Il viso di Jimin divenne di un rosso acceso, un rossore che si diffondeva dalle guance fino alla punta delle orecchie. La sua mente si offuscò, annebbiata dalla semplice frase che Jungkook aveva pronunciato. La sua stessa esistenza sembrava ingarbugliata da quelle parole, pronunciate da una persona appena conosciuta ma che già aveva un impatto profondo su di lui.
Jungkook, vedendo l'effetto delle sue parole sul ragazzo di fronte a lui, si risvegliò improvvisamente. La delicatezza e la bellezza di quell'espressione lo sorpresero, tanto che desiderò tenerla solo per sé, come un segreto prezioso. Il suo corpo e la sua mente si animarono, consapevoli del potere di quel momento.
Jungkook fece per aprire la bocca, ma le sue parole furono bruscamente interrotte dall'entrata improvvisa di Kai e Peniel. La loro comparsa infranse quella sfera di intimità che si era creata tra loro.
Jungkook li guardò con un certo astio, un lampo di fastidio attraversò i suoi occhi. Kai e Peniel rabbrividirono sotto quello sguardo, ma cercarono di mantenere un'aria di amichevole indifferenza.
—Abbiamo invitato Jimin alla festa di stasera,— disse Kai con un sorriso forzato. —Pensavamo di liberarlo dai tuoi ordini spartani sulla start-up, e di farlo venire alla nostra festa .—
Jungkook distolse lo sguardo dai due e lo posò nuovamente su Jimin. La dolcezza tornò nei suoi occhi, anche se solo per un momento. Se Jimin fosse andato alla festa, lui avrebbe partecipato. Desiderava approfondire quelle parole non dette con la guardia abbassata.
Kai evitò lo sguardo di Jungkook e pose il braccio sopra le spalle di Jimin, come per reclamarlo. Jungkook strinse la mandibola, ed ecco la sua dolcezza evaporata in un istante.
Jimin, con un sorriso timido e un po' titubante, prese il braccio di Jungkook e lo fissò con occhi pieni di speranza. —Vieni alla festa con noi?— chiese, la voce quasi un sussurro.
Jungkook annuì lentamente, senza muoversi. Il tocco di Jimin sulla sua pelle era un'ancora che lo teneva immobile.
Jimin sorrise, evitando lo sguardo di Jungkook mentre ripensava a come l'aveva guardato prima. Un calore gli riempì il petto, un misto di emozione e confusione.
Kai si rivolse a Jungkook con un sorriso tanto grande quanto finto —lo accompagneresti tu?—
Jungkook accettò senza molte parole, il suo tono freddo e distante.
Mentre si avviavano verso l'uscita, il tocco di Jimin sembrava ancora bruciare sulla pelle di Jungkook. L'atmosfera tra loro era densa di sentimenti inespressi, un linguaggio silenzioso che solo loro due potevano comprendere.
*^*
Jimin non ebbe tempo di avvisare Taehyung, così, quando arrivò al dormitorio, lo trovò seduto sul divano, lo sguardo fisso su qualche programma televisivo. L'espressione era neutra, quasi assente, come se fosse immerso in un mondo distante e irraggiungibile. Jimin, con il suo solito sorriso contagioso, gli saltò addosso, sperando di scuoterlo un po', ma ottenne solo una smorfia in risposta.
—Cosa hai in mente per stasera?— chiese Jimin, cercando di attirare l'attenzione del suo amico.
Taehyung alzò le spalle, gli occhi ancora incollati allo schermo. —Non lo so, nulla di speciale—rispose con un tono monotono.
—Jungkook,—disse Jimin, il nome sospeso nell'aria come una nota musicale in attesa di essere suonata.
La reazione di Taehyung fu immediata. Si voltò verso l'amico, l'interesse improvvisamente acceso nei suoi occhi. Non parlavano spesso di Jungkook, e il fatto che lo menzionasse in quel modo lo incuriosiva.
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𝐹𝒶𝓁𝓁𝒾𝓃𝑔 𝒾𝓃 𝓁𝑜𝓋𝑒 | 𝒥𝐼𝒦𝒪𝒪𝒦 |
FanfictionPark Jimin osserva Jeon Jungkook, che non reagisce alle parole di un ragazzo e rimane impassibile guardando il cielo. La figura di Jungkook, possente ma fragile, rimane impressa nella mente di Jimin, suscitando una sensazione di vuoto e tristezza. ...