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"Federico mi ha invitato ad una loro partita!" Mi dice Nicole emozionata appena mi siedo al banco accanto al suo.
"Sono contenta per te Nicky." Le sorrido.

Sono contenta davvero, Federico sembra un bravo ragazzo e soprattutto sembra trattarla bene.

"Ma state insieme... Ufficialmente?" Le domando curiosa.
"Diciamo ancora no... Ma quasi."

"Comunque vieni tu con me, non farmi andare da sola allo stadio." Mi fa gli occhioni ed io non so resistere.
"Va bene, andremo insieme."

Sono stata allo stadio poche volte, solo per qualche partita importante di mio fratello. Per mia scelta non ci tornerei: così caotico, pieno zeppo di gente, rumoroso.
Poi non ci capisco mai niente, già è tanto che io riesca a distinguere le due squadre avversarie.

"Allora ti passo a prendere alle 18." Mi dice ed io annuisco.

-

Subito dopo le lezioni torno a casa, e mi sbrigo a studiare, in modo tale da non aver problemi ad uscire.
Il tempo è passato così in fretta, che paradossalmente adesso sono in ritardo.

Mi preparo con una velocità mai vista prima, potrei sicuramente vincere qualche premio per questo.
Giusto in tempo per sentire il clacson dell'auto di Nicole.

"Wow puntualissima." Commenta Nicole ed io con il fiatone mi metto la cinta.
"Sì, sembra che ho corso 7 maratone." Ribatto e lei si mette a ridere.

È stato un casino trovare i posti, abbiamo sbagliato fila almeno tre volte, e alla fine ci siamo messe in dei posti a caso.
Accanto a noi si siede Benedetta, e rimango un po' confusa.

Perché viene a vedere una partita dove non gioca Riccardo?
La risposta mi arriva non appena cominciano ad entrare i giocatori in campo. Adesso capisco: Bologna - Juventus.

In pratica sono stata appena incastrata a vedere una partita di Riccardo.

"Ciao Beatrice." Saluta me e Nicole con due baci sulle guance. "Che ci fai qui?" Domanda proprio a me.
Mi fa sembrare quasi fuori luogo.

"Ho accompagnato Nicole, voleva vedere Federico."
"Ah bene, pensavo volessi vedere Riccardo." Dice accennando la risata più falsa del mondo.
La gelosia trasuda dalla sua pelle.

Non le rispondo neanche, e mi concentro sulla partita.
Riesco a individuare Riccardo, grazie ai capelli, e al frontino, che mi provoca una risata spontanea.
Calafiori 33.

Pur non capendo assolutamente niente di calcio, devo dire che sembra un giocatore forte.

La partita procede per il meglio, finché Riccardo non si fa male, ed è costretto ad uscire dal campo.
Mi auguro non si sia fatto niente di serio.
Ci sono passata già con mio fratello, un infortunio grave lo aveva costretto a casa per mesi. Temeva di non poter giocare più.
Questo tipo di incidenti è frequente, ma se sono gravi è difficile recuperare.

Finita la partita, conclusa con la vittoria della Juventus, veniamo raggiunte sia da Federico che da Riccardo.

"Amore mio stai bene?" Cinguetta Benedetta, e la sua voce mi provoca una smorfia.
Riccardo non le risponde e guarda direttamente me.
"Come mai sei venuta?" Mi domanda ed io indico Nicole.
Benedetta si intrufola tra le sue braccia.
"Ti sei fatto molto male?" Gli domando ma scuote la testa.
"Una settimana e torno come nuovo." Dice sorridendo.

"Vogliamo andare a cena fuori?" Propone Federico.
"Se offre il vincitore sì." Ribatte Riccardo e scoppiamo tutti a ridere.

Il tempo che Riccardo e Federico si rimettano dalla partita, e finiamo in un ristorante nel centro di Bologna.

Io tra due coppie, non c'entro proprio niente. Mi sento abbastanza a disagio, e mi pento del momento in cui ho detto di sì a Nicole.
A quest'ora lei comunque starebbe con Federico, io proprio ero un elemento trascurabile.

Tralasciando le mie antipatie per Benedetta, lei e Riccardo sembrano davvero una bella coppia. Lei è bellissima, lui pure.
Vedo Riccardo un po' distaccato, un po' assente.

Gli tiro una leggera gomitata per attirare la sua attenzione.
"Tutto okay?" Gli domando e lui annuisce.
"Sì, solo... Se non mi fossi fatto male magari sarebbe finita diversamente."
"Mica è l'ultima partita della tua vita." Gli dico sorridendo. "Ne vincerai altre."
"Bea, non simpatizzare con il nemico!" Esclama Federico ed io mi metto a ridere.

Intanto Benedetta ha un'espressione furiosa. Se è gelosa perché ho semplicemente parlato con Riccardo, allora ha dei problemi di un certo livello.

"Bea, puoi smettere di fare la civetta con il mio ragazzo?" Mi domanda ed il gelo cala sul tavolo.
"Come scusa?"
"Hai sentito bene."
"Benedetta smettila." Le dice Riccardo, che si passa una mano sul viso per la vergogna.

"Ci fosse una volta che mi dai man forte." Benedetta sbatte il tovagliolo, che teneva sulle gambe, sul tavolo e se ne va.
Al che, Riccardo la segue fuori.

"Un po' too much." Commenta Nicole spalancando gli occhi.
"Ho fatto la civetta?" Le domando per conferma, ma lei ovviamente smentisce.
"Lei è un po' così." Commenta Federico.

Dopo svariati minuti, torna Riccardo, senza Benedetta.
"Noi ce ne andiamo, scusate." Ci liquida in fretta e furia ed esce dal ristorante.

"Beh, non vorrei stare al suo posto ora." Commenta Federico ed accenno una risata.
"Mi immagino che ramanzina."
"Certo che è fuori di testa."

Nicole mi riaccompagna a casa.
Controllo il telefono e vedo un messaggio di Riccardo.

"Devi scusare Benedetta, è un po' stressata."

Non è stress, è gelosia allo stato puro.

"Non preoccuparti, non me la sono presa."

"Non so più come fare con lei..."

Decido di non rispondere più e di spegnere il telefono.
Non riesco ad addormentarmi, nonostante io domani debba svegliarmi presto.
Guardo il soffitto, conto le pecore, prendo la melatonina. Niente.

Sento di nuovo il telefono vibrare.

"Stai dormendo?"

"Sì." Rispondo per fare la battuta.

"Ahaha simpaticissima."

"Come sempre."

Non risponde più. Cala, che vuoi da me?
Non riesco a non pensare che in questo momento, mentre magari è a letto accanto a Benedetta, mi stia scrivendo.

C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo, ma non riesco a distanziarmi da lui.

"Buonanotte Bea."

"Notte Cala."

CUPIDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora