Louis amava la solitudine. O meglio, quello che amava era il non essere circondato dalle persone, infatti l'unica presenza che voleva al suo fianco era Spencer. Ma non era sempre stato così, c'era stato un periodo in cui aveva amato uscire, divertirsi e stare in compagnia delle persone giuste, almeno finché tutto non era andato a rotoli ed era stato costretto a lasciare tutto e tutti dalla persona sbagliata. Per la persona sbagliata.
Da quando aveva trovato il coraggio di scappare, si era isolato per paura che qualcun altro potesse entrare nella sua vita e, senza il suo permesso, distruggerla ancora una volta, ma con il tempo si era abituato a quella solitudine. Nessuno poteva ferirlo, nessuno poteva costringerlo, nessuno poteva dirgli di essere così sbagliato da portarlo a diventare una persona che non avrebbe mai voluto essere.
Il silenzio era bello e rassicurante, anche se a tratti rumoroso, colmo di ansia, di paura e della consapevolezza di essere solo per scelta personale ma anche perché, ormai, nessuno avrebbe voluto avere a che fare con qualcosa di rotto com'era lui.
Dentro di sé, quando si sentiva un po' più coraggioso, era in grado di ammettere di essere solo perché non si sentiva abbastanza, perché il mondo attorno a lui viaggiava troppo velocemente mentre lui si sentiva intrappolato in una realtà che non gli apparteneva, in una vita troppo stretta che non avrebbe mai voluto vivere. Una vita che, anche se provava con tutto se stesso a respingere quella consapevolezza, era stata una scelta dettata dalla necessità di sopravvivere.
Anche se non gli piaceva definirsi tale, era una vittima che non aveva lottato abbastanza, che aveva permesso a un'altra persona di decidere per lui, di piegarlo, di cambiarlo fino al punto di arrendersi.
Molte persone, quelle che sicuramente non avevano mai vissuto quello che aveva subito lui, erano convinte del fatto che le vittime fossero plagiate, incapaci di rendersi conto di ciò che accadeva loro. Louis non era d'accordo, però, perché per lui non era stato così.
Lui sapeva che era sbagliato, che era ingiusto, che era troppo. C'era stato un tempo in cui era convinto che quello che stava vivendo fosse normale, un tempo in cui non aveva mai trovato la forza di andare via perché i mi dispiace, i ti amo e i non lo farò più, te lo prometto erano rassicuranti e lui finiva per cascarci ogni volta. Andando avanti, però, aveva compreso la profondità e la gravità della situazione. Con il tempo aveva capito che non era amore, non era affetto e non era rispetto, e che l'unica cosa che gli impediva di scappare era solo la paura delle conseguenze e della solitudine perché, in quella vita malata, alla fine aveva solo quell'unica persona che gli aveva fatto credere che non avesse bisogno di altro se non di quell'amore che nessun altro sarebbe stato in grado di dargli.
Louis, dopo sette anni di quell'inferno e tre anni dalla sua fuga, era giunto all'amara conclusione di non aver mai conosciuto davvero l'amore e di non averlo mai provato sulla propria pelle. Quando chiudeva gli occhi e si sentiva abbastanza coraggioso e disilluso da immaginarlo, però, era sicuro che avesse un tocco gentile, caldo e rassicurante.
Dita che sfioravano delicatamente la pelle fino al formarsi di brividi, e non di lividi. Mani che stringevano con delicatezza per accarezzare, e non per ferire. Respiri caldi e parole sussurrate a raccontare quanto fosse bello l'amore, e non volte a insultare e sminuire.
Nella ritrovata solitudine di casa sua, quella in cui aveva disperatamente desiderato tornare all'inizio di quell'incubo, non avrebbe mai pensato che un giorno l'avrebbe odiata così tanto. O odiate, sia la solitudine che la sua casa, quello che era sempre stato il suo rifugio personale.
Si era abituato a quell'appartamento condiviso, piccolo ma accogliente, e a quelle piccole routine. Al suono rilassante dell'acqua che scorreva nella doccia, dei passi nel corridoio che riempivano il silenzio, dello sfrigolio dell'olio nella padella. Al calore condiviso sotto a una coperta e a quello che gli si formava sulle guance ogni volta che arrossiva, o a quello che sentiva nella sua pancia, non in seguito a un'umiliazione ma a qualcosa che non aveva proprio il coraggio di identificare.
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Put a little love on me
FanfictionLouis è uno Youtuber che racconta casi di cronaca nera, spinto dalla voglia di diffondere consapevolezza riguardo gli orrori che accadono nel Mondo. Harry, sempre cinico e indisponente nei confronti di chiunque lo circondi, è un detective affidato a...