XV

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La mattina si insinuò nella stanza con delicatezza, inondando di luce soffusa il volto assonnato di Jimin. Si svegliò con un'incredibile mal di schiena.
Lentamente si alzò dal letto, stropicciandosi gli occhi. Guardò intorno ma non vide Jungkook. Sentendosi improvvisamente freddo, si alzò rapidamente e, con passi silenziosi, uscì dalla stanza.

Trovò Jungkook in cucina, impegnato ad apparecchiare la tavola con dei sacchetti di cibo d'asporto. Il profumo invitante riempiva l'aria. Quando Jungkook lo vide, un sorriso si allargò sul suo viso.

—Buongiorno, dormito bene?— chiese con affetto.

Jimin, con un sorriso dolce, si avvicinò e lo baciò. Sentì le mani forti di Jungkook che lo sollevavano con facilità, posandolo sul bancone della cucina. Prima di accettare il bacio completamente, Jimin si staccò leggermente, con un'espressione che jungkook ritenne incomprensibile.

—dobbiamo parlare — la sua voce anche se dolce denotava serietà. Jungkook sentì il cuore stringersi. Le sue mani si posarono sulla vita del castano quasi stringendolo.
Jimin avvinghiò le sue cosce attorno a Jungkook avvicinandolo, voleva rassicurarlo in qualche modo. —perché utilizzare il silenzio punitivo? Se tu già sapevi cosa provavi per me, perché ignorarmi?—

—Non ero sicuro che avresti differenziato l'amicizia con attrazione. Temevo di essere l'unico a essermi innamorato—

Jimin gli prese il viso accarezzando le labbra del ragazzo, erano così morbide.

—Chi era quel ragazzo che mi ha aperto la porta ?—chiese, con una nota di innocente gelosia nella voce.

Jungkook sorrise, divertito dalla tenerezza nell'espressione di Jimin. —Era mio fratello,— rispose. —È venuto a stare da me perché ha litigato con la sua fidanzata. Torna più tardi, te lo presenterò —

La tensione nel corpo di Jimin si sciolse immediatamente, sostituita da una dolce sensazione di sollievo. Jungkook lo prese per mano e lo portò verso il divano, facendolo sedere a cavalcioni su di lui. Le mani di Jimin, ora più sicure, si posarono sulle spalle di Jungkook.

—Cosa gli hai detto al tuo ex?— chiese Jimin, il viso vicino a quello di Jungkook, le labbra appena sfioranti.

Jungkook prese la mano di Jimin e baciò il palmo con delicatezza. —Sei veramente diretto,gli ho chiesto di smetterla di immischiarsi tra di noi,—confessò. —Gli ho detto che sono innamorato di te e che non potremmo mai tornare insieme perché il mio cuore appartiene a te, Jimin.—

Jimin arrossì violentemente, il calore diffondendosi su tutto il viso. Ma non poteva fermarsi. —Perche ignorami —richiese, la voce tremante di emozione.

Jungkook lo guardò con intensità, i suoi occhi riflettendo una tenerezza infinita. —Volevo capire cosa provassi per me,— ripetè . — ho usato un metodo brusco, ti ho ferito, mi dispiace molto—

Il sorriso dolce e triste di Jungkook fece evaporare la testa di Jimin, che si perse nella bellezza di quel momento. Jungkook, con un tono sincero, aggiunse, —Mi sono innamorato di te quasi istantaneamente, Jimin. Ignorarti è stato come trattenere il respiro, perché desideravo stare con te ogni secondo.—

Jimin, imbarazzato, abbassò lo sguardo. —Sei stato cattivo con me,— mormorò, ma le parole erano prive di vera accusa, più un'affermazione di quanto avesse sofferto.

Jungkook gli sorrise di nuovo, un sorriso che parlava di mille promesse non dette. Avvicinò il viso a quello di Jimin, catturando le sue labbra in un bacio profondo e appassionato. Senza interrompere il bacio, lo sollevò e lo portò nella stanza, ignorando la colazione che si stava raffreddando.

Le mani di Jungkook esplorarono dolcemente il viso di Jimin, ogni tocco era una dichiarazione di amore e desiderio. Jimin sentiva il cuore battere forte, le emozioni mescolate in un vortice di felicità e timidezza. Il mondo intorno a loro si dissolveva, lasciandoli immersi solo nel calore dei loro sentimenti, nel bacio che sembrava non avere mai fine.

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