Amiche di sempre ma emozioni nuove.
La città in agosto è sempre una sorta di dramma: persone che vanno e altre che vengono. Le mete piuttosto calde dei mesi precedenti lasciano un siparietto al prossimo freddo e qualche tintarella in più del solito sul volto rinato dei passanti. L'aria che si respira qui è sempre un misto; l'importanza del momento conta molto. Le città sono allo stesso tempo il posto da cui arrivi e, allo stesso tempo, il posto da cui parti. Ma stavolta è diverso, si ripete. Deve darsi una seconda possibilità, lontano dai ricordi, lontano da quest'aria viziata ma soprattutto lontano da questo male che quest'ultimo anno le ha "regalato". Non esiste ferita che si guarisca in pochi mesi, non sparisce nel nulla. Il punto è che bisogna avere pazienza, tanta. Anche se ormai è tutto chiaro, un po' nel profondo la piccola Sole, che poi piccola non lo è più, continua a sperare che quel maledettissimo giorno sia stato un brutto sogno.
"Vai lì e fagli vedere di che pasta sono fatti i Riva." Le riserva uno di quei sorrisi sinceri, che solo un amore fraterno può far sbocciare.
"Dai su, lo so che muori dalla voglia."
Lo incitò lei. Era passato a salutarla prima di ritornare a lavoro con la speranza di portarle un po' di fortuna che da tempo scarseggiava da quelle parti. La strinse in uno di quegli abbracci che hanno il sapore di sincerità e di mancanze da colmare. Le lasciò un caldo e umido bacio sulla fronte, il più bello che ci sia, quello che ti esprime un amore puro e un senso di protezione unico nel suo genere. Le lasciò quel bacio che sa di: chissenefrega come andrà la vita, qui avrai sempre qualcuno che si prenderà cura di te. "Stai attenta, Sole! Avvisa quando arrivi e non far stare in pensiero la mamma.""Durerà poco..."
"Se non ti assumono, in caso contrario..." Precisò Diego.
"Prendila come una specie di aperitivo al bar con amici di vecchia data." Rise alle sue stesse parole contorte pur di non pensare al colloquio. Non voleva ammetterlo agli altri, ma dentro stava morendo di ansia e lo si poteva ben notare dalle sue labbra screpolate a causa dei morsi. "E poi lo sapete sia tu che la mamma che sarò in compagnia di Isa." Posizionò la borsa sul sedile passeggero per poi voltarsi l'ultima volta verso il suo sguardo per nulla sorpreso dall'affermazione.
"Ed è proprio lì il problema: insieme siete una forza che supera ogni limite e sai cosa intendo."
È vero, aveva pienamente ragione. Si riferiva alle serate trascorse nella loro città quando entrambe frequentavano l'università e di seguire non le andava proprio. Le loro testoline erano piene di pensieri ma non rivolti allo studio, bensì alla prossima serata in programma. Ma non poteva scegliere accompagnatrice migliore per il colloquio.
Dopo aver salutato ancora un'ultima volta sua fratello, salì sulla sua macchina un po' spaventata per quello che succederà appena sarà fuori e in ansia perché nel giro di un anno sta cambiando la rotta della sua vita per la bellezza di una terza volta. Sin da piccola le è sempre piaciuto fare un gioco: immaginare cosa si cela dietro i volti delle persone. Napoli, stranamente, quel giorno non era tanto affollata. Sul marciapiede dove sostava ce ne sono solo due, un po' per via dell'orario e un po' perché il periodo attuale viene considerato il più strano dell'anno o meglio è ciò che le piace pensare. Non lo ammetteva, ma era chiaro che le frullava il perché anche loro si stiano spostando. Così, poi, nella sua testa, in modo automatico, si inventa una storia, con l'eccezione di immaginarla felice, diversa dalla sua. L'uomo in giacca e cravatta, dal viso duro e dai lineamenti accentuati dal lavoro, siede sulla panchina della fermata del tram dinanzi alla sua destra e, nel mentre consuma il suo discreto pranzo e il suo consueto giornale, in cuor suo sta morendo dalla voglia di riabbracciare la sua piccola famigliola, tra cui l'ultima arrivata, una straordinaria bambina dalla folta chioma. Mentre una signora sulla sessantina giace dal lato opposto della panchina. Il volto, il quale dà i primi segni di rughe, viene ricoperto da un paio di occhiali vintage per ripararsi dal sole, impedendole però di leggere le notizie o meglio la maggior parte, non veritiere, su quel social preso in possesso dalla sua generazione.
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episodio d'amore | geolier
Roman d'amourOttenere il lavoro di legale nella casa discografica napoletana più imponente di tutti i tempi sarebbe la rinascita per la neo venticinquenne Sole. I capelli,castani e ricci,della madre e gli occhi di un instancabile marrone del suo primo amore; il...