Sti stava specchiando, cosa insolita per Severus Piton.
Non voleva andare a quella maledetta festa, ma Lily aveva insistito.
Non gli importava dei pettegolezzi. Non era lui l'uomo misterioso, e stranamente non gli importava chi fosse.
L'amore che provava per lei era tutt'altro da ciò che gli altri potessero pensare.
"Severus, sei pronto?"
"Si." Rispose a quella donna che da anni desiderava.
"Ci saranno molte malelingue. Ma se tu sei con me andrà tutto bene."
Uscendo dalla sua stanza guardo il volto che gli era mancato, e qualcosa dentro, che si sarebbe dovuto riempire di gioia, rimase vuoto.
Non rispose, non perché non sapesse cosa dire, ma perché sentiva di essere sbagliato.
Erano settimane che provava a dirle quanto l'amava, ma le parole erano come bloccate nel profondo del cuore, come se non fossero a lei destinate.
Aveva aspettato anni, ed ora non le poteva, anzi era come se non volesse dirle.
"Andiamo." Disse invece.
Lily sorrise compiaciuta prendendolo sotto braccio.La sala che il ministero aveva scelto era enorme, e molti maghi e streghe erano già giunti.
Hermione si guardo a torno riconoscendo molti ti questi.
"Tutto bene ?" Chiese Ginny accanto a lei.
"Si perché non dovrebbe?"
"Perché non sono arrivati tutti."
Sapeva bene a chi si riferiva. Il dolore che avrebbe provato ormai era come sparito.
Consapevole che il passato era dimenticato.
Sarebbe rimasta ad insegnare, ma non si sarebbe più fatta speranze.
E con quel pensiero arrivo quel uomo che una volta le faceva sentire le farfalle nello stomaco.
Ora invece lo guardava come il solito professor Piton.
Neanche il fatto che al suo braccio ci fosse la madre del suo miglior amico le dava più fastidio.
Com'era possibile che in un giorno tutto il dolore che aveva provato per anni fosse sparito.
"Oh per tutti gli Dei." Esclamò Harry.
Come molti era incredulo. Ma ad Hermione non importava. Decise di avviarsi verso il tavolo delle bevande.
Prese due calici di vino, uno per Harry, che ne aveva visibilmente bisogno e uno per Ginny, rimasta anche essa con l'amaro in bocca.
"Signorina Granger, buonasera." La saluto un mago a lei conosciuto.
"Signor Kingsley. Salve." Gli sorrise.
"Sono immensamente grato di trovala qui. Ormai le mie speranze erano pari a zero, ma poi Harry mi confermo la sua presenza. Sa, avevamo bisogno che lei ci fosse, soprattutto per Harry."
"Si capico. Beh è il mio miglior amico, quindi .... eccomi qui. Se vuole scusarmi parleremo più tardi." Alzo i bicchieri e indico l'amico con la testa.
"Tieni. Anche tu." Come porse i due vini questi fuori finiti in un sorso.
"Grazie, ma non basterà."
Hermione sorrise amaramente.
Seguendo lo sguardo di Harry, gli venne quasi un colpo.
Ron. Ron Weasley era appena giunto, e già stava attirando l'attenzione su di sé.
Non penna entrato prese due calici e li trabocco in un secondo per poi salutare, anche gente mai vista, in un modo molto volgare.
"Oh ecco qui i miei amici." Grido dal centro della sala. "Bella festa." Continuo e alzo il terzo, o il quarto, bicchiere.
Hermione era così scioccata che strinse la mano di Ginny un po troppo forte.
"Scusa." Le disse quando si accorse.
Nessuno seppe cos'era successo per far sì che Ron perdesse la testa. Molto probabilmente la fama.
Ora però, a Hermione serviva un goccio di vino.
Mentre torno al tavolo non si accorse che anche un altro persona aveva avuto la sua stessa idea.
"Dovrebbe dire al suo amico di darsi una controllata."
Severus aveva parlato ancor prima di pensare.
Ultimamente, con la presenza di una certa strega nelle vicinanze, gli succedeva spesso.
Per tutta risposta lei, lo guardo, cosa che gli mando in fiamme il sangue, erano settimane che aspettava il suo sguardo su di lui.
"Professor Piton, non spetta a me controllare i modi dei altri." Poi vide un sprissrtto maligno formarsi sulle labbra. " Dovrebbe dire alla sua donna di darsi una regolata."
Con ciò detto si allontanò il più velocemente che poteva, ma un senso di una piccola rivincita la invase.
Infatti, oltre a Ron che dava spettacolo, anche la signora Potter lo stava facendo, civvettando con ogni uomo che le capitasse a tiro.
Costo suo comportamento fece si che molti presenti iniziassero a bisbigliare.
Hermione vide Harry avvicinarsi a sua madre, sicuramente gli stava dicendo di controllarsi, ma dall'espressione della donna poi del suo amico comprese che non era andato per il meglio.
"Non la capisco proprio. Per fortuna papà non c'è. Ginny andiamocene. Non posso più resistere. Herm, vieni con noi?" Chiese.
"Certo."
E senza guardarsi indietro i tre amici scomparvero tra la folla per raggiungere l'uscita.
Severus, nel angolo più lontano dalla folla, non aveva staccato gli occhi dalla giovane griffondoro, che oltre non solo aveva lasciato quella maledetta festa, ma anche un vuoto dentro l'anima. Era così ogni volta che lei non c'era, una vuoto che cresceva sempre di più."Professor Piton, lo sa che è insopportabile." Disse la donna per poi scoppiare a ridere.
Cosa che anche lui fece, dopo aver provato a guardarla male.
Era sporca sul viso di una miscela blu e viola.
Il calderone era ancora fumante dopo l'esplosione.
Severus Piton gli aveva suggerito l'ingrediente sbagliato di proposito.
"Questa me la paga, ne stia certo."
"Signorina Granger,stia attenta la prossima volta."
"Ma è colpa sua questa pasticcio." E in un secondo la mano della giovane sporta andò a scontrarsi con il viso pulita del professore.
Le risate divertite di entrambi risonavano nel laboratorio personale di Piton.
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(Non) Ricordi. (Snamione)
RomantikAd Hermione Granger viene offerto un lavoro che non può in nessun modo rifiutare. La cattedra della ex professoressa McGranitt ormai preside di Hogwarts. L'unico "problema"? Severus Piton, il suo primo amore, non si ricorda più di lei, o meglio non...