino e mi misi seduta accendendo la Tv. Come ogni volta che accendevo la TV c'era un telegiornale, questa volta, però, si parlava di un uomo sulla cinquantina scappato alla polizia per spionaggio e stalking. Mostrarono una sua foto: era un uomo che sembrava più sulla sessantina più che sulla cinquantina, corti capelli neri che stavano diventando grigi e, infine, occhi verdi, così simili ai miei che mi vennero i brividi. Poi, fecero sentire un audio dell'uomo prima che riuscisse a scappare: «È mia figlia! Devo riaverla, a tutti i costi.» Probabilmente era malato e non sapeva che stava dicendo, però… Un brivido mi percorse la schiena, non sembrava malato. Decisi che era giunto il momento di andare a letto e cercare di non pensare a quei occhi.
Il mattino successivo i notiziari parlavano ancora di quell'uomo e si raccomandavano che se lo si vedeva di avvertire subito le forze dell'ordine. Decisi di stare a casa quella mattina, non tanto per la paura di incrociare quell'uomo –forse si– ma perché volevo dare una ripulita alla casa. Anche se non c'è n'era bisogno… Ok, forse era veramente perché non volevo incrociare quell'uomo.
Decisi di passare la mattina a leggere, ma una notifica interruppe la mia sessione di lettura. Guardai lo schermo del telefono appoggiato sul tavolino: numero sconosciuto.
Posai il libro sul divano e presi il telefono aprendo la chat:
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Love In Mission
RomanceYuki dopo un passato turbolento ritorna nella sua città Natale, il Giappone. Ma cosa accadrebbe se in meno di due mesi incontrerebbe Ashford, una spia incaricata da un'agenzia segreta per tenerla sott'occhio? riuscirà Ashford a tenere la sua copertu...